A Monte Bodone finalmente si muovono i big: a vincere è Almeida, Geraint Thomas, secondo sul traguardo, torna a prendersi la maglia rosa ai danni di Armirail
Dopo il giorno di riposo di ieri il Giro d'Italia riprende con la 16esima tappa da Sabbio Chiese a Monte Bondone. La maglia rosa torna sulle spalle di Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), a vincere la tappa è Joao Almeida staccato nella generale di soli 18 secondi.
La tappa da Sabbio Chiese a Monte Bondone
Quella di oggi è una prima occasione per smuovere le acque in classifica, il tratto di 203 chilometri presenta quattro GPM, il Passo di Santa Barbara, il Passo Bordala, il Matassone e Serrada anticiperanno la mitica scalata trentina del Bondone, che nella storia ha reso celebri alcuni corridori. La salita finale, presa da Aldeno, è irregolare (21,4 km al 6,7%), con i tratti più duri che sono i primi 3 km (al 9%) e quello che va dal km 12 al 19 (8,2%).
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Le prossime tappe
Tolta la passerella finale di Roma, l'unica giornata che sulla carta adatta per i velocisti questa settimana è la Pergine Valsugana-Caorle, 197 km completamente pianeggianti che porteranno i corridori sulla costa adriatica, per quella che dovrebbe essere la penultima chance per gli sprinter. Torneranno le insidie giovedì, con la Oderzo-Val di Zoldo di 161 km, la tappa in linea più breve di questo Giro, se si esclude sempre la frazione conclusiva nella Capitale. Dopo il Passo della Crosetta in apertura, i corridori andranno incontro ad un finale esplosivo, prima con la scalata di Forcella Cibiana (1ª cat., 9,6 km al 7,8%), da superare a 26 km dall'arrivo, e poi, dopo la discesa, con le salite verso Coi (2ª cat., 5,8 km al 9,7%) e subito dopo l'arrivo in Val di Zoldo, a Palafavera (2ª cat., 2,7 km al 6,4%).
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Le tappe di montagna
Venerdì sarà invece il momento del tappone dolomitico, quello che, vincendolo, ti fa entrare di diritto nella storia di questa corsa, e quello che, nell'immaginario collettivo, è la rappresentazione ideale del Giro. I panorami delle Dolomiti, però, interesseranno poco ai corridori, che saranno chiamati a una fatica estrema nella Longarone-Tre Cime di Lavaredo di 183 km. In rapida successione i corridori affronteranno il Passo Campolongo (2ª cat., 3,9 km al 7%), Passo Valparola (1ª cat., 14,1 km al 5,6%), Passo Giau (1ª cat., 9,9 km al 9,3%) e Passo Tre Croci (2ª cat., 7,9 km al 7,2%), prima di arrivare nei pressi del Lago di Misurina e cominciare la scalata finale verso le Tre Cime di Lavaredo (1ª cat., 7,2 km al 7,6%), con gli ultimi 4 km costantemente all'11-12%. Dopo la cancellazione del Gran San Bernardo, i 2304 metri di altitudine delle Tre Cime faranno anche da Cima Coppi di questo Giro. Paradossalmente, però, non dovrà sorprendere se la vera frazione regina, quella che solcherà i maggiori distacchi tra gli uomini di classifica, sarà invece la Tappa 20, la cronoscalata friulana che porterà i corridori da Tarvisio all'inedito Monte Lussari per 18,6 km. I primi 11 km sono pianeggianti, poi comincerà per i corridori l'ultima, infernale, salita del Giro, che però farà da contrappasso tra la gloria e la beffa, tra la Maglia Rosa e un piazzamento. Sono 7,3 km al 12,1% su una strada stretta, appena asfaltata, che verosimilmente verrà presa d'assalto dai tifosi. Comunque vada, si festeggerà il giorno dopo, perché i corridori subito dopo la crono prenderanno il volo verso Roma, in vista del gran finale nella Capitale.
L'addio di Mark Cavendish
Ieri è arrivato l'annuncio di Mark Cavendish che a fine della stagione si ritirerà: "Sento che è il momento perfetto per dire che questo sarà il mio ultimo Giro d'Italia e che il 2023 sarà la mia ultima stagione da ciclista professionista - le parole del britannico, accompagnato dalla moglie e dai suoi quattro figli nella conferenza stampa convocata a Coiccaglio, in Lombardia - Il ciclismo è la mia vita da oltre 25 anni. Ho vissuto un sogno assoluto".
La gara
Doveva essere, l'ennesima, tappa attendista di questo Giro d'Italia, invece la 16a è la volta buona, e i big fanno la voce grossa, con quasi tutti gli uomini più attesi che non deludono le aspettative. Dopo numerose fughe infatti, nel quale anche Aurelien Paret-Peintre è stato per un periodo virtualmente maglia rosa, a vincere è Almeida dopo la fuga a due con Geraint Thomas (secondo) e tornato leader della classifica generale. L'altro favorito, Roglic, dopo un momento di difficoltà, aiutato anche dal gregario Kuss, chiude al terzo posto, in ritardo di 29 secondi nella generale. Lascia la maglia rosa Bruno Armirail, giunto sul traguardo a più di 4 minuti dai battistrada.