Huawei, il fondatore replica agli Usa: “Non ci possono schiacciare”

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Huawei (Getty Images)

Ren Zhengfei, fondatore della società cinese, ha replicato a tutte le accuse mosse negli ultimi mesi dagli Stati Uniti contro il suo gruppo e ha lanciato messaggi di apertura al Regno Unito 

Un nuovo capitolo si aggiunge all’ormai lunga vicenda tra Huawei e il governo statunitense guidato da Donald Trump. Intervistato dalla Bbc, Ren Zhengfei, fondatore della società di Shenzhen, ha replicato a tutte le accuse mosse negli ultimi mesi dagli Stati Uniti contro il suo gruppo, denunciando inoltre le motivazioni politiche che hanno portato all’arresto in Canada su mandato americano di sua figlia, Meng Wanzhou, responsabile finanziaria della holding. Ren ha poi concluso il suo intervento con parole di sfida rivolte a Washington: “Non c'è modo che gli Stati Uniti ci possano schiacciare”.

Apertura a Londra

Interpellato sulle pressioni esercitate dall’esecutivo di Trump sui paesi alleati, in particolare su quelli europei, Ren ha voluto rispondere minimizzando, pur senza negali, i danni economici che possono derivare dal boicottaggio: "Il mondo non ci può abbandonare perché siamo tra i più avanzati. Anche se gli Usa convincessero altri a non usarci più temporaneamente, potremmo sempre compensare un po' le cose”, ha dichiarato. Non tutti i paesi, però, sembrano allinearsi con Washington, come il Regno Unito, che dopo gli iniziali timori, ha valutato come ‘gestibili’ i rischi derivanti dall’utilizzo di apparecchiature Huawei nello sviluppo delle nuove reti 5G, una decisione che lascia uno spiraglio per futuri investimenti da parte del gruppo cinese in Gran Bretagna, nel cui mercato Ren conserva ancora fiducia. “Se gli Usa non si fidano più di noi - ha concluso - potremo dirottare ancor più i nostri investimenti dall'America al Regno Unito”.

Geraci: “Non vedo Huawei come un problema”

In un’intervista rilasciata a Bloomberg, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Michele Geraci, ha commentato le pressioni Usa sul colosso cinese della telefonia: "Non vedo Huawei come un problema, per me è solo uno dei 25 nomi di produttori di apparecchiature tra cui scegliere, con prezzi diversi e qualità diversa. La gente dice sempre Huawei sì o no, la vera domanda dovrebbe riguardare il fatto che i produttori stranieri di apparecchiature sono autorizzati ad accedere alla tua rete”, ha concluso Geraci.

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