The Good Lord Bird: Ethan Hawke scatenato in un western senza schemi

Serie TV sky atlantic

Giuseppe Pastore

Tratto dall'omonimo romanzo del 2013 di James McBride, la serie in onda su Sky Atlantic dal 7 ottobre racconta un pezzo di Storia americana da un punto di vista non convenzionale

The Good Lord Bird, prodotto e interpretato da Ethan Hawke, è un racconto western in otto episodi tratto dal romanzo del 2013 di James McBride sulla vera storia dello schiavo Henry Shackleford e di come, per vie traverse tutte da scoprire, si batté per l'abolizione della schiavitù insieme al controverso John Brown – che nella serie ha appunto il volto di Ethan Hawke, rimasto folgorato dal personaggio e dal libro, acclamato dalla critica e premiato con il National Book Award for Fiction.

La serie, in onda su Sky Atlantic a partire dal 7 ottobre, è ambientata nell'epoca del Bleeding Kansas, piena metà dell'Ottocento, anni in cui il territorio del Kansas fu attraversato da una violenta guerra civile che ruotava attorno all'abolizionismo. Fin dalle prime battute si può notare il tono originale e anticonformista dell'opera, un western aspro e spigoloso che poggia su una contraddizione in termini: può un tema sacrosanto e indiscutibile come l'abolizione della schiavitù e la liberazione dei neri possedere un lato oscuro?

I passaggi controversi non mancano, a cominciare dalla produzione: due uomini bianchi (Hawke e lo scrittore Mark Richard) che hanno adattato per la tv un romanzo di uno scrittore nero. Nell'anno in cui il Black Lives Matter sta tenendo banco anche dal punto di vista culturale, è possibile raccontare un pezzo di storia black accettando la complessità di un passato turbolento? Nell'America del XIX secolo, come hanno raccontato tanti grandi registi da Scorsese in giù, tutto poteva essere ottenuto con un tributo di sangue o di denaro: in Lincoln, per esempio, Steven Spielberg mostrava anche la corruzione che il presidente aveva esercitato su molti senatori per raggiungere il suo nobile obiettivo.

 

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Ethan Hawke si ritaglia il ruolo del mattatore con una recitazione sopra le righe, adeguata al personaggio dal respiro shakespeariano, iracondo, megalomane, probabilmente pazzo: si nota il lavoro e l'entusiasmo con cui si è dedicato a ritagliare il suo John Brown, nome importante ma controverso nella storia americana. Ma è ugualmente bravo a tenergli testa anche il co-protagonista Joshua Caleb Johnson, nel ruolo di Henry, Henrietta o Onion (“Cipollina” nella traduzione italiana) che dir si voglia.

Il primo incontro tra i due è tutto un programma: liberato (o catturato?) in una bettola da John Brown, questi ne fraintende il nome e lo adotta credendolo una ragazza, trattandolo come tale e procurandogli anche vestiti da donna che indosserà per la gran parte del racconto. In un certo senso, perciò, The Good Lord Bird può essere inteso come una riflessione anticonformista non solo sull'identità etnica, ma proprio a tutto tondo. Lo consigliamo non solo agli amanti del western e della frastagliata storia americana, ma anche a chi cerca qualcosa di nuovo e di attuale nel linguaggio e nelle tematiche – il cinema e la televisione, come spesso succede, lo sanno fare anche guardando al passato.

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