Dopo l'esonero di Luciano Spalletti, comincia una nuova era per la Nazionale italiana. Oggi si è svolta la presentazione ufficiale di "Ringhio" presso la sala convegni dell'Hotel Parco dei Principi. Con il neo commissario tecnico presenti anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il capo delegazione azzurra, Gigi Buffon
E' cominciata ufficialmente oggi, giovedì 19 giugno, l'avventura di Gennaro Gattuso come nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio. Ieri il neo allenatore degli azzurri è arrivato con un volo di linea della Ryanair da Malaga a Roma Fiumicino. Oggi, alle ore 11, si è svolta la presentazione ufficiale presso la sala convegni dell'Hotel Parco dei Principi. Con il neo commissario tecnico presenti anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il capo delegazione azzurra, Gigi Buffon.
L'arrivo a Roma
Come detto, Gattuso è sbarcato nelle scorse ore al "Leonardo da Vinci". Durante il transito in aeroporto è stato accompagnato da agenti della Polaria che lo hanno scortato fino all'uscita dove ad attenderlo c'era un'auto della Figc. "Ringhio" è stato salutato da passeggeri ma anche da operatori aeroportuali. Per lui, cappellino con visiera, occhiali da sole neri così come la giacca, la t-shirt e i pantaloni, tante foto, video e l'immancabile incitamento arrivato da più parti: "Daje Ringhio, portaci al Mondiale".
Gravina: "L'Italia ha bisogno di Gattuso, sarà il ct dei risultati"
"Gattuso è il nuovo ct perché ha le qualità e la determinazione, ma soprattutto il desiderio di realizzare qualcosa di grande per l'azzurro e il nostro Paese. La nazionale ha bisogno di lui e ha risposto senza esitazioni alla chiamata. Siamo convinti delle qualità umane e tecniche di Rino. Sarà l'uomo dei risultati". Lo ha detto Gabriele Gravina, presidente della Figc, durante la presentazione di Gennaro Gattuso come nuovo ct della Nazionale. "Non farei l'errore di fraintendere questa sua disponibilità a semplice entusiasmo - ha aggiunto -. C'è grande spirito di sacrificio, professionalità e preparazione. Poi qualcosa di straordinario che mi ha colpito appena visti: ha anteposto noi all'io, lanciando messaggi chiari con un entusiasmo straripante. Mi ha detto subito che nessuno vince da solo e che al mondiale si va tutti insieme", ha aggiunto. E poi ancora: "Abbiamo scelto un allenatore che non ha paura di assumersi delle responsabilità, che sa cosa significa infossare la maglia azzurra. Sappiamo che il suo compito sarà difficile, ma anche affascinante: riportare identità e risultati". Gravina ha parlato poi di "scelta condivisa" per Gattuso, ringraziando Buffon "che ha avuto un ruolo determinante per definire un progetto che presenteremo".
Gattuso: "Tornare al Mondiale è fondamentale"
"Tornare al Mondiale per il nostro calcio è fondamentale: mi aspetta un lavoro difficile, ma di facile nella vita non c'è nulla". Queste le prime parole di Gattuso, nuovo ct dell'Italia, chiamato a sostituire Luciano Spalletti, esonerato dopo il pesante ko in Norvegia. "Sento spesso dire che il nostro calcio non ha talanti: ma i giocatori ci sono, serve metterli nelle condizioni di dare il loro meglio". Gattuso ha poi ammesso che il nuovo ruolo "è un sogno che si avvera. C'è poco da parlare, tanto da lavorare", ha aggiunto il neo ct. - "Il concetto fondamentale per la mia Italia deve essere famiglia", ha poi proseguito Ringhio. "Ci serve ritrovare l'entusiasmo, e l'unità nei momenti difficili. Serve lo spirito di gruppo che è sempre stata la caratteristica dell'azurro. Una speranza? No, andare al Mondiale per me è una convinzione. Abbiamo una squadra per farlo, ripeto, una squadra, non singoli".
Buffon: "No a etichette per Gattuso, come tecnico si è evoluto"
"Ho avuto l'opportunità con Rino di fare tante esperienze da giocatore, poi anche da avversario ho affrontato le squadre che allenava ed erano sempre gare difficili". Lo ha detto Gianluigi Buffon, capo delegazione della nazionale italiana, durante la presentazione del nuovo ct. "Poi la sua natura è quella di essere un combattivo e questo nessuno può toglierlo, ma è anche un signore che allena da 12 anni e ha fatto esperienze in tutta Europa - ha aggiunto -. Ha sentito il desiderio di migliorarsi ed evolversi. Se mettiamo un'etichetta a qualcuno è perché non vogliamo conoscere meglio quella persona".
