Christian, puntate, trama e anticipazioni della stagione 2 in uscita il 24 marzo su Sky
In esclusiva su Sky e in streaming solo su Now, torna il "Santo picchiatore" interpretato da Edoardo Pesce. Sei nuovi episodi diretti da Stefano Lodovichi, da un'idea di Roberto "Saku" Cinardi ispirata al fumetto "Stigmate" di Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti. Una coproduzione Sky Studios e Lucky Red. Ecco tutto quello che c'è da sapere
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Ancora nuovi miracoli e un nuovo regno attendono Christian, il “santo picchiatore” interpretato da Edoardo Pesce cui è toccato in sorte, suo malgrado, il più impensabile dei doni – le stimmate, e con esso il peso del potere (e delle responsabilità) del supereroe. Si fa sempre più vicino il debutto della seconda stagione del supernatural-crime drama prodotto da Sky Studios e da Lucky Red in collaborazione con Newen Connect (LO SPECIALE). I nuovi episodi della serie Sky Original andranno in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW da venerdì 24 marzo.
Il cast
L’”utopia coatta” promessa da Christian ai suoi – il riscatto di un intero quartiere, una comunità in cui regnino uguaglianza, condivisione e rispetto degli altri - diventerà realtà non senza problemi nei nuovi sei episodi della «serie dei miracoli», diretti da Stefano Lodovichi (anche produttore creativo, nonché fra gli sceneggiatori della seconda stagione) e che vedono ovviamente riconfermati i protagonisti della prima stagione, i vincitori del David di Donatello Edoardo Pesce (Dogman, Cuori puri, …altrimenti ci arrabbiamo!) e Claudio Santamaria (Freaks Out, Gli anni più belli, Lo chiamavano Jeeg Robot). Con loro tornano Silvia D’Amico (Non essere cattivo, The place, A casa tutti bene – La serie) nei panni di Rachele, ex tossica dal passato doloroso, miracolata da Christian e rinata a nuova vita, Antonio Bannò (Romulus, Suburra – La serie, Vita da Carlo) in quelli di Davide, erede dell’impero di Lino, il vecchio boss della zona, Francesco Colella (Padrenostro, Piuma, ZeroZeroZero) nel ruolo di Tomei, il losco veterinario del quartiere, Gabriel Montesi (Favolacce, Romulus, Speravo de morì prima) è l’amico della compagnia di Christian, Penna, Giulio Beranek (L’Arminuta, Una questione privata, Il Cacciatore) e Ivan Franek (Il Re, Noi 4, La buca) ancora nei panni - rispettivamente - del carismatico Biondo e di Padre Klaus, esorcista che ha un conto in sospeso con Christian.
Nei nuovi episodi anche Romana Maggiora Vergano (La promessa, Immaturi – La serie) che sarà di nuovo Michela, nella prima stagione morta e risorta per mano di Christian.
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Le new entry nel cast
Due debutti assoluti nel cast della seconda stagione di Christian: quello di Laura Morante (Assolo, Ciliegine, Ricordati di me, A Casa Tutti Bene – La serie), che interpreterà la Nera, misteriosa entità eterea che entrerà in gioco per disturbare i piani del Biondo, e quello di Camilla Filippi (La Stanza, In fondo al bosco, Viva l’Italia) che sarà Esther, un’outsider di Città-Palazzo che non sembra vivere bene la presenza di Christian e che intreccerà con Matteo un legame profondo.
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Christian, la prima stagione
La prima stagione ci ha fatto conoscere Christian (Edoardo Pesce), scagnozzo di un boss della Roma di periferia. Un uomo che ha sempre vissuto facendo il picchiatore nel suo quartiere, l’immaginario Città-Palazzo, fino a quando la comparsa delle stimmate su quelle mani un tempo usate per regolare i conti in nome del boss non gli stravolgerà la vita, facendolo passare da piccolo delinquente a dispensatore di miracoli. Sulle tracce di Christian e del suo mistero si mette Matteo, un diffidente postulatore del Vaticano dai metodi indubbiamente poco ortodossi, interpretato da Claudio Santamaria. Fra diseredati ed esseri sovraumani, incredulità, ironia e cinismo, Città-Palazzo diventa il palcoscenico di un insolito, mistico colpo di stato che nei nuovi episodi porterà alla creazione di un utopico nuovo regno. In cui l’uguaglianza, la condivisione e il rispetto degli altri siano i valori fondanti di una comunità che con la morte di Lino ha ricominciato a sperare e che ha ora in Christian un nuovo punto di riferimento.
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Christian, gli autori
Da un'idea di Roberto “Saku” Cinardi, Christian è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Lucky Red in collaborazione con Newen Connect, anche distributore internazionale della serie, e liberamente ispirata alla graphic novel Stigmate di Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti (edita da Logos Edizioni). Il soggetto di serie è di Francesco Agostini, Giulio Calvani, Valerio Cilio, Stefano Lodovichi, con la collaborazione di Patrizia Dellea. Sceneggiature di Valerio Cilio, Patrizia Dellea, Stefano Lodovichi e Valentina Piersanti.
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SINOSSI
Il boss Lino è morto e Città-Palazzo ha bisogno di un nuovo re: per Christian arriva il momento di prendere coscienza del proprio dono e costruire il regno predetto dal Biondo, diventando punto di riferimento di un’intera comunità, colui che compie scelte che andranno a influire sulla vita di tutti. Matteo, intanto, si trova davanti ad un’ardua scelta, quella di schierarsi contro il salvatore di suo figlio, cedendo alla tentazione di giocare per sé. Al suo fianco infatti arriva la Nera, un essere divino determinato ad ostacolare i piani del Biondo. Ma in questo mistico, magico gioco di potere fra santi e demoni, nessuno può anche solo immaginare che forma assumerà, tra le mura di Città-Palazzo, la lotta per la libertà.
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SCHEDE PERSONAGGI
CHRISTIAN – Edoardo Pesce
Christian è un quarantenne che ha sempre vissuto facendo il picchiatore fino a quando la comparsa delle stimmate sulle sue mani gli ha stravolto la vita. Dopo aver ucciso il boss di Città-Palazzo per vendicare la morte dell’amata madre, Christian si ritrova a dover fare i conti non solo con il suo misterioso potere, ma anche con le responsabilità politiche del suo nuovo ruolo di leader.
MATTEO – Claudio Santamaria
Matteo è un postulatore del Vaticano dai metodi indubbiamente poco ortodossi. Dopo aver riposto la sua fiducia e la sua fede in Christian, che solo pochi giorni prima riteneva un pericoloso impostore, Matteo viene avvicinato da una misteriosa figura divina determinata ad aprirgli gli occhi su una diversa verità: Christian è davvero un emissario del male e va fermato a tutti i costi. Matteo dovrà scegliere in chi riporre la sua fede.
RACHELE – Silvia D’Amico
Rachele ha una trentina d’anni ed è una ex tossica dal passato doloroso, miracolata da Christian e rinata a nuova vita. O almeno rinascere è ciò che desidera, se non fosse per una invincibile dipendenza che la lega emotivamente e fisicamente al suo salvatore. Grazie a lei Christian arriverà ad un passo dalla creazione di un nuovo paradiso, che però per Rachele rischierà presto di trasformarsi in un inferno.
DAVIDE – Antonio Bannò
Davide, a vent’anni, non avrebbe mai pensato che proprio il suo migliore amico Christian sarebbe stato la causa della morte violenta di entrambi i suoi genitori e di una serie di altri eventi catastrofici. Arrivato lui stesso ad un passo dalla morte, deve trovare la forza di salvarsi. Un incontro cambierà per sempre il corso del suo destino, costringendolo ad affrontare tutti i suoi demoni.
TOMEI – Francesco Colella
Cinico e silenzioso, Tomei ha circa cinquant’anni ed è il medico di Città-Palazzo. In fuga dal suo passato, aveva preso accordi con il vecchio boss per mascherare la sua attività medica clandestina dietro le innocue sembianze di un negozio di veterinaria. Ma ora che l’assetto di Città-Palazzo è destinato a cambiare per sempre, Tomei dovrà decidere ancora una volta da che parte stare, per il bene suo e del suo pappagallo, Ignazio.
KLAUS – Ivan Franek
Klaus è un esorcista settantenne che ha trascorso la maggior parte dei suoi anni conducendo una vita isolata e nascosta fino a quando Matteo lo ha rintracciato, costringendolo a rievocare il peggior fallimento della sua vita: la mancata eliminazione di colui che egli stesso ritiene essere l’Anticristo, Christian. La sua missione lo conduce a Città-Palazzo, dove avrà la possibilità di rimediare al suo errore.
MICHELA – Romana Maggiora Vergano
Michela ha circa vent’anni e tutta Città-Palazzo l’ha vista morire e risorgere per mano di Christian. Ha deciso di non perdonare il suo assassino, Davide, ma anzi di torturarlo fin quasi alla morte. Solo l’avvento del nuovo regno di Christian riuscirà a cambiare le sue priorità, dandole finalmente un nuovo scopo ed una nuova missione nella vita cui essere dedita e fedele fino alla fine.
ESTHER – Camilla Filippi
Nessuno, in tutta Città-Palazzo, sembra averla mai vista. Esther infatti vive da vera outsider tra gli outsider, in un appartamento diroccato e senza alcun apparente legame con le dinamiche del quartiere. Sarà Matteo ad intercettarla e a stringere con lei un legame sempre più profondo, destinato a cambiargli la vita. Ma la posta in gioco per Esther è molto più alta di quanto Matteo possa immaginare.
LA NERA E IL BIONDO – Laura Morante e Giulio Beranek
È impossibile parlare dell’uno senza l’altra. Il Biondo e la Nera rappresentano infatti una concezione dualistica della divinità che incarna in sé sia il bene che il male. Poliziotto buono e poliziotto cattivo, a seconda dei punti di vista, rispecchiano quella visione per la quale solo l’equilibrio tra bene e male permette la vita. Amici e nemici, amanti, opposti, eppure essenziali l’uno all’altra: il Biondo e la Nera sono due divinità complementari che da secoli si sfidano a colpi di guerre, epidemie e rivoluzioni, mettendo in campo i loro campioni migliori. Rimane solo da chiedersi chi sarà, tra i due, il vincitore a Città Palazzo.
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NOTE DI REGIA - Stefano Lodovichi
- The Utopia Coattah -
E a pensarci, che pazzia
È una favola, è solo fantasia
E chi è saggio, chi è maturo lo sa
Non può esistere nella realtà
(L’isola che non c’è - Edoardo Bennato)
La prima stagione di Christian finisce con la morte di Lino, leader indiscusso di Città-Palazzo. Ed è da qui che comincia la seconda: con un mondo nel caos, una comunità in guerra e alla disperata ricerca di qualcuno che sappia prendere in mano una situazione ormai fuori controllo. È arrivato il momento che Christian accetti il proprio destino. Ma essere leader è complicato senza gli strumenti giusti. Anche Artù, una volta estratta la spada dalla roccia, senza la “tavola rotonda” e i suoi cavalieri, non sarebbe stato in grado di creare il mito di Camelot. Ed è così che nasce il sogno romantico di questa nuova stagione, quello dell’utopia coatta di Christian, di una nuova comunità senza droga o criminalità. E se Christian è Re Artù, Davide, Penna, Stefanuccio, Virginia e Tomei non possono che essere i suoi cavalieri… e Matteo e Rachele? In questa chiave di lettura Matteo, il fan numero uno del “Santo Boss”, padre del piccolo Lorenzo- miracolato-da-poco, rappresenta il Mago Merlino di Christian: il consigliere esperto e privilegiato, saggio uditore e accompagnatore degli abitanti del quartiere. E in questo gioco di riferimenti e giocose analogie archetipiche chi è Rachele? Beh, attenta, dolce, emotivamente salda e bussola morale del gruppo, non può che essere il Grillo Parlante. Ma riusciranno i nostri eroi a tenere in piedi il sogno dell’utopia coatta? Perché Christian - Seconda stagione è una storia di sogni e di incubi, di amori e tradimenti, di camere da letto piene d’acqua, di indigestioni, di nuovi miracoli e contromiracoli, di massacri e menomazioni, di amori malati, karaoke o sette strampalate, di diluvi marocchini (ché ancora di miracoli si tratta), di strategia - tanta, tantissima - di politica e fantapolitica. Tutto questo sempre in salsa coatta 3.0.
Ar teatrino
Chi la sostiè la parte ppiú ssudata?
Dite, er burattinaro o er burattino?
(Giuseppe Gioachino Belli)
Christian - Seconda stagione è più di una storia di un quartiere periferico romano, di criminali o di giochi di potere tra… umani. Perché se nella prima stagione abbiamo imparato a conoscere e ad amare il Biondo, in questa seconda stagione incontreremo la sua nemesi, la Nera (Laura Morante), pronta a ristabilire la sua idea di ordine a ogni costo, fosse anche portare l’anarchia, la violenza, mettendo mano a tutti i trucchi e i sotterfugi che secoli di regole e tradizioni cristiane le hanno messo a disposizione. E con lei troveremo altri personaggi nuovi e intriganti come Taribo (Khadim Max), capo di un piccolo gruppo di violenti nigeriani, o Esther (Camilla Filippi), un’outsider del quartiere che, come i salmoni, non può che vivere controcorrente, contro tutto… e tutti? Ma in questo secondo capitolo, chi manovra e chi è manovrato? Chi è il burattino e chi il burattinaio? Noi abbiamo fatto il possibile. Il resto sta a voi. Ah, voi sapete giocare a tressette?
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NOTE DI PRODUZIONE - Sonia Rovasi, Senior Director Scripted Productions Sky Studios
Quasi impercettibili, sfumati al punto da scomparire. I confini fra bene e male non sono mai stati così “fluidi” come nella parabola di Christian, il nostro “santo picchiatore” dal cuore d’oro interpretato da un Edoardo Pesce in stato di grazia, e di Matteo, scettico postulatore del Vaticano interpretato da un talento assoluto come Claudio Santamaria. La prima stagione di questa vera e propria scommessa, messa a punto da Sky Studios insieme a un partner coraggioso come Lucky Red, ce lo ha insegnato attraverso una storia di genere estremamente originale, scorretta e romanissima, girata con la cifra ormai riconoscibilissima di un giovane e talentuoso regista qual è Stefano Lodovichi. Indie e mainstream, “supercoatta” ma contemporaneamente in grado di esplorare temi altissimi, pressoché insondabili, fra esseri sovraumani e piccoli, umanissimi criminali: con Valerio Cilio e il suo team alla sceneggiatura, Lodovichi firma una serie che vive di estremi, che gioca divertita coi codici del genere per inventarne uno nuovo, solo suo. Christian è un piccolo miracolo, talmente ben girata, scritta e recitata - insieme a Pesce come non citare anche l’apporto di tutto il cast e, in particolare, di un talento cristallino come quello di Silvia D’Amico – da essere diventata in breve un vero e proprio cult, andato a inserirsi in maniera sorprendentemente coerente nella tradizione delle nostre produzioni. Una serie che di Sky Studios incarna alla perfezione il DNA, fatto di progetti originali, high-concept, esaltati dal talento di giovani attori e creativi italiani e sorretti da valori produttivi d’eccellenza in tutti i reparti.
NOTE DI PRODUZIONE - Mattia Guerra, Managing Director distribuzione e produzione Lucky Red
Christian - Seconda stagione è la conferma del talento di un grande team artistico che ha costruito una storia che ha innovato il genere in Italia e anche nel mondo. Il successo di una serie che va in onda in tantissimi Paesi ci rende particolarmente orgogliosi, perché il lavoro che è stato fatto sulla prima stagione ha esaltato una cifra stilistica originale e moderna, all’interno di un racconto fuori da ogni schema. Con la nuova stagione abbiamo rilanciato le ambizioni creando un mondo più vasto con dei nuovi personaggi che renderanno la storia più articolata e complessa, mantenendo però la dimensione moderna del racconto. È una grande opera corale che Stefano Lodovichi ha saputo magnificare con uno stile che ormai lo rende tra i migliori registi della sua generazione.
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NOTE DI SCENEGGIATURA - Valerio Cilio
Chi si prende sul serio è perduto. Fin dalla prima riunione di Christian è stata questa la regola inderogabile che ci siamo dati. Più si è alzata la complessità delle domande, più la storia ci ha spinto in profondità, più ci siamo schermati mettendo in campo quell'inadeguatezza che è un tratto essenziale dei nostri personaggi. Cos'è un dono come quello di Christian? Che domande si porta dietro? Quali profondissime rivelazioni esistenziali? "Ma ‘sti cazzi", avrebbe risposto Christian e noi, come dire, l'abbiamo seguito. D'altronde, in certe realtà periferiche è la praticità che conta. Così, pur approfondendo certi aspetti più intimi, abbiamo voluto vedere Christian, e il suo dono, direttamente all'opera. La domanda di partenza di questa seconda stagione è stata dunque: uno come Christian come trasformerebbe il proprio quartiere? Se Padre Pio ha fondato una versione personale della Chiesa, beh, perché Christian dovrebbe starsene col freno a mano tirato? La storia si è così sviluppata intorno al conflitto tra la voglia di fare di Christian e la sua inadeguatezza, tra la sua aspirazione al Bene e la sua natura più complicata, tra l'appoggio di coloro che lo hanno seguito e la missione di chi invece lo ha combattuto sacrificando tutto sé stesso. Ne è venuta fuori una stagione più corale, decisamente più complessa, ci piace pensare anche più epica. L'amore di coppia e il Triangolo di Renato Zero, gambe guarite e gambe perdute, nuovi Vangeli e vecchie abitudini, mense sociali e vizi capitali: oh, abbiamo cercato di non farci mancare niente. E, soprattutto, ci siamo divertiti.
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NOTE DI FOTOGRAFIA - Emanuele Pasquet
Per questa seconda stagione di Christian abbiamo ovviamente mantenuto la linea tracciata dalla prima, quindi stesse macchine da presa utilizzate in full frame (Sony Venice), stesse ottiche (Canon Sumire), stesso formato (2.39) e stessi filtri. Anche l’approccio alla fotografia è stato il medesimo per gli ambienti già vissuti nella precedente stagione... Per esempio, anche se luoghi come la casa di Christian, la casa di Rachele e lo studio di Tomei sono stati ricostruiti in teatro di posa per questioni di comodità, si è cercato il più possibile di dare un senso di verità, come sovraesponendo le finestre di giorno o lasciandole completamente buie di notte (stessa cosa fatta nella prima stagione negli ambienti reali). Quello che è cambiato in questa stagione è invece il “clima” generale, che è diventato più caldo, tendente al giallo/oro… I nuovi ambienti sono stati fotografati senza dover seguire per forza una linea già tracciata precedentemente, con un approccio diverso, andando di pari passo allo sviluppo della storia, delle linee narrative e all’ingresso dei nuovi personaggi.
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NOTE DI SCENOGRAFIA - Fabrizio D’Arpino
Abbiamo deciso di inserirci in maniera fluida ma dialettica nel mondo visivo ereditato dalla prima stagione. L'evoluzione del racconto ha arricchito di spessore le psicologie dei personaggi e le possibilità espressive del contesto. Ciò ha permesso di strutturare un approccio scenografico fortemente narrativo, capace di enfatizzare le molteplici relazioni tra il singolo, il gruppo e l'intorno. Abbiamo perseguito una "dimensione geografica" della narrazione, per dare il senso che tutta la comunità e tutti gli spazi vi fossero partecipi: non una storia di pochi in location, bensì un luogo-mondo attraversato dalla vita della gente, in una drammaturgia classica nel senso Almodovariano. Stefanuccio ha avuto il suo microcosmo nel ventre di Città Palazzo: un loft di borgata che coniugasse la sua sensibilità con la sua artisticità e che fosse anche luogo del doloroso rientro di Davide. Per Matteo abbiamo concepito uno spazio monastico, compresso, capace di respirare solo a favore dell'onnipresente croce luminosa che domina la facciata della chiesa. Il bar e la piazza adiacente sono stati luoghi cardine della storia e delle sue evoluzioni, dandoci occasione di raccontare visivamente il pre e il post rinascita. Spinti da una forte ambizione siamo riusciti ad avere questi luoghi esattamente là dove dovevano essere, con grandi interventi di trasformazione ed un programmatico riuso di tutte le costruzioni. Il tutto declinato con la freschezza e l'ironia insite nel progetto. In un alternarsi di veridicità drammatica, di sogno e di ultraterreno sospeso tra il grottesco e il cinico.
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LOCATION - Fabrizio D’Arpino
Sacro e profano, degrado e opulenza, città consolidata e periferia decadente sono alcuni dei dualismi che connotano Christian e che hanno dettato il processo di ricerca delle location. La nuova stagione ci ha anche offerto molteplici possibilità di apertura e di superamento degli angusti confini di Città-Palazzo. Non solo l’avventura in Marocco dei nostri, ma anche le suggestioni visive che personaggi come la Nera e il Biondo hanno reso possibili in termini di racconto. Gli splendidi luoghi dell’antica Monterano, dove le vestigia di un passato glorioso testimoniano, con la riappropriazione da parte della natura, la sua vittoria ineluttabile sull’uomo, si contrappongono alla razionalità illuministica del Biondo, che ha trovato invece espressione nelle architetture metafisiche, solenni e perfette dell’Eur. La forte aderenza a Città-Palazzo, luogo simbolo del progetto, ci ha portato ad ambientare nelle sue architetture i grandi momenti corali del racconto, facendo sì che l’edificio diventasse presenza recitante e restituisse al contempo una dimensione appunto di Città all’edificio. Ciò non ha impedito di alzare l’ambizione portando in teatro alcuni dei luoghi che erano stati reali nella prima stagione. La ricostruzione in studio del laboratorio di Tomei, delle case di Christian e Rachele e dell’interno della Canonica hanno consentito maggiori possibilità espressive sia dal punto di vista registico che estetico. Ci siamo avvalsi di proiezioni video su grandi fondali per enfatizzare il rapporto interno /esterno. Abbiamo ragionato con pareti mobili, stanze sopraelevate per l’incubo di Rachele; il tutto per massimizzare la spettacolarità d’insieme.
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COSTUMI - Noemi Intino
Città-Palazzo è rinata sotto il regno di Christian. L’uguaglianza, la sincerità, la condivisione e il rispetto degli altri sono le nuove fondamenta di una comunità che, con la morte di Lino, ha ricominciato a sperare. Le etnie, la cultura e i sentimenti del popolo di Christian prendono forma attraverso il colore e le texture di questo nuovo mondo che sotto la guida del nostro Santo, Cristo, Anticristo e leader vive una nuova dimensione. Christian attraversa un percorso di crescita personale. Inizialmente non sa che Re vuole essere, non sa nemmeno con certezza se questo sia il suo posto. Ma la forza della comunità, a partire dai suoi affetti e il loro bisogno di una guida che riporti l’ordine a Città-Palazzo lo incoraggia e lo porta a scegliere di indossare quest’armatura di pelle e trame in tessuti geometrici, pronto a sostenere la sua gente. È un uomo nuovo, non nasconde più le stimmate sotto guanti di lana. È un combattente, un soldato difensore dei principi su cui fonderà il suo regno. Intorno a lui ci sono Il Biondo, guida misteriosa ma sicura e carismatica; Rachele, guerriera contro le sue dipendenze; Matteo, pronto a sporcarsi un po' le mani entrando nella vita quotidiana della comunità, lasciando la formalità che lo irrigidiva; Michela, devota e pronta a tutto per il suo Salvatore; Anna, ancella del passaggio di testimone,riapprop riatasi di sé; Penna e Stefanuccio, finalmente sprigionati verso una nuova vita; Virginia, ormai donna emancipata in carriera e Davide, nel suo limbo di amore e odio verso Michela come verso la vita, fino a rivelare interamente tutto il suo lato oscuro nascosto dietro la simpatia delle sue camicie. L’unico inequivocabilmente sempre fermo nella sua pigra filosofia è Tomei, forse anche per questo sempre punto di riferimento. Il colore assume un valore simbolico di espressione. I tessuti e le fantasie scelte vogliono raccontare i desideri che prendono vita nei nostri protagonisti, così come i loro stati d’animo e passaggi di vita. Ma anche gli equilibri tra bene e male nelle storie che già conosciamo così come in quelle nuove di Taribo, giovane capo dei nigeriani affamato di potere. O di Esther, figura enigmatica e affascinante, totalmente fuori da qualsiasi schema mentre osserva questo mutamento con in sottofondo il suo walkman a cassetta; oppure quella della Nera, personaggio a metà tra una dea pagana e una strega del bosco. Il Caos e l’Ordine, e la loro eterna lotta per esistere e resistere l’uno sull’altro, oltre a trovare terreno fertile e a confondere spesso i loro confini sono la chiave di questa storia come nella vita. Nella nostra Città-Palazzo è sempre tutto ribaltabile e con un altro assetto, da un momento all’altro come nelle più belle graphic nonel. Il mondo della periferia e il mondo onirico convivono e si contaminano come in una danza a volte anche un po' crudele.
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TRUCCO - Francesca Galafassi
Anche quest’anno, come l’anno scorso, abbiamo collaborato in team per la creazione dei personaggi, portando avanti le caratterizzazioni dei preesistenti ma anche sviluppando quelle dei nuovi. La differenza del make-up rispetto alla prima stagione è data dalla scelta di tendere più al realistico e meno al fumettoso, e da un utilizzo minore di protesi sostituite da maggiore trucco e da trasformazioni più delicate. Ovviamente caso a parte sono Matteo, che porta la sua canonica cicatrice sul volto, e la realizzazione di alcuni effetti più particolari come le gambe maciullate e dei monconi, realizzati dal prosthetic designer Lorenzo Tamburini. Per quanto riguarda il look e lo stile che abbiamo sviluppato per i nuovi personaggi è stato un lavoro di squadra insieme al regista Stefano Lodovichi, alla costumista Noemi Intino e alla parrucchiera Eleonora Cera. Penso che siamo riusciti a creare, in sinergia, dei personaggi molto interessanti e forti, che potessero essere d’impatto fin da subito per lo spettatore.
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NOTE DI MONTAGGIO - Roberto di Tanna
In questa nuova stagione di Christian il racconto si è arricchito di una nuova linea temporale, quella di Matteo e della Nera. Quello che era un “altrove” nella prima stagione, Città-Palazzo, è ora per lo spettatore un luogo a tutti gli effetti. Ne conosciamo le piazze, i vicoli e soprattutto le regole. Nel primo episodio di questa nuova stagione, invece, ci spostiamo per la prima volta in un nuovo spazio, un nuovo “altrove”, dove rimarremo, come congelati, per il resto della storia. Saranno proprio le scene girate a Canale Monterano, infatti, a dettare il tempo del racconto. Fermi al giorno “zero”, Matteo e la Nera decideranno le sorti di Città-Palazzo e soprattutto quelle del nostro protagonista. Al contrario, Christian e i suoi compagni non si renderanno conto di essere tirati da fili più alti di loro. Un nuovo codice quindi: ai canonici flashback sulle backstories dei personaggi si è aggiunto un nuovo tipo di flashback ridondante, un finto presente che influisce sul vero presente. Questo ci ha permesso una maggiore libertà nel montaggio della struttura delle singole puntate e soprattutto del dosaggio globale dell’arco narrativo dei personaggi. L’introduzione dei voice over di Laura Morante e Claudio Santamaria, che piano piano cuciono insieme tutti i tasselli della storia, ha dato potenza alle immagini e ha spianato la strada, inoltre, a numerose idee di montaggio: le sovrapposizioni, le connessioni e i contrasti tra ilvisto e il detto, m a soprattutto tra il ritmo e le pause, perché in questa serie sono proprio i silenzi a dare il giusto peso alle parole.
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MUSICHE - Giorgio Giampà
Nulla è come sembra e di nessuno ci si può fidare. Come può la musica rappresentare l’ombra dove tutti tramano e il chiarore dove tutti mostrano false, candide facce? Questa è stata la nostra sfida per la seconda stagione di Christian. Quello che nella prima stagione si muoveva in una direzione, ora sembra tornare indietro. E così anche le note musicali si spostano: a volte vanno dritte, a volte vanno al contrario: perché tutto è il contrario di tutto e la certezza di qualunque cosa inizia ad essere un miraggio. Gli umani e i semi-divini si muovono come criceti in un labirinto che inizia a far intendere che il tanto decantato libero arbitrio è un vuoto slogan, creato per mantenere la calma mentre altri giocano la propria partita passando sopra tutto e tutti. La fiducia si incrina ed iniziano ad essere percepibili gli schiamazzi ed i gorgheggi divertiti di chi si gode lo spettacolo dall’alto, ma anche i lamenti lontani di chi soffre, avviso che “la miglior vita” potrebbe non essere poi così migliore. Alla collaborazione con il sound engineer statunitense Daniel Kresco (Joker, Arrival, Sicario) si aggiunge quella con Leila Bahlouri che presta la sua voce ed il suo talento.
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EFFETTI SPECIALI (VFX) - Fabio Tomassetti
Siamo stati da subito entusiasti quando abbiamo ricevuto la chiamata per la seconda stagione di Christian. Perché è un mondo così ricco in cui immergersi e un'incredibile opportunità per esprimere, attraverso il nostro lavoro, le idee della regia di Stefano. Il fatto che ci fosse una così grande base di partenza di fan della prima stagione è stato molto stimolante e dice tutto sul fascino d el mondo che Lodovichi ha creato. Rimango ancora dell’idea, convinto più di prima, che Christian faccia parte di quei progetti che fanno bene al mondo dei VFX proprio per la tipologia di task da affrontare, che sono al livello delle grandi serie internazionali. Per quanto riguarda il nostro lavoro, in questa nuova stagione abbiamo dovuto affrontare nuove sfide con effetti visivi completamente diversi dalla prima ed altresì molto complessi, come per esempio la realizzazione di un personaggio che ha perso le gambe e per tutta la stagione si muove su una sedia a rotelle. La nostra missione è stata quella di mettere l’attore, con alcuni accorgimenti tecnici sul set, su una sedia con una copertura verde, per poi realizzarla, ex novo, in CGI. Essendo un elemento che partecipa all’azione, e che spesso interagisce in live action, abbiamo dovuto fare un gran lavoro per il giusto match tra CGI e riprese dal vero. Per questo ringrazio tutto il team di Blackstone e il lavoro prezioso di tutti gli artisti che hanno preso parte a questa avventura. Ovviamente la serie è molto altro ancora in termini di VFX, ma invito tutti a vederla per scoprirli.