Cori e insulti razzisti negli stadi, da Maignan a Zoro: gli episodi nel calcio italiano
Gli insulti al portiere del Milan durante il match con l'Udinese è purtroppo solo l'ultimo di tanti episodi di razzismo avvenuti negli stadi del nostro Paese. Dalle amichevoli al campionato fino ai match di coppa, ecco i precedenti nella storia del calcio italiano
- I cori razzisti indirizzati a Mike Maignan durante Udinese-Milan è purtroppo solo l'ultimo di tanti episodi avvenuti negli stadi italiani. Dopo i ripetuti insulti il portiere del Milan ha lasciato il campo assieme ai compagni e il direttore di gara ha sospeso il match, ripreso dopo alcuni minuti. Ecco quali sono gli episodi di razzismo con cui il mondo del calcio si è dovuto confrontare negli ultimi anni
- Al 66esimo minuto di gioco Marco André Zoro, difensore ivoriano del Messina, prende il pallone ed esce dal campo per i continui "buu” razzisti da parte dei tifosi nerazzurri. A calmarlo sono gli interisti Adriano e Martins. Dopo la partita, l’ex vicepresidente neroazzurro Giacinto Facchetti ha chiesto scusa a nome di tutta la società
- L'attaccante camerunense dell'Inter, Samuel Eto’o, viene accolto nello stadio sardo da insulti e cori razzisti. Il direttore di gara ferma il gioco come da regolamento, e lo speaker dello stadio lancia il messaggio per invitare i tifosi a cessare l'atteggiamento. Il match prosegue, Eto’o segna al 39esimo minuto ed esulta mimando le movenze di una scimmia, rivolgendosi proprio a chi lo stava insultando
- Un'amichevole a Busto Arsizio per il Milan diventa uno dei più brutti momenti del calcio moderno. Il centrocampista ghanese rossonero, Kevin Prince Boateng, scaglia il pallone verso i tifosi della Pro Patria che stavano bersagliando lui e altri giocatori con cori e ululati razzisti. Il match viene sospeso e i giocatori del Milan decidono di non tornare più in campo
- Koulibaly difensore del Napoli e capitano del Senegal, viene bersagliato dagli insulti razzisti durante il match in casa della Lazio. La partita viene sospesa e trasmesso il messaggio dello speaker, ma gli insulti proseguono. La società laziale sarà poi multata e la curva resta chiusa per due turni
- All’89esimo Sulley Muntari fa notare al direttore di gara che è intenzionato a lasciare il campo se la gara non viene sospesa per gli insulti razzisti. Minelli non lo asseconda e quando il centrocampista insiste viene ammonito per proteste. L'ex milanista abbandona il campo prendendosi il secondo giallo e il cartellino rosso. È la prima espulsione per reazione a insulti razzisti. La squalifica viene poi tolta dalla Corte d'appello della Federcalcio
- Koulibaly durante il match a Milano viene di nuovo bersagliato con insulti razzisti. La gara viene sospesa, ma i cori non cessano. Koulibaly risponde con un applauso provocatorio al direttore di gara che lo ammonisce per la seconda volta e viene espulso. L'Inter giocherà due match a porte chiuse
- I cori razzisti questa volta sono indirizzati a Moise Kean. Matuidi, compagno di Kean, pensa di abbandonare il campo per protesta e solidarietà. In seguito viene presa la decisione di non sanzionare il Cagliari perché “i cori in questione, pur certamente censurabili, hanno avuto durante la gara una rilevanza oggettivamente limitata anche in ordine della effettiva percezione”
- Al 36' del secondo tempo il tecnico della Juve decide di sostituire Filip Kostic. L'attaccante serbo esce dal campo dalla parte opposta rispetto alla panchina e, per raggiungerla, passa sotto la curva dello Spezia, da cui riceve offese e insulti razzisti. Lo Spezia non viene sanzionato
- Durante il match di andata della semifinale di Coppa Italia, Romelu Lukaku segna il gol del pareggio ed esulta sotto la curva bianconera che durante la serata aveva intonato cori razzisti. L'attaccante nerazzurro viene ammonito per la seconda volta ed espulso. Il caso è stato poi archiviato, secondo i pm la discriminazione razziale è stata di tenue entità e per un tempo non significativo
- Dusan Vlahovic, attaccante serbo della Juve, viene insultato dai tifosi bergamaschi. Il calciatore richiama l’attenzione del direttore di gara che dispone l'annuncio dagli altoparlanti previsto dal regolamento. Il gioco riprende e anche gli insulti. L'attaccante segna nel recupero ed esulta rispondendo agli insulti razzisti. L'arbitro tira fuori i cartellino giallo, il secondo, e lo espelle