Caso scommesse, le chat dei calciatori al vaglio della Procura di Torino
SportLe copie forensi dei cellulari verranno acquisite presumibilmente in settimana, con le convocazioni apposite dei legali, e soltanto dopo servirà eventualmente procedere con quelle per sentirli di persona. Al momento tra gli indagati figurano Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Lo studio delle chat sui loro telefoni permetterà agli inquirenti di comprendere meglio quanto, cosa e come abbiano scommesso sulle piattaforme digitali illegali con server all'estero, scoperte dopo oltre un anno di indagini
Per tutto il fine settimana le porte della Procura di Torino sono rimaste aperte, corridoi semideserti ma al quinto piano del Palazzo di Giustizia, l'ufficio di Manuela Pedrotta, sostituto procuratore del gruppo terrorismo ed eversione dell'ordine pubblico che si sta occupando dell'inchiesta sui siti di scommesse clandestine e delle possibili connessioni con la criminalità organizzata, ha luce e computer accesi. La pm è a lavoro. I documenti da analizzare sono tanti a partire dal contenuto degli strumenti elettronici sequestrati a Coverciano giovedì scorso durante il ritiro della Nazionale ai due calciatori, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Lo studio delle chat sui loro telefoni permetterà agli inquirenti di comprendere meglio quanto, cosa e come abbiano scommesso su queste piattaforme digitali illegali con server all'estero, scoperte dalla Procura di Torino dopo oltre un anno di indagini. Solo dopo i due calciatori verranno sentiti dai magistrati. Per ora sono loro insieme a Nicolò Fagioli gli unici tre indagati in questa vicenda che rischia però di allargarsi perché sono almeno dieci i calciatori che compaiono in queste chat e che avrebbero scommesso illegalmente.
Le posizioni dei calciatori
Intanto i profili social di Fagioli, Zaniolo e Tonali non vengono aggiornati dai calciatori che hanno scelto il profilo basso e ora stanno concertando con i loro avvocati la strategia da tenere. Quella di Nicolò Fagioli è chiara, piena collaborazione con la Procura di Torino e quella federale, per ottenere uno sconto di pena importante. Lui che avrebbe giocato e perso più di un milione di euro in 18 mesi contraendo debiti e puntando, per sua stessa ammissione, anche su partite di calcio ma non della sua squadra, la Juventus, ha precisato agli inquirenti. Sandro Tonali ha invece dichiarato di essere pronto ad un percorso terapeutico per guarire dalla ludopatia. Nicolò Zaniolo, quando gli investigatori sono arrivati nel ritiro della Nazionale per sequestrare telefoni e tablet, ha detto di aver scommesso solo su siti di poker e blackjack, seppure illegali, in questo caso rischierebbe solo una lieve pena e una multa irrisoria per la giustizia civile ma non sarebbe punibile per la Federazione.
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I prossimi passi
Le copie forensi dei cellulari verranno acquisite presumibilmente questa settimana, con le convocazioni apposite dei legali, e soltanto dopo servirà eventualmente procedere con quelle per sentirli di persona. L'inchiesta della procura federale, guidata da Giuseppe Chinè, parte da quella della magistratura ordinaria di Torino. La squadra mobile della polizia si occupa di un fascicolo che s'innesta su un'indagine della Direzione distrettuale antimafia su scommesse illecite con obiettivi di riciclaggio di denaro o di illeciti guadagni di ingenti somme. Una parte che non riguarda i calciatori indagati. Chi non figura tra gli indagati è Nicola Zalewski, terzino polacco della Roma, chiamato in causa da Fabrizio Corona nelle sue rivelazioni social sulla vicenda. E neppure è scontato che finisca indagata dalla magistratura l'intera decina di nomi che il fotografo ha annunciato di fare. Le prossime rivelazioni sono attese martedì dopo la partita della Nazionale.