Il futuro degli smartphone? È extra-large

Tecnologia
I phablet sono dispositivi superiori ai 5,5 pollici. Nella foto, un iPhone 6 da 4,7 pollici (Getty Images)

Un'analisi di Idc prevede una crescita dei dispositivi oltre i 5,5 pollici, capace di risollevare il mercato e di affondare i tablet. Insomma, a vincere in futuro saranno i phablet. Smentendo le previsioni di Steve Jobs

Steve Jobs ne ha azzeccate molte. Ma questa, a quanto pare, no: secondo il fondatore di Apple, la grandezza ideale di uno smartphone era di 3,5 pollici. Che, non a caso, era la scelta fatta dai primi iPhone. Ancora nel 2010, era convinto che “nessuno avrebbe voluto un display più grande”. Sbagliava, almeno stando ai dati del prestigioso istituto di analisi Idc: il futuro prossimo sarebbe infatti dei phablet, cioè i dispositivi oltre i 5,5 pollici. Quelli, appunto, a metà tra uno smartphone e un tablet.

La crescita dei phablet

Nel 2015, la profezia di Jobs appariva già sbagliata. Ma la crescita degli smartphone extra-large è stata (e sarà) impetuosa. Due anni fa, il 40% dei dispositivi era compreso tra i 4 e i 5 pollici. Mentre solo il 20% era un phablet. Da allora, però, il mercato dei primi si è compresso e quello dei secondi è esploso. Alla fine del 2017, secondo l'Idc, gli equilibri di forza saranno invertiti: i dispositivi tra i 4 e i 5 pollici rappresenteranno il 20,7% del mercato; quelli oltre i 5,5 sfioreranno il 40%. Ed è questo il trend che proseguirà almeno fino al 2021, con i più piccoli al 13% e i loro fratelli maggiori al 45%. Insomma: il futuro è extra-large. Un dato che fa intravedere una battaglia sempre più aspra tra i grandi produttori nella fascia di alta gamma (a partire da iPhone e Galaxy S, per non parlare dello sfortunato Galaxy Note 7, che era proprio un phablet) e un declino dei tablet (già oggi in sofferenza).

Il mercato degli smartphone

Gli analisti di Idc hanno sottolineato anche altre tendenze. Tanto per cominciare, il rallentamento delle vendite di smartphone degli ultimi due anni potrebbe essere superato. Nel 2017, il mercato dovrebbe crescere del 3%. Con un ritmo di crescita medio annuo, da qui al 2021, del 3,4% e un picco del 4,5% nel 2018: un passo avanti rispetto al +2,5% registrato tra il 2015 e il 2016. A sostenere i numeri sono soprattutto due fattori. “Prima di tutto – afferma Ryan Reith, vice presidente di Idc - oggi meno della metà della popolazione mondiale usa uno smartphone. Mercati come Medio Oriente, Africa, Europa centro-orientale e Sud-Est asiatico hanno grandi potenzialità di crescita”. Guardando nei Paesi dove il digitale è già molto diffuso, Reith sostiene poi che “i consumatori cercheranno dispositivi sempre più evoluti, adatti a consumo di media, videogiochi, realtà aumentata e connettività costante”.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Coming Off a Slow 2016, <a href="https://twitter.com/hashtag/Smartphone?src=hash">#Smartphone</a> Shipment Volume Expected to Recover in 2017 and Gain Momentum into 2018 <a href="https://twitter.com/hashtag/mobile?src=hash">#mobile</a> <a href="https://t.co/L8eKtgN7sN">https://t.co/L8eKtgN7sN</a> <a href="https://t.co/d7iUPCLjXC">pic.twitter.com/d7iUPCLjXC</a></p>&mdash; IDCTracker (@IDCTracker) <a href="https://twitter.com/IDCTracker/status/869588198187384832">30 maggio 2017</a></blockquote>

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Android contro iOs

Idc si concentra infine sulle piattaforme. Dato il cambio di strategia di Microsoft (sempre più focalizzato sui servizi e meno sul mobile), non sorprende un netto calo di Windows Phone: -44,8% all'anno previsto tra il 2016 e il 2021. Anche se su volumi già oggi contenuti. Le attuali posizioni di Android e iOs dovrebbero invece restare invariate, con il sistema operativo di Google a dominare (crescita media del 3,6% e una quota di mercato dell'85,5% del mercato) e quello di Apple indietro (progresso del 3,2% e una fetta del 14,5%). I numeri dicono però che i dispositivi che montano Android avranno un prezzo medio in discesa. Tradotto: Apple, come oggi, guarda solo alla fascia più alta, mentre il robottino verde s'impone come sistema operativo generalista.   

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