Monsters, i fratelli Menendez in un documentario Netflix dopo le critiche alla serie
Serie TVNon si spengono i riflettori sul caso di Lyle ed Erik Menéndez che per la prima volta in trent'anni raccontano la vicenda di cronaca nera e il processo per duplice omicidio che li dichiarò colpevoli davanti alle telecamere. Il nuovo documentario promette di fare chiarezza sulla storia raccontandola da una prospettiva inedita
A meno di un mese dall'arrivo in streaming di Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menéndez - approdato su Netflix lo scorso 19 settembre, visibile anche su Sky Q, Sky Glass e Now - l'attenzione del pubblico del piccolo schermo sul caso del duplice omicidio operato dai due protagonisti a danno dei propri genitori continuerà ad essere sospinta da un nuovo titolo, di diverso genere, sullo stesso argomento.
Netflix ha diffuso il trailer di The Menéndez Brothers, documentario che avrà tra i protagonisti proprio i due fratelli che, per la prima volta, a distanza di oltre trent'anni dai fatti, promettono di raccontare il lato della storia che ancora non conosciamo.
Il documentario arriverà in televisione dal 7 ottobre, poche settimane dopo le polemiche sulla serie Netflix alimentate proprio da Erik Menéndez il quale aveva attaccato duramente lo show per aver operato una "rappresentazione disonesta" di tutta la vicenda.
Anche una parte del pubblico, via social, ha contribuito al dibattito sulla miniserie di Ryan Murphy che avrebbe raccontato in maniera troppo libera un caso tratto dalla cronaca vera.
La verità dei due fratelli in un documentario
Il successo in termini di visualizzazioni di Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menéndez, al primo posto tra le serie più viste su Netflix negli Usa e anche nel nostro Paese, ha spinto Netflix a rilasciare in questo momento il trailer del documentario The Menendez Brothers che porta la firma dell'argentino Alejandro Hartmann, un titolo che certamente troverà l'interesse di chi ha visto la serie e vuole saperne di più su una delle vicende di cronaca nera più seguite negli Stati Uniti negli ultimi decenni.
Il titolo, che ha per oggetto il caso di omicidio di José e Kitty Menéndez confessato negli anni Novanta dai due figli della coppia, Lyle ed Erik, approfondirà con interviste mai pubblicate e materiale inedito il caso avvalendosi del contributo e della partecipazione di persone coinvolte all'epoca nel processo e nelle indagini: avvocati, giornalisti etc.
I soggetti più interessanti sono, naturalmente, i fratelli Menéndez la cui voce originale è udibile nelle immagini del trailer.
I due colpevoli di omicidio, anche alla luce delle prove che hanno fatto riaprire in anni recenti il caso, assicurano che di ciò che accadde la notte del 20 agosto 1989 molto non è stato raccontato.
Non erano loro ad avere il controllo del racconto della loro vita, dicono i due fratelli. I media, che seguirono il caso con accanimento, ebbero la loro parte nella costruzione di una narrazione in cui c'era da un lato la famiglia perfetta e dall'altro due giovani pronti a sbarazzarsi dei genitori per denaro. Dietro quella visione, però, si celavano mostruose verità.
approfondimento
Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez, la storia vera
Erik Menéndez, lo show “pieno di errori e di bugie”
I fratelli Menéndez hanno scelto di partecipare attivamente a una nuova ricostruzione dei fatti per il piccolo schermo, scegliendo la formula del documentario per veicolare la loro verità.
La scelta è coerente con la posizione assunta dai fratelli nei confronti della miniserie Netflix divenuta popolare in pochissimo tempo, un prodotto, secondo loro infarcito di errori e bugie che li pone in una posizione anche peggiore di quella nella quale sono stati fino ad ora.
Nello specifico, Erik Menéndez aveva fatto sentire la sua voce nei giorni scorsi dal penitenziario di San Diego dove è detenuto, per mezzo di un lungo comunicato diffuso su X da sua moglie Tammi. Per il minore dei due fratelli colpevoli di omicidio la serie offrirebbe una “rappresentazione disonesta” della vicenda.
Oltre a Netflix, il colpevole principale della costruzione di uno show pieno di bugie e calunnie, è stato individuato in Ryan Murphy, co-creatore con Ian Brennan del nuovo capitolo della serie antologica.
Per Erik Menéndez, sarebbe di Murphy la responsabilità della rappresentazione errata dei fatti, una manipolazione fatta “con cattive intenzioni”.
“Murphy dà forma alla sua orribile narrativa attraverso rappresentazioni ripugnanti e sconvolgenti del personaggio di Lyle e di me, diffondendo calunnie deprimenti”, ha scritto Erik Menéndez aggiungendo che la narrazione proposta fa compiere numerosi passi indietro alla verità svelata nel processo.
Il dibattito online
Le critiche di Erik Menéndez a Netflix e ai realizzatori dello show sono le più evidenti all'interno di una discussione che si è aperta online da quando la serie è stata diffusa in streaming.
Il pubblico ha riscontrato a sua volta inesattezze sulla narrazione di uno dei casi di cronaca nera più popolari del Paese e ha accusato, specie su X, Ryan Murphy di aver usato molta libertà nel realizzare uno show basato su una storia vera.
Murphy non è nuovo alle polemiche sui titoli da lui ideati e prodotti che riguardano personaggi e casi di cronaca vera. Già con l'uscita di Dahmer - Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer, aveva dovuto affrontare le reazioni di alcuni familiari delle vittime del serial killer raccontato nello show.