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Insulti razzisti a Maignan, il giudice sportivo: un turno a porte chiuse per l'Udinese

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La gara contro il Milan era stata sospesa per cinque minuti a causa degli insulti ricevuti dal portiere rossonero. Nel comunicare la decisione il giudice sportivo ha anche sottolineato "la obiettiva gravità dei fatti descritti e riportati"

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Un turno a porte chiuse per l'Udinese dopo gli insulti razzisti ricevuti dal portiere del Milan Mike Maignan durante la gara (VIDEO) del 20 gennaio. È la decisione presa dal giudice sportivo della Serie A Gerardo Mastrandrea "in ordine alle manifestazioni di discriminazione razziale". Nel comunicato viene anche sottolineata "la obiettiva gravità dei fatti descritti e riportati".  La gara da disputare a porte chiuse è quella con il Monza di sabato 3 febbraio alle 15. Nel frattempo la Procura di Udine ha reso noto di aver aperto un procedimento penale a carico della persona individuata e denunciata per il reato di incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

La decisione del giudice sportivo

Il Giudice Sportivo ha ricostruito la vicenda citando "il referto arbitrale, nonché il rapporto dei collaboratori della Procura Federale, in ordine alle manifestazioni di discriminazione razziale che hanno interessato in più occasioni durante la gara Maignan e che hanno portato all'effettuazione di due annunci con altoparlante, nonché a una prima interruzione del gioco per circa un minuto e poi a una sospensione della gara per circa 5 minuti". Rilevato che "non sono state riportate, durante e dopo i fatti, e nonostante i due annunci al pubblico, chiare manifestazioni di dissociazione da tali intollerabili comportamenti da parte dei restanti sostenitori" e che il "comportamento attivo della società Udinese, e la disponibilità manifestata fin da subito a collaborare per l'individuazione dei responsabili, fanno sì che per un evento di tale portata e gravità possa applicarsi la sanzione minima prevista dall'art. 28, comma 4, CGS, ovvero l'obbligo di disputare una gara a porte chiuse".

Udinese valuta ricorso

Secondo quanto appreso dall'Ansa, l'Udinese ha deciso di non commentare la sentenza del giudice sportivo, ma si riserva di valutare, nelle prossime ore, se presentare ricorso. Il club friulano è persuaso di aver adottato tutte le misure necessarie per dare un segnale forte, escludendo a vita dal Bluenergy Stadium l'autore già individuato delle espressioni razziste. I legali della società valuteranno il dispositivo del giudice sportivo prima di assumere qualsiasi decisione assieme alla famiglia Pozzo.

Aperto procedimento penale

Intanto la procura di Udine ha reso noto di aver aperto un procedimento penale a carico della persona individuata e denunciata per il reato di incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (604 bis), in merito alla partita di domenica scorsa Udinese-Milan. Nel comunicato il procuratore Massimo Lia ha precisato che ieri la procura ha ricevuto una prima informativa sulla vicenda. La procura ha fatto sapere che le indagini continuano per verificare nel dettaglio la dinamica di quanto accaduto, accertare se siano coinvolte altre persone e capire quale sia stato il ruolo avuto dalla persona denunciata.

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