Le app sono state giudicate in base a 5 criteri, tra i quali l’utilizzo e l’archiviazione dei dati, la trasparenza nella policy e la possibilità di scaricarle su base volontaria. Tra le applicazioni promosse, oltre a quelle dei Paesi del Nord Europa, c’è anche Immuni
Il Massachusetts Institute of Technology di Boston (Mit) lancia Covid Tracing Tracker, un database che raccoglie un elenco di app di tracciamento per monitorare i contagi da coronavirus, in uso e in via di sviluppo in diversi Paesi del mondo. L’obiettivo del Mit è quello di valutare l’affidabilità delle diverse piattaforme di contact tracing in base a diversi criteri, quali l’utilizzo e l’archiviazione dei dati, la trasparenza nella policy e la possibilità di scaricarle su base volontaria. Il database, come ribadito sul sito ufficiale del Mit, ha il solo scopo di fornire alla popolazione informazioni sul funzionamento delle applicazioni.
Tra le applicazioni promosse ci sono quelle dei Paesi del Nord Europa, molte delle quali hanno ricevuto il punteggio massimo, e anche Immuni, la piattaforma ancora in via di sviluppo scelta dal Governo italiano.
Grandi differenze tra le 25 app prese in esame dal Mit
Dall'analisi delle prime 25 app di contact tracing prese in esame dagli esperti dell’Università statunitense e valutate, fino a cinque stelle, in base alle loro caratteristiche sono emerse grandi differenze. “Quando abbiamo iniziato a confrontare le app in tutto il mondo, ci siamo resi conto che non esisteva un archivio centrale di informazioni; solo dati incompleti, in continua evoluzione, distribuiti su una vasta gamma di fonti. Né c’era un unico approccio standard adottato da sviluppatori e responsabili politici”, spiegato gli esperti del Mit.
L’app di tracciamento peggiore è risultata essere fino ad ora quella della Cina, l’unica con zero stelle, seguita da quelle di Iran e Turchia con un solo punto. Tra le app più quotate ci sono quelle del Nord Europa. Hanno ricevuto il punteggio massimo le piattaforme di Australia, Austria, Repubblica Ceca, Islanda, Israele, Norvegia e Singapore. Immuni, l’app selezionata dal Governo italiano e ancora in fase di sviluppo, ha raccolto 4 stelle su cinque. I voti, come ribadito dagli esperti sul sito ufficiale del Mit, non sono definitivi, in quanto le app verrano monitorate nel corso del tempo e rivalutare in caso di cambiamenti.
I criteri su cui si basa la valutazione del Mit
Come accennato in precedenza, gli esperti del Mit tengono conto di diversi fattori nella valutazione di ogni singola app, a ognuno dei quali corrisponde un punto. Ecco nel dettaglio i diversi requisiti che devo rispettare le piattaforme per potersi aggiudicare l’approvazione del Mit.
• L’installazione dell’app è su base volontaria?
• Ci sono limitazioni su come vengono utilizzati i dati?
• I dati verranno distrutti dopo un determinato periodo di tempo?
• L’app raccoglie solo le informazioni necessarie per il suo scopo?
• L’app è trasparente? È chiara la sua policy?