Calcio, dal 20 settembre stadi di Serie A aperti: possono entrare mille persone

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Pubblico sugli spalti, da domenica 20 settembre, per le partite di Serie A. La decisione durante un incontro tra i ministri Boccia, Speranza e Spadafora e le Regioni. “Ho chiesto che la decisione” dell’apertura presa da alcuni governatori “venisse estesa a tutto il territorio per non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione”, ha detto il ministro dello Sport. Si valuta di definire una percentuale di ingressi che tenga conto della capienza degli impianti per ogni disciplina

Stadi aperti per tutte le partite di Serie A, da domani 20 settembre, per un massimo di ingressi di mille persone sugli spalti. È questa la decisione arrivata durante un incontro organizzato dal ministro per le Autonomie Francesco Boccia con il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, a cui hanno partecipato anche i ministri della Salute e dello Sport Roberto Speranza e Vincenzo Spadafora e alcuni governatori. Negli stadi, comunque, restano ferme le disposizioni sulla sicurezza contro il coronavirus, come il distanziamento, l'utilizzo delle mascherine e il controllo della temperatura con termoscanner (CORONAVIRUS: AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE).

Spadafora: obiettivo è “definire un protocollo”

Spadafora ha definito questa decisione “una sperimentazione per le prossime aperture”. “Al fine di non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture, ho chiesto che la decisione” dell'apertura al pubblico da parte di alcune Regioni “venisse estesa a tutto il territorio nazionale”, ha spiegato il ministro dello Sport. L'obiettivo, ha aggiunto, è lavorare per arrivare a “definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti” per tutti gli sport.

Si pensa a ingressi anche per altri sport

Si lavora quindi, da qui al 7 ottobre e in vista del prossimo Dpcm, per definire una percentuale di ingressi che tenga conto della capienza degli impianti per ogni disciplina sportiva. Anche quella scelta verrà condivisa tra governo e Regioni, tenendo conto delle valutazioni di Salute e Cts della curva epidemiologica. "Il mio obiettivo è quello di consentire la partecipazione del pubblico per tutti gli sport e per tutte le categorie - ha spiegato Spadafora -. Occorre mantenere cautela, rigore e attenzione per riaprire bene, gradualmente e non essere costretti a chiudere di nuovo: il quadro epidemiologico a livello europeo non è incoraggiante, noi dobbiamo stare attenti ed evitare precipitose fughe in avanti".

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Dopo la Serie A, si lavora anche per le partite di B e C

Dalla riunione, inoltre, è emerso che già da lunedì prossimo si lavorerà anche per applicare le stesse misure della Serie A negli stadi per le partite di serie B e C. "L'apertura degli stadi al pubblico è una bella notizia, ma il fatto che il via libera sia arrivato solo per la Serie A, e non per gli altri campionati professionistici, mi lascia perplesso", ha commentato il presidente della Figc Gabriele Gravina. "I protocolli di sicurezza sono i medesimi in tutte e tre le serie professionistiche, così come lo devono essere le regole per il distanziamento, quindi anche su questo tema ci deve essere lo stesso trattamento. Sono convinto che verrà preso il medesimo provvedimento prima dell'avvio ufficiale dell'attività della B e della C, previsto per il prossimo fine settimana".

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Juve già pronta ad aprire l'Allianz

Immediate le reazioni alla decisione del governo. La Juventus "è pronta a riaprire l'Allianz Stadium" per la partita contro la Sampdoria, in programma la sera di domenica 20 settembre, "a mille tifosi". I mille spettatori, secondo quanto si apprende, saranno selezionati tra gli ospiti degli sponsor, dal momento che a 24 ore dalla partite sarebbe impossibile aprire la vendita dei tagliandi. A confermare la linea è arrivata anche la regione Piemonte, con il presidente Alberto Cirio pronto a firmare una ordinanza in tal senso. 

La protesta della Lega B

Reazione polemica invece da chi è rimasto escluso: "Non si comprende la ragione delle motivazioni secondo le quali il governo ha dato il via libera all'apertura parziale degli stadi solo in serie A", ha protestato la Lega B dichiarando di ritenere la decisione "irrazionale". "Questo - continua la Lega B - considerando che i protocolli di sicurezza sono i medesimi per tutti campionati professionistici e che la B ha un valore sociale ed economico fondamentale. I club risulterebbero gravemente penalizzati dal punto di vista economico e della passione dei tifosi, aspetto fondamentale anche per la regolarità del campionato. L'auspicio - conclude la Lega - è che ci possa essere al più presto da parte del governo una decisione uniforme per la serie B e tutti i campionati professionistici con una ratio che preveda in piena sicurezza l'apertura ad una percentuale di tifosi come avvenuto in vari sistemi europei".

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