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Russiagate, Cnn: procuratore Mueller ha inviato domande a Donald Trump

Mondo

Secondo l’emittente, il procuratore speciale che indaga sulle presunte interferenze della Russia nelle elezioni presidenziali del 2016, ha dato una svolta all’indagine. Avvocati già al lavoro per le risposte. Wall Street continua a perdere, Trump attacca la Fed

Il Russiagate potrebbe essere arrivato a un punto di svolta: dopo mesi di trattative il procuratore speciale Robert Muller, che indaga sulle presunte interferenze della Russia nelle elezioni presidenziali del 2016, ha inviato alcune domande al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo ha rivelato la Cnn, citando fonti vicine al dossier.

Avvocati di Trump al lavoro

La stessa Cnn ha rivelato che il pool degli avvocati di Donald Trump sta già lavorando alle risposte da inviare al procuratore speciale. Jay Sekulow, uno dei legali del presidente, ha detto all’emittente: "Stiamo continuando le discussioni con Robert Mueller, e non facciamo commenti su questi colloqui".

La collaborazione di Manafort

La notizia delle domande inviate da Mueller a Trump è arrivata a poche settimane dalla decisione di Paul Manafort, l’ex capo della campagna elettorale del tycoon, di collaborare con il procuratore speciale nell’inchiesta sul Russiagate. Notizia a cui aveva replicato duramente la Casa Bianca, dicendo che 'accordo "non ha nulla a che fare con il presidente o con la sua vittoriosa campagna presidenziale del 2016”.

Wall Street continua a perdere

Intanto Trump si trova a fronteggiare le difficoltà di una Wall Street ancora in calo: i tentativi di interrompere una serie negativa che dura da sei sedute cadono nel vuoto e i listini chiudono ancora in rosso, dopo una seduta altamente volatile seguita ai cali registrati sulle piazze finanziarie asiatiche e del Vecchio Continente. Il Dow Jones perde il 2,13%, il Nasdaq l'1,25%. Lo S&P 500 arretra dello 0,6%. E Trump non ha dubbi su chi sia il responsabile: la correzione a Wall Street è causata dalla Fed ormai "impazzita e fuori controllo". Il presidente si è detto "deluso" da Jerome Powell, il governatore, ma ha poi assicurato: "Non lo licenzierò'. In difesa di Powell è intervenuta Christine Lagarde, il direttore generale del Fmi.

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