Dopo aver lasciato calmare le acque per qualche giorno, il presidente della Figc torna sulla questione legata al cambio di commissario tecnico della Nazionale di calcio
"Sono state dichiarazioni sconfortanti, inappropriate e offensive nei miei confronti". Dopo aver lasciato calmare le acque per qualche giorno, Gabriele Gravina, presidente della Figc, torna sulla questione del cambio di commissario tecnico della Nazionale di calcio e in particolare sulle parole dell'ex coach Roberto Mancini in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il presidente ha anche parlato del nuovo ct Luciano Spalletti e delle prossime elezioni del 2024 alle quali "manca molto tempo, preferisco concentrarmi sul lavoro che è tanto", ha spiegato.
"Mancini? Spero riveda la sua posizione"
Durante l'intervista Gravina ha replicato alle parole di Mancini dicendosi "amareggiato. Ci sono rimasto male. Non porto rancore, ma i tempi di questo divorzio mi lasciano perplesso". Secondo il racconto del presidente, l'ex ct "non mi ha mai detto che voleva andarsene. È stato un fulmine a ciel sereno. Ho sentito parlare di dimissioni per la prima volta dalla moglie, Silvia Fortini, che è il suo avvocato, il giorno prima che arrivasse negli uffici della Federcalcio una pec formale. Considerati i rapporti personali avrei apprezzato di più se Mancini mi avesse espresso la sua volontà guardandomi negli occhi". Sulla questione del cambio di staff per il presidente "questa poi è grossa. Solo Evani, che non ha accettato un altro ruolo, era uscito. Peraltro, stiamo parlando di un allenatore che faceva parte degli organici federali ed è entrato prima di Roberto. Gli altri sono rimasti". Inoltre, Gravina si è augurato che Mancini "riveda la sua posizione. Anzi, vado oltre e vi dico: chiamatelo perché non posso credere che si sia espresso così".
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"Spalletti è l'uomo giusto"
Gravina ha anche parlato del nuovo commissario tecnico, Luciano Spalletti, rispondendo anche in questo caso alle polemiche legate all'arrivo dell'allenatore, in particolare sulla clausola che legava il tecnico campione d'Italia al Napoli. "All’inizio neppure sapevo dell’esistenza di questo documento, l’ho scoperto dai giornali. I nostri avvocati mi hanno rassicurato: potevamo parlare con lui, il resto è una questione tra Luciano e il suo vecchio club", ha affermato Gravina aggiungendo di aver parlato con il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ma che non si aspettava "che De Laurentiis parlasse del contratto di Mancini. Un contratto che non conosce. Mi è sembrata una invasione di campo. Certe dichiarazioni mi sono sembrate inopportune come quando ha detto che se volevamo Spalletti avremmo dovuto pagare". Per il presidente "la situazione è stata chiara sin dall’inizio. Luciano stesso mi ha subito detto che la clausola è un problema tra lui e il Napoli. E la Figc non ha mai pensato di subentrare".