
Italia sempre più tech nel 2021: ecco quali sono le città più digitalizzate
Secondo i risultati dell’"Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo”, realizzata da FPA e presentata al Forum Pa 2021, le città italiane digitalmente più mature si trovano soprattutto nelle regioni del Nord e sono di grandi dimensioni, ma non mancano esempi virtuosi fra i piccoli Comuni e al Sud

L’Italia è sempre più digitalizzata e all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. A confermarlo, i risultati dell’"Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo" realizzata da Fpa, società del gruppo Digital360, per Dedagroup Public Services e presentata al Forum Pa 2021
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In particolare, dallo studio si evince che le città italiane digitalmente più mature si trovano soprattutto nelle regioni del Nord e sono di grandi dimensioni, ma non mancano esempi virtuosi fra i piccoli Comuni e al Sud
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L’indagine rivela inoltre che le città registrano i maggiori progressi nell’offerta di servizi digitali e nella comunicazione coi cittadini attraverso i canali social, ma c’è da migliorare integrazione con le piattaforme abilitanti e condivisione di open data
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Il quadro che emerge dalla situazione di pandemia fa capire come questa abbia accelerato la trasformazione digitale dei Comuni italiani, trainata soprattutto dall’aumento dei servizi digitali offerti in risposta all’emergenza sanitaria

L’indagine analizza il grado di maturità digitale dei 110 Comuni italiani capoluogo sulla base di tre dimensioni: Digital public services, ovvero il livello di disponibilità online di 20 tra i principali servizi al cittadino e alle imprese; Digital PA, cioè l’integrazione dei Comuni con le principali piattaforme abilitanti individuate dal Piano triennale per l'informatica pubblica (SPID, CIE, PagoPA, ANPR); Digital Openness, vale a dire la numerosità e l’interoperabilità degli open data e la comunicazione con i cittadini attraverso i canali social

Si evince che sono 49 le città italiane che nel 2021 hanno raggiunto un livello elevato di maturità digitale (14 in più rispetto al 2020), 38 si attestano nella fascia intermedia (+1) e solo 23, contro i 37 dello scorso anno, si collocano nella fascia più bassa evidenziando così il generale trend positivo

Nella fascia alta, 39 Comuni mostrano performance almeno sufficienti in tutte le tre dimensioni esaminate ed elevate in almeno una di queste: Aosta, Bergamo, Bolzano Brescia, Cremona, Cuneo, Ferrara, Forlì, Genova, La Spezia, Lecco, Lodi, Monza, Padova, Parma, Pavia, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Torino, Trento, Treviso, Venezia, Vercelli, Verona e Vicenza al Nord

Al Centro, invece, troviamo Arezzo, Livorno, Lucca, Prato e Siena, mentre al Sud ci sono Bari, Cagliari, Campobasso, Catania, Lecce, Matera Napoli e Palermo

Completano l’elenco 7 Comuni che ottengono il punteggio più elevato in tutti e tre gli ambiti analizzati (Bologna, Firenze, Milano, Roma, Modena, Pisa e Cesena) e 3 città che si fermano al livello più basso in una dimensione ma registrano quello più alto nelle altre due (Asti, Caltanissetta e Piacenza)

Le città più mature, dunque, si collocano prevalentemente nelle regioni del Nordovest (15 Comuni su 24 in fascia alta, 7 in quella intermedia) e del Nordest (17 Comuni su 24 in fascia alta, 5 a livello medio) e presentano mediamente un’elevata densità abitativa

Ma fra i 49 Comuni più digitali figurano anche 9 città del Sud (Bari, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Lecce, Matera, Napoli, Palermo), tre in più rispetto al 2020, e 8 città di piccole dimensioni, contro le tre registrate nella precedente edizione

L’ambito in cui sono stati fatti i maggiori progressi è quello relativo all’offerta di servizi pubblici digitali: 47 dei 110 Comuni analizzati hanno raggiunto un elevato livello di disponibilità dei servizi digitali (contro i 30 del 2020), 42 si sono posizionati in fascia intermedia (-3) e 21 in fascia bassa (erano 34 l’anno scorso)

In particolare, tutte le grandi città (oltre i 240mila abitanti) si collocano in fascia alta, insieme a 11 Comuni medio-grandi (su un totale di 22) e 16 medi (su 41), mentre raggiungono il livello più elevato solo 8 realtà piccole su 35. Lo stesso divario si registra a livello geografico, con solo 12 Comuni del Mezzogiorno (su 40) e 8 del Centro (su 22) che entrano in fascia alta, contro le 27 città del Nord (su 48)

I servizi maggiormente offerti dai Comuni in modalità digitale sono quelli legati allo Sportello unico delle attività produttive (SUAP), disponibili in 109 Comuni, e alla prenotazione di appuntamenti per il rinnovo della carta d’identità, online in 107 città. Seguono l’iscrizione alla mensa scolastica (96), la presentazione di pratiche di edilizia privata (84) e la visualizzazione e il pagamento di contravvenzioni (81)

I servizi meno accessibili sono la richiesta del contrassegno auto per disabili (16) e la domanda di assegno per le famiglie numerose (12). Per quanto riguarda invece la Digital PA, questa risulta ancora incompleta a livello nazionale: per esempio nei processi di integrazione con le grandi piattaforme nazionali quali SPID, PagoPA, ANPR, CIE etc che rappresentano un passaggio fondamentale nel processo di digitalizzazione della PA

Infine, la ricerca conferma che è nella Digital Openness il gap più evidente ed il settore in cui i Comuni faticano maggiormente a progredire. Nonostante una leggera crescita, sono appena 18 le città digitalmente mature da questo punto di vista (+2 sul 2020), 50 si collocano in fascia intermedia e 42 in fascia bassa

Un risultato dovuto allo scarso punteggio ottenuto negli indicatori relativi agli open data, che hanno vanificato le buone performance registrate nella comunicazione con i cittadini attraverso i canali social. Fra le 18 città mature, ci sono 7 grandi Comuni e nessuna piccola realtà, 12 sono nel Nord, 3 nel Centro e 3 nel Sud (Lecce, Matera e Palermo)

Dall’analisi condotta su portali open data e siti dei 110 Comuni capoluogo emerge un quadro polarizzato, con poche eccellenze con numerosi dataset rilasciati e ampie fasce del campione con maturità bassa o bassissima. Complessivamente i Comuni analizzati hanno pubblicato meno di 15mila dataset (erano 17mila nel 2020). A Firenze, Milano, Palermo e Torino, che valgono il 42,5% del totale con oltre mille dataset a testa, si contrappongono 48 Comuni che non hanno ancora pubblicato open data

Per quanto riguarda la comunicazione sui social media, il numero di Comuni attivi aumenta su 6 canali su 7, restando invariato solo su Twitter, e salgono da 16 a 23 le città che usano tutti gli strumenti analizzati. Sono 46 le città mature per livello di presenza, penetrazione, aggiornamento e produttività sui sette canali social analizzati