Gli interpreti di Genny Savastano ed Enzo Sangua Blu, sono ospiti del late night show di Alessandro Cattelan, in onda il giovedì alle 21.15 su Sky Uno (canale 108) e su digitale terrestre al canale 455
In attesa delle puntate finali della quarta stagione di «Gomorra», in onda venerdì tre maggio su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV, Genny Savastano ed Enzo Sangue Blu fanno prima tappa - incredibilmente assieme, nonostante i trascorsi non sempre idilliaci - a «EPCC», il late night show di Sky Uno condotto da Alessandro Cattelan.
Ospiti della puntata di giovedì due maggio (alle 21.15 su Sky Uno -canale 108- e su digitale terrestre al canale 455) sono, infatti, gli attori Salvatore Esposito e Arturo Muselli, che interpretano due dei protagonisti più amati della serie.
Senza fare spoiler sull'epilogo, le due star della serie originale Sky sveleranno qualche aneddoto della vita sul set, parlando del rapporto con gli altri componenti della crew, delle imprevedibili situazioni che si sono venute a creare nel corso dei mesi, oltre che del legame profondo che si è instaurato con i personaggi che interpretano.
Gomorra: il potere dei soprannomi
Quasi tutti i personaggi di «Gomorra», infatti, sono caratterizzati da un soprannome specifico, che li identifica, ma soprattutto li riguarda in senso stretto.
«I soprannomi contengono una carica espressiva fortissima perché immediatamente ti rimandano a un’immagine perfetta» ammette Ivana Lotito, che nella serie interpreta il ruolo di Azzurra, moglie di Genny Savastano e madre di loro figlio. «Hanno veramente un potere comunicativo straordinario».
Si spinge decisamente oltre Cristiana Dell’Anna, che in «Gomorra» presta il volto a Patrizia Santoro, dichiarando che non esisterebbe proprio la serie se non ci fossero i soprannomi: «Il soprannome è la vera identità del personaggio, caratterizza la persona più del nome e del cognome stesso».
Gomorra: come si creano i soprannomi
Ma come si creano i soprannomi di «Gomorra»? A raccontarlo è direttamente Arturo Muselli, che nella serie è conosciuto come Enzo Sangue Blu. L’attore sottolinea come spesso si giochi sugli opposti: «Se, per esempio, hai la pelle nera, è facile che ti chiamino ‘o biondo e così via».
L’importanza di questi, continua l’attore, si nota anche nel momento della dipartita della persona in questione: «Quando c’è il manifesto mortuario, sotto al nome e all’età, viene scritto anche il soprannome».