Russiagate, documenti riservati su Twitter per screditare Mueller

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Immagine di archivio (Getty Images)

Informazioni condivise dal procuratore con avvocati russi sono state caricate su un sito di filesharing e poi diffuse tramite il social a giornalisti, rimasti però scettici sul materiale 

Le indagini relative al caso Russiagate del procuratore speciale Robert Mueller sarebbero state ostacolate volontariamente dai russi, che avrebbero favorito la diffusione online, anche su Twitter, di documenti riservati ottenuti dal legale statunitense nel tentativo di screditarne l’inchiesta. Un tentativo che tuttavia non sarebbe andato a buon fine, complice lo scetticismo dei giornalisti che hanno ricevuto i contenuti. Mueller è infatti impegnato da oltre un anno nel caso legato alle interferenze della Russia in occasione delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2016. Come riportato anche dal Guardian, l’ufficio del procuratore a capo delle indagini ha spiegato che i materiali confidenziali condivisi soltanto con gli avvocati dei cittadini russi accusati sarebbero stati pubblicati su un sito di filesharing e poi ulteriormente diffusi tramite Twitter.

Russia: disinformazione per danneggiare Mueller

La Russia si sarebbe dunque resa protagonista di una vera e propria campagna di disinformazione nei confronti di Robert Mueller, dal 2017 assegnato al caso Russiagate. Secondo quanto spiegato dall’accusa qualcuno, che stando alle indagini FBI si trovava nel paese sovietico, avrebbe caricato a novembre su un sito di filesharing i documenti condivisi confidenzialmente dal procuratore speciale con gli avvocati dei cittadini coinvolti nel caso e rinviati a giudizio. Il materiale sarebbe poi stato pubblicato su Twitter, con l’aggiunta di altri documenti che non facevano parte dell’inchiesta e avevano lo scopo di togliere credibilità al lavoro dell’ufficio di Mueller.

Twitter, i messaggi ai giornalisti scettici

In un ulteriore tentativo di rendere poi questi documenti pubblici, hacker anonimi avrebbero mandato via Twitter il materiale ad alcuni giornalisti, con un messaggio privato che stando a Nbc diceva: “Potresti chiederti perché voglio condividere queste informazioni con te. Sei l’unico che può dire al pubblico la verità!”. I reporter in questione, però, sarebbero rimasti particolarmente scettici leggendo i messaggi ricevuti, decidendo dunque di non diffondere la notizia. Secondo il Guardian, dalle indagini FBI sarebbe emerso che i contenuti caricati sul sito di filesharing non sarebbero mai stati hackerati, suggerendo dunque un ruolo attivo della Russia.

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