L'ex re dei paparazzi, in un’intervista a Il Corriere della Sera, parla di "bische clandestine" e sostiene siano coinvolte almeno "cinque-sei" squadre, ma afferma di non poter fare nomi "altrimenti vengo indagato". Poi assicura che non vi sarebbero talpe tra gli investigatori, ma si tratterebbe soltanto di "lavoro giornalistico". Il ministro dello Sport Abodi: "La gente mi dice: mi sento tradita e delusa. È la prova che stare bene economicamente non vuol dire star bene moralmente e che l'educazione non finisce mai"
"Sono coinvolti almeno altri 10 calciatori, 5-6 procuratori e ci sono pure le bische clandestine". Sembra allargarsi sempre di più il caso del presunto giro di scommesse illegali che al momento vede indagati Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, fatto esplodere da Fabrizio Corona che ieri ha puntato il dito anche contro Nicola Zalewski, giocatore polacco della Roma che tuttavia non risulta indagato. L'ex re dei paparazzi, in un’intervista a Il Corriere della Sera, sostiene siano coinvolte almeno "cinque-sei" squadre ma afferma di non poter fare i nomi "altrimenti vengo indagato".
"Ci sono praticamente due inchiesta parallele"
Corona ammette che è la "prima volta" che lavora con la Procura, "diciamo non da infame". Secondo lui, infatti, ci sono "praticamente due inchiesta parallele", perché gli inquirenti "sapevano già" i nomi, ma "avrebbero aspettato la partita dell'Italia" se non fossero venuti fuori prima da Dillinger, il sito di informazione da lui gestito. Corona dice che non vi sarebbero talpe tra gli investigatori, ma si tratterebbe soltanto di "lavoro giornalistico".
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Abodi: "La gente si sente tradita e delusa"
"La gente mi dice: mi sento tradita e delusa. Cosa dire?", commenta il ministro dello Sport, Andrea Abodi, parlando al convegno dei Giovani industriali a Capri. "Ci sono dei comportamenti individuali e di questo che bisogna parlare - dice il ministro a margine dei lavori - Ci saranno dei processi dei giudici sportivi e penali. Noi possiamo esprimere dei giudizi di fondo senza personalizzare. Ma dopo ci dobbiamo porre il problema dal punto di vista sociale, senza ipocrisia". "Ho il timore che cercheremo di trovare come al solito, in maniera tutta italiana un responsabile ma qui dobbiamo rimboccarci le maniche e tutti insieme affrontare il disagio ", prosegue, non trascurando l'impatto che la vicenda potrebbe avere sulle nuove generazioni "perché un calciatore, un uomo di sport come un artista è un riferimento". Questa vicenda rappresenta "uno choc che da un lato deve mortificarci e dall'altro deve darci gli stimoli giusti per rivedere tutto, non solo i comportamenti dei singoli tesserati - prosegue Abodi - È la prova che stare bene economicamente non vuol dire anche star bene moralmente e che l'educazione non finisce mai". Poi sulla richiesta da parte di parlamentari della Lega di dimissioni di Gravina il ministro dice: "Non conosco le ragioni. Più che alle dimissioni di qualcuno penso alle attività che possono evitare queste cose".
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L’indagine di Torino nasce da attività antimafia
Si innesta su un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Torino il procedimento giudiziario sulle presunte scommesse illecite dei calciatori. L'indagine, aperta nel 2022, è svolta dalla squadra mobile della questura. Nel corso degli accertamenti sono state scoperte tracce di puntate su siti internet non autorizzati. Fra le competenze della Dda rientrano i reati di criminalità organizzata, traffico di stupefacenti, traffico di rifiuti. I calciatori restano però indagati solo per esercizio abusivo di attività di gioco e di scommessa, reato previsto dalla legge 401 del 1989.