5G, Regno Unito fa retromarcia e apre a Huawei: rischio gestibile

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Foto di archivio (Getty Images)

Dopo le indiscrezioni secondo le quali anche la Gran Bretagna sembrava aver ceduto alle pressioni Usa, il governo britannico ha individuato il modo per limitare i rischi derivanti dall'utilizzo delle apparecchiature del brand cinese 

Il Regno Unito fa marcia indietro sul fronte 5G e apre a Huawei. Secondo il National Cyber Security Center (NCSC) britannico, infatti, le apparecchiature compatibili con la connessione di quinta generazione prodotte dalla società cinese rappresentano un rischio gestibile per la sicurezza nazionale. Lo riferisce il Financial Times, che va così a smentire le notizie circolate negli scorsi giorni, secondo le quali anche l’esecutivo britannico sembrava ormai deciso ad accogliere la richiesta formale degli Stati Uniti di boicottare il colosso di Shenzhen. Il report dell’intelligence britannica rischia quindi di compromettere i rapporti con Washington e quasi certamente porterà con sé diverse conseguenze, soprattutto nell’ambito dell’alleanza anglofona Five Eyes (Cinque Occhi) che, oltre a Usa e Gran Bretagna, include anche Canada, Australia e Nuova Zelanda, paesi in cui Huawei è già stata bandita.

Conclusioni che possono influenzare altri esecutivi europei

Secondo il giornale britannico, il NCSC avrebbe individuato i modi per limitare i rischi derivanti dall’utilizzo dei dispositivi 5G di Huawei e per questo motivo il governo potrebbe valutare l’opzione di permettere all’azienda cinese di partecipare alle gare per lo sviluppo della nuova rete sul territorio nazionale. Inoltre, il Financial Times sostiene che la conclusione a cui è giunto il NCSC potrebbe influire molto sulle decisioni degli altri esecutivi europei in materia di cybersicurezza, in quanto il Regno Unito, tramite la rete Five Eyes, ha accesso a informazioni riservate degli altri stati membri dell’alleanza, su tutti quelle degli Stati Uniti, principali detrattori di Huawei.

Smentite le precedenti indiscrezioni

Il report smentisce quanto riportato qualche giorno fa dal Sun, dove si leggeva che anche il governo britannico si era allineato alle richieste Usa, tanto da discutere nuove leggi sugli investimenti stranieri redatte ad hoc per escludere Huawei dai progetti statali ‘strategicamente significativi’, ossia quelli che toccano i dati più sensibili. Secondo il tabloid, infatti, erano molti gli esponenti dell’esecutivo ad essere preoccupati per i rischi legati alla cybersicurezza nazionale, ma il rapporto del NCSC rimette ora tutto in discussione.

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