Facebook consegna ai tribunali francesi dati dei sospettati di incitamento all’odio
TecnologiaL’accordo, secondo quanto dichiarato da Cedric O a Reuters, sarebbe frutto di diversi colloqui tra il social network e l’amministrazione francese. Finora, Facebook era solito fornire solo i dati dei sospettati coinvolti in attacchi terroristici e atti di violenza
Facebook ha acconsentito a consegnare ai tribunali francesi i dati degli utenti sospettati di incitamento all’odio sulla piattaforma. Ad annunciarlo è il ministro francese per gli affari digitali Cedric O che ha sottolineato l’unicità dell’accordo.
"Questa è una grande notizia, significa che il processo giudiziario sarà in grado di funzionare normalmente”, ha commentato Cedric O, ex consigliere di Macron, a Reuters. "È davvero molto importante, lo stanno facendo solo per la Francia”. L’accordo, secondo quanto dichiarato da Cedric O all’agenzia stampa britannica, sarebbe frutto di diversi colloqui tra il social network e l’amministrazione francese.
Accordo stretto dopo vari incontri tra Zuckerberg e Macron
L’accordo è stato stretto dopo diversi incontri tra il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, e il presidente francese Emmanuel Macron, iniziati lo scorso anno.
Macron sarebbe intenzionato a intensificare la lotta contro l’incitamento all’odio e la diffusione di false notizie, ambendo a ricoprire un ruolo leader a livello globale nella regolazione di questa tipologia di contenuti. La scorsa settimana hanno avuto modo di parlare tra loro anche Nick Clegg, capo degli affari globali di Facebook, e Cedric O.
Il noto social network, prima di questo accordo, era solito collaborare con la giustizia francese fornendo, previa richiesta da parte dei giudici, solo e unicamente i dati dei sospettati coinvolti in attacchi terroristici e atti di violenza.
L’unicità dell’accordo
Finora, Facebook si era sempre rifiutato di divulgare questa tipologia di informazioni, facendo leva sull’assenza di un obbligo legale. La diffusione dei dati di persone sospettate per incitamento all’odio era vista dal board dell’azienda come uno strumento troppo potente, che poteva essere abusato se messo nelle mani di paesi senza un sistema giudiziario indipendente.
Secondo quanto riportato da Reuters, il parlamento francese starebbe discutendo una legge che prevede una multa fino al 4% delle entrate globali, per tutte le imprese tecnologiche che non si impegnano attivamente per rimuovere i contenuti che incitano all’odio.