Chi era John Brown, l'abolizionista protagonista della serie tv The Good Lord Bird

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Convinto sostenitore della causa per l'abolizione della schiavitù, è stato una figura controversa del periodo subito precedente alla Guerra civile americana per il ricorso ad azioni violente. A lui è dedicata la canzone popolare "John Brown's Body", diventata nella Guerra civile un inno delle truppe nordiste. A interpretarlo nella serie dedicata alla sua storia, in onda su Sky Atlantic dal 7 ottobre, è Ethan Hawke

Abolizionista e fervente sostenitore dell'insurrezione armata come unica via per rovesciare l'istituzione della schiavitù negli Stati Uniti d'America: John Brown è la figura storica protagonista della serie The Good Lord Bird, in onda su Sky Atlantic dal 7 ottobre alle 21.15, interpretata da Ethan Hawke. Tra le azioni con cui diventò noto, l’assalto di una postazione dell’esercito statunitense a Harper’s Ferry, in Virginia, nell’ottobre del 1859, con lo scopo di avviare una rivolta degli schiavi neri in quello stato. Radicale nelle sue convinzioni antischiaviste, è una figura controversa di quel periodo della storia americana. A lui è stata anche dedicata una canzone popolare, “John Brown’s Body”, che divenne inno di battaglia informale delle truppe nordiste durante la Guerra di secessione americana.

Le prime azioni

John Brown si fece notare per la prima volta quando guidò piccoli gruppi di volontari durante la crisi del Bleeding Kansas del 1855-1860, teatro di scontri tra abolizionisti e Sudisti che volevano allargare la schiavitù al Kansas. In quello scenario, nel 1856, comandò gruppi di uomini nella battaglia di Black Jack e nella battaglia di Osawatomie. Brown si definiva insoddisfatto del pacifismo del movimento abolizionista e chiedeva maggiore azione ricorrendo anche alla violenza. Nel maggio del 1856, insieme ai suoi sostenitori, uccise cinque coloni filo-schiavisti nel massacro del Pottawatomie, che fu la risposta al saccheggio di Lawrence da parte delle forze favorevoli alla schiavitù. 

Il raid di Harper's Ferry e la condanna a morte

L'episodio chiave, e anche quello che porterà alla fine della vita di John Brown, avvenne nel 1859 in occasione dell'incursione all'arsenale federale di Harper's Ferry, nell'odierna Virginia Occidentale. Brown intendeva avviare un movimento di liberazione tra gli schiavi. Alla guida di una ventina di persone, tentò di fare irruzione nell'arsenale per procurarsi armi e munizioni da fornire poi agli schiavi neri di cui scatenare l'insurrezione. Ma l'attacco fallì: gli uomini di Brown fuggirono, furono uccisi o catturati da agricoltori locali, truppe della milizia e United States Marine Corps guidati da Robert Edward Lee. Brown venne quindi processato per tradimento contro il Commonwealth della Virginia, per l'assassinio di cinque persone e per aver incitato alla rivolta gli schiavi locali. Venne quindi dichiarato colpevole e giustiziato per impiccagione nel dicembre del 1859. Diversi storici ritengono che l'azione compiuta contro Harper's Ferry abbia contribuito a trascinare gli Stati Uniti verso la guerra civile.

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VICTOR HUGO: NON GIUSTIZIATELO

A occuparsi della sua vicenda fu anche lo scrittore Victor Hugo, che, dal suo esilio nel Guernsey, tentò di ottenere l’assoluzione per John Brown: mandò una lettera aperta che fu pubblicata dalla stampa di entrambi i lati dell’Atlantico. Il testo cominciava così: "Politicamente parlando, l’omicidio di John Brown sarebbe un peccato imperdonabile. La sua morte probabilmente consoliderà la schiavitù in Virginia, ma darà una scossa all’intera democrazia americana". E si concludeva con un monito: "Lasciate che gli Stati Uniti pensino che c’è qualcosa di più spaventoso di Caino che uccide Abele, ed è Washington che uccide Spartaco".

La canzone

All'epopea di John Brown è stata dedicata una canzone popolare, già in voga subito dopo la sua morte, di cui esistono diverse versioni. Venne usata come marcia durante la Guerra Civile dai soldati dell'Unione. Il ritornello inneggia a Brown: "Il corpo di John Brown giace nella tomba, ma la sua anima vive ancora! Gloria, Gloria! Alleluja! La sua verità marcia ancora". Una versione del brano è stata incisa, tra gli altri, dal celebre folksinger Pete Seeger.

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