L'ex calciatore era arrivato in ospedale di notte per un problema cardiaco. I medici, ben consapevoli della gravità della situazione, gli hanno proposto un'operazione di angioplastica. Ma il campionissimo "aveva paura" e ha voluto prima consultarsi con i familiari. Poi il decesso. Camera ardente allo stadio, domani i funerali
Quando Gigi Riva è arrivato in ospedale per un problema al cuore, il primo bollettino è stato rassicurante: si parlava di un "paziente sereno e stabile". Ma i medici erano ben consapevoli che la situazione era grave, e hanno proposto alla leggenda del Cagliari un intervento di angioplastica, rifiutato tuttavia dall'ex attaccante, che voleva prima parlare con i familiari. In serata, la notizia del decesso che ha sconvolto il mondo del calcio. La Nuova Sardegna ha ricostruito le ultime ore di vita del campionissimo, dal ricovero notturno all'ultimo intervento per tentare di salvarlo (LA FOTOSTORIA DI RIVA - LE REAZIONI DEL CALCIO - IL RICORDO DELLA POLITICA).
L'arrivo in ospedale, il rifiuto all'intervento, la morte
Come scrive il quotidiano sardo, Riva è arrivato all'ospedale Brotzu di Cagliari in piena notte, alle tre, per un malore accusato in casa. Le sue condizioni sono apparse subito gravi per una patologia alle coronarie. Alle 10 del mattino è stato eseguito un esame per valutare la funzionalità cardiaca (la coronagrafia). I sanitari hanno poi proposto a Riva di sottoporsi a un intervento chirurgico di angioplastica, ma "Rombo di Tuono" ha rifiutato "dicendo di avere paura" e di "volersi consultare con i familiari". Alle 17.50, le sue condizioni si sono notevolmente aggravate: era in arresto cardiaco. Portato d'urgenza in sala operatoria, a nulla è servito l'ultimo tentativo di salvargli la vita. Alle 19.10 l'ufficializzazione del decesso.
Camera ardente allo stadio, domani i funerali
La camera ardente sarà allestita allo stadio di Cagliari per contenere la folla che vorrà rendere l'ultimo omaggio a Gigi Riva. Mentre i funerali si terranno domani pomeriggio nella Basilica di Bonaria. La decisione è stata presa da familiari, Comune e Prefettura durante una riunione questa mattina. Ancora da definire gli orari. Alla base della scelta la necessità di un luogo anche simbolico per accogliere le migliaia di persone che saranno a Cagliari per salutare Rombo di Tuono.
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"I medici non si aspettavano il decesso"
Una delle ultime persone a parlare con Riva è stato il dottor Marco Corda, direttore del reparto di Cardiologia dell'ospedale cagliaritano. Il medico "ha provato in tutti i modi a convincerlo che l'intervento era necessario e che andava fatto subito". Riva, dopo il rifiuto, è stato riportato nella sua camera, dove ha parlato con il figlio per capire cosa fare. Corda ha ribadito la necessità dell'operazione e Riva, che ci stava pensando, lo ha ringraziato. "Non si preoccupi - ha risposto il cardiologo -. Saremo sempre noi in debito con lei". Il quotidiano sardo spiega che il team di medici che aveva preso in carico Riva - pur sapendo che le sue condizioni erano gravi - non si aspettava il decesso, avvenuto all'improvviso.
Medici: "Provato di tutto"
"La situazione è peggiorata all'improvviso e a qual punto è stato necessario praticare le manovre rianimatorie e portarlo in sala per effettuare l'angioplastica. In queste condizioni è difficile poter riaprire le coronarie: siamo riusciti a farlo soltanto in parte. Ma questo purtroppo non è stato sufficiente", dice Bruno Loi, direttore di Cardiologia interventistica e emodinamica del Brotzu, che ha spiegato come sono intervenuti ieri sera per tentare di salvare Riva, arrivato in ospedale alle 3 del mattino di lunedì con una sindrome coronarica acuta.