Huawei replica all’Australia sul 5G. Intanto boom di vendite in Europa

Tecnologia
Foto di archivio (Getty Images)
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Dopo la messa al bando del colosso cinese per la rete mobile arriva la risposta ufficiale dell’azienda. In Europa crescono i dati nell’ultimo trimestre e sorpasso ad Apple 

Huawei ha replicato alla messa al bando delle proprie tecnologie per la rete 5G da parte dell’Austrlia, definendo la direttiva “una scelta politica”. La decisione è stata presa per ragioni di sicurezza: per il governo australiano ci sono troppi rischi perché la società “potrebbe subire ordini extragiudiziali da parte di un governo straniero". In Europa, invece, il colosso cinese registra un vero e proprio boom di vendite: negli ultimi tre mesi, secondo i dati forniti da Idc, ha evidenziato una crescita del 75%.

Il ‘no’ del governo australiano

Huawei aveva rassicurato il governo australiano specificando che non avrebbe mai trasmesso alle agenzie di spionaggio cinesi i dati dei clienti. Ma per le autorità australiane i controlli di sicurezza non avrebbero ridotto in modo sufficiente il rischio. Lo stop non coinvolge solo Huawei, ma anche Zte, l’altra grande società di telecomunicazioni cinese. Entrambe sono sul ‘libro nero’ anche negli Stati Uniti, sempre per timori legati al rischio di spionaggio.

La risposta del colosso cinese

"La scelta di bloccare Huawei dal mercato 5G si basa su motivazioni politiche, non è la conseguenza di un processo decisionale trasparente ed equo, non si fonda sui fatti - dichiara la società cinese -. La legge cinese non obbliga le imprese a installare backdoor, dispositivi di ascolto o ad adottare comportamenti che potrebbero compromettere le apparecchiature di telecomunicazione di altre nazioni”. Huawei ha poi specificato che “l'azienda non è mai stata incaricata di svolgere attività di intelligence per conto di alcun governo".

Boom in Europa

In Europa il mercato della telefonia arranca, ma Huawei non ne risente. Anzi, continua a guadagnare terreno ai danni di Samsung e Apple. Secondo Idc nel secondo trimestre la compagnia cinese è cresciuta del 75%, nonostante il calo dell'intero settore. In base ai dati degli analisti pubblicati sul sito The Verge, le consegne di smartphone da aprile a giugno in Europa Occidentale sono state di 27,2 milioni di unità, in calo rispetto ai 28,5 milioni dello stesso periodo del 2017. Huawei invece ha venduto 6,7 milioni di dispositivi, mentre nei medesimi mesi del 2017 erano stati 3,8. Questi risultati gli hanno permesso di scavalcare Apple nella classifica dei costruttori, piazzandosi dietro solo alla capolista Samsung. Un sorpasso avvenuto anche su scala globale

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