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Formula 1: il calendario del mondiale 2019

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La partenza del GP del Barhain (Getty Images)

Partenza il 17 marzo in Australia, chiusura ad Abu Dhabi il primo dicembre. Ecco date e circuiti che incoroneranno il nuovo re della velocità

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Il Mondiale 2019 di Formula 1 è partito con grandi aspettative per la Ferrari. Ma nelle prime gare c'è stato un dominio Mercedes. La partenza è stata il 17 marzo in Australia, mentre la chiusura del campionato è prevista ad Abu Dhabi il primo dicembre. Ecco il calendario delle gare, all'inseguimento del campione in carica Lewis Hamilton.

Australia

L'esordio del mondiale, come ormai da tradizione, è stato a Melbourne, in Australia. La pista ospita la Formula 1 dal 1996. È a tutti gli effetti un circuito cittadino, con la carreggiata che circonda il lago artificiale di Albert Park aperta alla circolazione per il resto dell'anno. Eppure è una pista piuttosto veloce. Il primo GP del 2019, il 17 marzo, si è chiuso con una doppietta Mercedes: vittoria di Valtteri Bottas davanti a Lewis Hamilton. Terzo Verstappen, quarta la prima Ferrari di Sebastian Vettel. Al quinto posto Charles Leclerc nel suo primo Gran Premio sulla rossa.

Bahrain

Il calendario prevede diverse tappe in giro per il mondo prima di tornare in Europa. La seconda è stata in Bahrain, il 31 marzo, in un circuito costruito nel deserto e voluto con forza dall'erede al trono Sheikh Salman bin Hamad Al Khalifa. Il Bahrain è entrato in Formula 1 nel 2004. Dieci anni dopo è arrivata la novità che caratterizza la gara: l'illuminazione artificiale, che permette di correre in notturna. Nel GP del 31 marzo 2019, ancora una doppietta Mercedes, con Hamilton che precede Bottas. Terzo Leclerc, che dopo una gara dominata viene rallentato da un guasto tecnico.

Cina

Il trittico extra-europeo si è chiuso il 14 aprile, in Cina, nel circuito di Shanghai. Ancora Hamilton-Bottas davanti a tutti, con Vettel a completare il podio. La pista ha alcune curiosità: la tribuna centrale permette di avere una visione panoramica sull'80% del tracciato; è qui che Michael Schumacher, nel 2006, ha conquistato la sua ultima vittoria in Formula 1; il circuito ha la forma dell'ideogramma “shang”, che vuol dire “sopra” ed è alla base del nome della città.

Azerbaigian

La Formula 1 approda a cavallo tra Europa e Asia il 28 aprile, per il GP dell'Azerbaigian, a Baku. È uno dei circuiti più giovani (solo tre le edizioni disputate), più lunghi (oltre i 6 chilometri) e con le velocità di punta più elevate. Un tratto della pista lambisce la città vecchia, in uno degli scorci più caratteristici del mondiale. Nelle tre edizioni disputate, la Ferrari non ha mai vinto: un trionfo a testa per Rosberg, Ricciardo e (lo scorso anno) Hamilton.

Spagna

Il 12 maggio tappa in Spagna sul circuito di Montmeló, che ospita il mondiale dal 1991. Sedici curve distribuite su 4,6 chilometri. A giudicare dalla storia recente, pare una gara favorevole alle frecce d'argento: le Mercedes hanno vinto quattro delle ultime cinque edizioni. Magro il bottino Ferrari, che negli ultimi dieci anni ha vinto solo una volta, con Fernando Alonso nel 2013.

Monaco

Il 26 maggio si rinnova l'appuntamento con la storia: il principato di Monaco e il suo caratteristico circuito cittadino ospitano la Formula 1 dal 1955. Sorpassi complessi, curve lente e monoposto che sfiorano i guard rail. Sainte Dévote, Loews, Massenet sono tratti che hanno fatto la storia della Formula 1. I grandi piloti, qui, hanno lasciato la loro firma. Ayrton Senna ha vinto sei volte, Graham Hill e Michael Schumacher cinque, Alain Prost quattro. Nel 2018 ha vinto Daniel Ricciardo su Red Bull. Tra chi sarà in pista quest'anno, Vettel ed Hamilton sono in pareggio: due primi posti a testa.

Canada

Il 9 giugno spostamento oltreoceano, sul circuito di Montreal intitolato all'ex pilota della Ferrari Gilles Villeneuve. Pista ormai classica (costruita nel 1978), è riconosciuta come una delle più impegnative per i piloti e per le monoposto, sollecitate sia per le velocità elevate che per le forti frenate. Sebastian Vettel spera di bissare la vittoria del 2018, mentre Hamilton punta ad agguantare il suo settimo trionfo, che gli consentirebbe di raggiungere Schumacher in cima alla classifica dei piloti più decorati in Canada.

Francia

Il 23 giungo il circus arriva in Francia per la seconda serie di gran premi europei. Il circuito di Le Castellet è stato finanziato da Paul Ricard, l'imprenditore inventore del pastis. Pista costruita nel 1971, è stata sostituita dal 1991 al 2008 da quella di Magny-Cours. Per nove anni, poi, il gran premio di Francia non si è disputato: la mancanza di fondi e candidature ha portato la Formula 1 altrove. Fino al 2018, con il ritorno a Le Castellet. A mettere la prima firma è stato Hamilton.

Austria

Il 30 giugno si arriva in Austria. Noto come circuito di Zeltweg, la pista ha assunto diversi nomi e affrontato modifiche nel corso dei decenni (durante i quali è stata più volte esclusa e riammessa al mondiale). Oggi si chiama Red Bull Ring ed è la gara di casa per la monoposto che porta il nome dello stesso sponsor, guidata alla vittoria da Max Verstappen nel 2018. Da quando il GP d'Austria è tornato nel calendario della Formula 1 (nel 2014) la Ferrari non ha ancora vinto.

Gran Bretagna

Silverstone, altro nome storico. È qui che, nel 1950, si è tenuto il primo gran premio della storia, vinto dall'italiano Farina. Il 14 luglio si torna in pista, per continuare la tradizione che fa del GP di Gran Bretagna uno dei due sempre presenti nel calendario della Formula 1 (l'altro è il gran premio d'Italia). La Ferrari spera di bissare i successi del 2018, quando la vittoria di Vettel è stata impreziosita dal terzo posto di Raikkonen.

Germania

Il Gran Premio di Germania si disputa dagli albori della Formula 1. La prima edizione è del 1951. Il 28 luglio si torna sull'Hockenheimring, il circuito che più spesso lo ha ospitato, alternandosi con il Nürburgring. Le difficoltà organizzative hanno impedito lo svolgimento della gara nel 2007, 2015 e 2017. Lo scorso anno, rimesse le gomme sull'asfalto, si è imposto Hamilton. È la gara di casa per il marchio Mercedes, ma anche per Sebastian Vettel. Il pilota del Cavallino, però, qui non ha mai vinto. L'unico primo posto in Germania l'ha ottenuto nel 2013, ma al Nürburgring.

Ungheria

Il GP d'Ungheria segue il corso della storia. Ha già ospitato una gara nel 1936, quando vinse Nuvolari. Poi, però, non si è disputato fino al 1986, quando ha spinto la Formula 1 per la prima volta in un Paese del blocco sovietico. Da allora la gara si tiene sullo stesso circuito: l'Hungaroring. Nelle ultime quattro edizioni, sul gradino più alto del podio si sono alternati Vettel ed Hamilton. Nel 2019 si corre il 4 agosto.

Belgio

Il primo settembre tocca a Spa-Francorchamps, uno dei circuiti più spettacolari. Ben 7 chilometri di lunghezza e 19 curve, tra le quali la storica sequenza Eau Rouge-Radillon, in leggera salita, ritenuta una delle “prove d'iniziazione” per un pilota. Spa fa parte del calendario dalla prima edizione del 1950, anche se in alcuni anni il GP del Belgio non si è disputato e in altre si è spostato su altre piste (Nivelles e Zolder tra gli anni '70 e '80). Vettel (primo nel 2018) ed Hamilton (nel 2017) hanno vinto qui tre volte a testa.

Italia

Da Spa a un altro circuito storico, Monza. Appuntamento l'8 settembre. Con il Gran Premio di Gran Bretagna, il GP d'Italia è l'unico sempre presente dal 1950. Ma Monza ha il record assoluto, perché solo in una edizione (quella del 1980) la gara si è trasferita su un altro circuito, quello di Imola. Monza è il tempio della velocità: gran parte del giro viene percorso con il piede pigiato sull'acceleratore. Variante della Roggia, curve di Lesmo e Parabolica sono nomi che ogni appassionato conosce. I ferraristi sperano di festeggiare in casa. Non lo fanno dal 2010, quando vinse Alonso. Il dominio Mercedes dura da cinque edizioni.

Singapore

Il 22 settembre il circus si sposta a Singapore, sul circuito di Marina Bay. La prima edizione, del 2008, è entrata nella storia della Formula 1 per essere stata il primo gran premio in notturna. La pista è stata disegnata da Hermann Tilke, la firma di molti tra i circuiti di recente costruzione. La pista piace a Vettel, che qui ha vinto quattro volte (una in Ferrari). L'ultima, però, risale al 2015, prima del tris Mercedes.

Russia

Il 29 settembre, appena una settimana dopo Singapore, si approda in Russia, nell'autodromo di Sochi. Solo cinque volte, la prima nel 2014, la Formula 1 è sbarcata da queste parti. E tutte e cinque le volte la bandiera a scacchi ha accolto una Mercedes. Tre volte quella di Hamilton (anche nel 2018), una volta a testa quella di Bottas e Rosberg.

Giappone

Il 13 ottobre inizia la serie di cinque gran premi extraeuropei, quelli che portano alla fine del mondiale. Il Giappone è presente nel calendario dal 1976, quasi sempre nell'autodromo attuale, quello di Suzuka. A giudicare dall'albo d'oro, è uno dei circuiti su cui la Ferrari soffre di più. Non vince addirittura dal 2004, cioè da quando la rossa era guidata da Michael Schumacher. La Mercedes, invece, domina da cinque edizioni, quattro delle quali conquistate grazie a Hamilton.

Messico

Il Gran Premio del Messico e l'autodromo intitolato ai fratelli Rodriguez hanno avuto un percorso singolare. È entrato nell'orbita della Formula 1 nel 1963, ma l'edizione 2019 sarà solo la numero venti. Ha infatti incontrato due lunghi stop, tra il 1971 e il 1985 e tra il 1993 e il 2014. Sembra essere un circuito particolarmente gradito a Verstappen, vincitore nelle ultime due annate. Appuntamento il 27 ottobre.

Stati Uniti

Nella storia della Formula 1, il Gran Premio degli Stati Uniti ha peregrinato parecchio: si è corso sulle piste di Sebring, Riverside, Watkins Glen, Dallas, Detroit, Phoenix e Indianapolis. Dal 2012 ha cambiato di nuovo casa, traslocando a Austin, in un tracciato disegnato dal solito Hermann Tilke. È qui che si correrà il 3 novembre. Nel 2018, gli States hanno riservato a Kimi Raikkonen una delle poche gioie della sua stagione.

Brasile

Da quando si è corso per la prima volta a Interlagos, il Gran Premio del Brasile è una presenza fissa nel mondiale. Amato da alcuni piloti, criticato da altri per margini di sicurezza troppo risicati, è caratterizzato dal senso di percorrenza antiorario, come solo altri tre tracciati: Stati Uniti, Singapore e Abu Dhabi. Lewis Hamilton ha vinto nel 2018, Sebastian Vettel nel 2017. L'edizione 2019 si corre il 17 novembre.

Abu Dhabi

Il Gran Premio di Abu Dhabi, uno dei più giovani del mondiale, chiude la stagione il primo dicembre. Completato e inaugurato nel 2009, vanta il titolo di circuito più costoso mai realizzato, con una spesa che ha superato gli 800 milioni di euro. La gara, immersa nel lusso, ha la particolarità di partire con la luce solare e terminare con quella artificiale. È una delle piste dove la Ferrari non ha mai vinto. È territorio Mercedes da cinque edizioni, ma Vettel ha prevalso tre volte, ai tempi della Red Bull.