Vikings, 15 ragioni per cui vedere assolutamente l'intera serie tv
Su Sky Atlantic dal 7 aprile arriva la seconda e ultima parte della stagione finale, la sesta, di Vikings (anche on demand e in streaming su NOW): ecco 15 ottime ragioni per cui vedere la serie tv cult. Ma c'è di più: da giovedì 1 aprile saranno disponibili on demand tutti (tutti!) gli episodi, e Sky Atlantic +1 diventerà un pop-up channel dedicato allo show creato da Michael Hirst fino a giovedì 8, con tutte (tutte!) le stagioni complete. - **ATTENZIONE, SPOILER SU TUTTA LA
Per il cast. Il primo motivo, e non poteva essere altrimenti, è per l'appunto il cast della serie, composto da interpreti di varia nazionalità, alcuni già noti, altri meno, ma tutti semplicemente perfetti per dare vita a questi uomini e a queste donne del passato. Spicca ovviamente Travis Fimmel, AKA Ragnar Lothbrok, il protagonista indiscusso, ma i fan di vecchia data identificano la serie anche con l'ottima Katheryn Winnick, l'interprete della leggendaria shied-maiden Lagertha, e con Alexander Ludwig, Bjorn da adulto. Complimenti comunque a tutti, davvero!
Vikings: la trama completa della serie tv, dalla prima alla sesta stagione
Per il sapiente mix di Storia e storia. Vikings ovviamente ha le sue basi nella Storia e nella leggenda - che, soprattutto quando si guarda a epoche molto lontane, tendono a compenetrarsi -, ma poi rielabora il tutto nell'ottica della narrazione (e anche dell'intrattenimento, perché no, non c'è nulla di male). Il risultato? Semplicemente spettacolare! E non dite che non siete andati a cercare la storia di Ragnar, Lagertha, Bjorn, Rollone, Ivar, Re Egberto, e via discorrendo, perché non ci crede nessuno!
Travis Fimmel ieri e oggi. FOTO
Per Lagertha. Sì, Ragnar è stato il personaggio principale fino alla sua morte nella quarta stagione (e per buona parte anche dopo, inutile negarlo), ma il cuore di Vikings (e il nostro) è indissolubilmente legato a lei, Lagertha, la mitica shield maiden interpretata da Katheryn Winnick. Team Lagertha forever and ever!
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Per i rapporti umani. Nonostante sia ambientata svariati secoli or sono (e con tutte le specifità dell'epoca), tutto sommato Vikings ci mostra una cosa, e non c'è motivo per non credere che sia stato così anche nella realtà: che si tratti di re, regine, o comuni mortali, i rapporti umani e il modo di relazionarsi uno all'altro in fondo non sono cambiati poi così tanto. Avere in mano un'ascia o avere in mano uno smartphone è solo un dettaglio, gli amori, le amicizie, gli scontri, le incomprensioni, quelli non cambieranno mai.
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Per le battaglie!! Qui non c'è bisogno di spiegazioni, giusto?
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Per i rimandi durante il passare degli anni, e dei decenni. Vikings è sicuramente la storia di Ragnar, ma è anche una saga, dunque è la storia della sua discendenza e di un intero popolo. Bellissimo il parallelo tra il momento in cui il personaggio di Travis Fimmel diventa re di Kattegat e il momento in cui Bjorn (tecnicamente figlio di Rollo, ma riconosciuto come figlio da Ragnar) si ritrova a ricoprire la stessa posizione. Da brivido.
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Per la folle storia di Floki. L'amico di lunga, lunghissima data di Ragnar, il miglior costruttore di barche della sua epoca, dopo aver perso figlioletta e moglie decide di partire da solo...e finisce in Islanda! In realtà, Floki, scopriamo nella sesta stagione, si è spinto ancora più in là...così in là che, alla fine della parte 6B, Ubbe lo ritrova in territorio nordamericano. Il viaggio di una vita, una vita in viaggio.
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Per le profezie del Veggente. L'inquietante oracolo di Kattegat compare molto spesso nel corso della serie, con le sue profezie a dir poco criptiche, eppure corrette. Ogni cosa preannunciata da lui, infatti, alla fine si è avverata. Paura eh?
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Per la morte di Ragnar. La vita del personaggio interpretato da Travis Fimmel è stata senza dubbio ricca di colpi di scena e di momenti degni di nota, ma dalla quarta stagione in poi è la sua morte il catalizzatore degli eventi. C'è un'epoca prima della dipartita di Ragnar, e ce n'è un'altra dopo la sua dipartita, una netta rottura, inutile negarlo.
Perché è una saga familiare che copre svariati decenni. Come scritto sopra, c'è un'epoca pre morte di Ragnar e un'epoca post morte di Ragnar, ma la vita continua, e da un certo momento della S04 in poi i riflettori vengono puntati sulla discendenza del personaggio di Travis Fimmel: Bjorn, Ubbe, Sigurd, Hvitserk, e Ivar, il vero villain della serie da quel punto in avanti.
Perché Ivar il Senz'ossa è uno dei villain più terrificanti di sempre. Il personaggio interpretato - in maniera veramente magistrale, lasciatecelo dire - dal giovane e talentuoso Alex Høgh Andersen è un villain semplicemente perfetto. Folle quanto basta, spietato, vendicativo, Ivar non è solo senza ossa, ma è anche senza cuore. In compenso, è furbo come pochi, cosa che lo rende ancora più pericoloso!
Per le donne, il vero sesso forte dell'epoca. Oltre a Lagertha, Vikings mette in scena svariati personaggi femminili di un certo spessore, donne che ci possono stare più o meno simpatiche (sì Aslaug, ci riferiamo soprattutto a te!), ma che nel corso delle stagioni della serie hanno dimostrato di saper tenere testa agli uomini e a un mondo fatto a misura d'uomo, e che, in un modo o nell'altro hanno contribuito a fare la Storia. Respect!
Per Harald Finehair (Harald Bellachioma), il bastar*o che, purtroppo, non puoi non amare. Il personaggio dell'ottimo Peter Franzen ce le ha proprio tutte: è invidioso, è geloso, tratta male le donne, tradisce gli alleati senza neanche stare a pensarci mezzo secondo, e appena può non esita a giocare sporco pur di ottenere un qualche guadagno. Il problema è che Harald "bellicapelli" è il classico bastar*o che però, per un motivo o per l'altro, un moto di simpatia lo suscita. MALEDIZIONE!!
Per l'epica storia di Bjorn, e per la sua altrettanto epica fine. Dopo Ragnar, Bjorn è stato il re di Kattegat più amato di sempre, non c'è dubbio in merito. Mentre il primo, però, è morto lontano e solo, il secondo se n'è andato da vero sovrano, da vero guerriero e da vero condottiero, guidando per l'ultima volta il suo popolo contro il nemico venuto da lontano, Oleg il Profeta, nonostante la mortale ferita inflittagli da Ivar. Un vero leader, fino all'ultimo.
Per quel finale inaspettato, ma semplicemente perfetto. Dopo una serie pressoché infinita di battaglie, viaggi, tradimenti, uccisioni e quant'altro, Vikings ci saluta con un ultimo episodio tutto sommato abbastanza tranquillo. In particolare, a colpire è questa scena, in cui Ubbe e Floki, che si sono ritrovati in territorio nordamericano (in Canada, per la precisione) dopo molti anni, parlano del passato, di quella che, a tutti gli effetti, è stata una vita precedente. Poetico.