Tutto quello che c'è da sapere sullo scudetto 2019 della Juve

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Per la Juve è l'ottavo scudetto consecutivo (Getty Images)

La conquista dell'ottavo campionato di Serie A consecutivo è arrivata dopo un'annata da dominatori. Accanto a Ronaldo e ai giovani emergenti, i primati sono di Chiellini e Barzagli  

La Juventus fa filotto. Otto scudetti consecutivi, con l'ultimo, quello di quest'anno, conquistato con un dominio assoluto. Un campionato iniziato con l'arrivo di Ronaldo, proseguito con l'addio di Beppe Marotta (uno dei dirigenti che ha riportato i bianconeri in vetta) e terminato con una vittoria con grande anticipo sulla fine della stagione. Ecco numeri e protagonisti dell'annata bianconera. (GLI ALLENATORI PIU' VINCENTI DELLA JUVE)

La campagna acquisti

Nel loro ciclo vincente, i bianconeri hanno cambiato spesso. E lo hanno fatto anche in questa stagione, salutando due bandiere: Gigi Buffon e Claudio Marchisio. Il portiere aveva già annunciato l'addio allo Stadium nella stagione 2017-2018. Dopo un anno di apprendistato, il titolare della porta diventa Wojciech Szczęsny. Il secondo portiere arriva invece dal Genoa: Mattia Perin. Claudio Marchisio si trasferisce allo Zenit San Pietroburgo in coda al mercato: un addio sofferto per il Principino, che era entrato nel vivaio juventino a 7 anni e - salvo un anno in prestito all'Empoli - non aveva mai vestito altra maglia. Corre a Londra, sponda Arsenal, Stephan Lichtsteiner, uno dei cinque calciatori (oltre a Buffon, Marchisio, Chiellini e Barzagli) ad aver vinto tutti gli scudetti precedenti dal 2012 al 2018. Asamoah si trasferisce all'Inter, Gonzalo Higuain, dopo due stagioni, viene spedito al Milan assieme al neo-arrivato Mattia Caldara. Fa il percorso inverso Leonardo Bonucci, dopo un solo anno in rossonero. La rosa si completa con due terzini, Joao Cancelo e Leonardo Spinazzola, e con il centrocampista ex Liverpool Emre Can. Ma gli occhi sono tutti per Cristiano Ronaldo.

La stagione di Cristiano Ronaldo

Il 3 aprile 2018, Cristiano Ronaldo vola in rovesciata e segna con la maglia del Real Madrid a Torino quello che lui stesso ha definito il gol più bello della carriera. (TUTTO QUELLO CHE C'E' DA SAPERE SU CR7) La marcatura sembra condannare la Juve (anche se al ritorno, a Madrid, sfiorerà l'impresa), ma lo Stadium si alza in piedi e applaude. E CR7 ringrazia: è il primo contatto diretto con i suoi futuri tifosi. Dopo la finale vinta in Champions con il Real Madrid, Cristiano dice di voler cambiare aria. Le voci si rincorrono per settimane, fino all'ufficializzazione: Ronaldo è un giocatore della Juve. Esordisce contro il Chievo, a Verona. Nelle prime partite stenta: solo alla quarta presenza (tanto, vista la sua media) centra il bersaglio, contro il Sassuolo. Da allora però accelera. Non dosa il minutaggio ed è tra i giocatori più presenti, oltre a essere il capocannoniere dei bianconeri, con 19 centri in campionato, conditi da 6 assist (e la stagione è ancora in corso, ndr). Solo un inconveniente muscolare, avvertito durante una partita con il suo Portogallo, lo ferma alla fine di marzo. Ma recupera in due settimane, appena in tempo per gli ottavi di Champions. Segna due reti, tra andata e ritorno, contro l'Ajax. Ma non basteranno per il passaggio del turno. (I MIGLIORI MOMENTI DI CR7)

Il riassetto societario

Non ci sono solo arrivi e partenze in campo. La stagione 2018-2019 sarà ricordata perché segna la fine dell'epoca Beppe Marotta, l'amministratore delegato e direttore generale che ha costruito la Juve del filotto. Arriva a Torino nel 2010 e contribuisce in maniera decisiva ai successi sportivi e finanziari del club. È lui a portare in bianconero - solo per citarne alcuni - Barzagli, Pirlo, Vidal, Tevez, Pogba, Higuain e Ronaldo. Al suo fianco cresce il ruolo del direttore sportivo Fabio Paratici. Marotta sceglie di annunciare l'addio a stagione da poco iniziata, per poi trasferirsi all'Inter a gennaio. È l'inizio di un riassetto societario che distribuisce le competenze di Marotta, con il vicepresidente Pavel Nedved e Paratici (nominato “Chief Football Officer”) a guadagnare spazio. Alla presidenza resta Andrea Agnelli.

L'allenatore

L'allenatore è Massimiliano Allegri, al quinto anno in bianconero. Il tecnico livornese era arrivato dai rivali del Milan, raccogliendo l'eredità dello “juventinissimo” Conte. A suon di scudetti e con due finali di Champions raggiunte, Allegri convince buona parte dei tifosi. Ma non tutti. Tanto che, nel corso della stagione, la fine del ciclo sembra quasi certa. Si parla di successione, fioccano i nomi. Poi la Juve ribalta l'Atletico Madrid negli ottavi di Champions e lo scenario cambia. L'allenatore sembra destinato a proseguire la propria esperienza in bianconero. Centrando il quinto scudetto, raggiunge Marcello Lippi e si mette all'inseguimento di Giovanni Trapattoni nella classifica degli allenatori più vincenti nella storia del club. Entrambi i predecessori, però, oltre a vincere in Italia sono riusciti a farlo in Europa, con una Coppa dei Campioni a testa. Per consacrarsi, ad Allegri manca la Champions.

Una stagione dominata

La stagione sul campo è senza rivali. Scudetto conquistato alla giornata numero 33, con cinque partite di anticipo sulla fine del campionato. Quando inizia a festeggiare, la Juve ha perso due soli incontri. Ha la miglior difesa e il miglior attacco. I punti di divario con la seconda, il Napoli, sono 17. IIl centrocampista Rodrigo Bentancur è il calciatore con più presenze. Cristiano Ronaldo e Alex Sandro quelli con più minuti trascorsi in campo. CR7 non può certo definirsi una sorpresa. Ma anche gli altri nuovi arrivi, Emre Can (soprattutto nella seconda parte della stagione) e Joao Cancelo, sono entrati con successo nel “sistema Juve”. Si sono imposti Bentancur e Bernardeschi e sta esplodendo Moise Kean, classe 2000. La vecchia guardia ha dato il proprio contributo. Mario Mandzukic, anche se a fasi alterne, è stato la spalla ideale di Cristiano. La “Bbc”, difesa formata da Bonucci, Barzagli e Chiellini, si è ricomposta. Anche se, tra acciacchi e scelte tecnico-tattiche, in campo non si è vista praticamente mai.

Il record di Chiellini e Barzagli

Partiti Buffon, Marchisio e Lichtsteiner, Chiellini e Barzagli sono i soli ad aver vinto tutti gli scudetti del filotto. Bonucci, per un anno a Milano, si è perso quello del 2017-2018. Chiellini e Barzagli, con otto scudetti in bianconero, raggiungono così un mostro sacro della storia juventina: Giuseppe Furino. Solo Buffon ne ha vinti di più indossando la stessa maglia: nove campionati, nel 2001-02, 2002-03 e i sette consecutivi tra il 2011-2012 e il 2017-18. Nel corso di questa stagione, Chiellini ha anche superato le 500 presenze in bianconero, entrando nella top 5 della storia della società: davanti ha solo Del Piero, Buffon, Scirea e Furino.

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