Il fenomeno svedese ha dato l’annuncio a sorpresa al termine della partita del Milan contro il Verona. Prima del match la curva lo aveva accolto con la coreografia “GodBye”. A fine gara è sceso a centrocampo: occhi lucidi, ha detto: "È arrivato il momento di dire addio al calcio, non a voi. La prima volta che sono venuto qui mi avete dato la felicità. La seconda volta mi avete dato l’amore”. In conferenza ha spiegato: “Neanche la mia famiglia sapeva. Mi sono svegliato e pioveva: ho pensato anche Dio è triste"
Zlatan Ibrahimovic lascia il calcio (LA SUA FOTOSTORIA). A San Siro, dopo la vittoria del Milan contro il Verona (in cui non ha giocato per infortunio), lo stadio ha tributato l’addio al fenomeno svedese che a fine match ha ricevuto una passerella tra compagni, dirigenti e staff. Tappeto rosso che si srotola sino al centro del campo, i fari dello stadio che si spengono e i led dei cellulari che si accendono per immortalare Ibra. Microfono in mano, nessuno si aspettava quello che avrebbe detto. "Ora è arrivato il momento di dire addio al calcio, non a voi. La prima volta che sono venuto al Milan, mi avete dato la felicità. La seconda volta mi avete dato l'amore. Voglio ringraziare la mia famiglia, i giocatori, il mister e voi tifosi", ha detto Ibrahimovic, con le lacrime agli occhi.
La coreografia
Prima della partita Ibra era stato accolto da un "GodBye", dal sapore dell'arrivederci a un dio del calcio. La commozione alla coreografia della Sud, a inizio gara, si trasforma in lacrime alla fine quando annuncia il ritiro dai campi. "Mi avete ricevuto con braccia aperte, sarò milanista per tutta la vita", prosegue lo svedese. Che dà il cinque ai compagni di squadra, i quali gli fanno da corridoio verso il centro del campo, dove lo aspettano Scaroni, Furlani, Maldini e Massara. Poi si concede un giro di San Siro che ricorda quello di Van Basten e che segna la fine di un’epoca.
Ibrahimovic: neanche la mia famiglia sapeva dell'addio
"Quando mi sono svegliato, pioveva. E ho detto 'pure Dio è triste'. Anche la mia famiglia non sapeva”, ha detto poi Ibrahimovic in sala stampa al Meazza. "Una giornata molto speciale, questa, per me. Questa cosa l'ho tenuta dentro di me: lascerò il calcio, ma quando parlavo con la società dicevo 'facciamo un'ultima partita', ma in realtà neanche loro sapevano la mia decisione sul futuro". Ibra ha proseguito: "Da domani sono un uomo libero da questo mondo: è stata una carriera lunga e sono orgoglioso e felice. Oggi è l'ultima giornata come professionista e voglio ringraziare il Milan , ma anche le mie precedenti squadre. Chi è stato importante per me, nella mia carriera, lo sa. Ora arriva il prossimo capitolo della mia vita. Sono un po' triste, è ovvio, ma lo accetto".
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“Fosse stato per Raiola avrei continuato”
"Voglio godermi l'estate per capire cosa fare. Essere allenatore o direttore sei più limitato: non posso andare al campo in Ferrari a fare l'allenatore. Ma forse Ibra può, può cambiare le regole", dice Zlatan di sé, scherzando su quel che potrà essere il suo futuro. "Un nuovo Ibra? No, ma non lo dico per il mio ego". Che conclude: "Un momento più bello di oggi non potevo sognarlo". La scelta dell'addio è maturata "quando ho accettato la situazione, ma era una cosa che doveva arrivare da me". Ibrahimovic parla anche di Mino Raiola, senza il quale ha dovuto prendere la decisione più difficile: "Quella di Mino è stata una tragedia. Se ci fosse stato lui, mi avrebbe detto di continuare per avere la commissione", ci ride su Ibra. "Scusa Mino", dice poi guardando verso l'alto. "Però è vero".