Gangs of London, la recensione del primo episodio della serie tv

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Linda Avolio

Leggi la recensione del primo episodio di Gangs of London. La serie è in onda su Sky Atlantic il lunedì sera alle 21.15 (disponibile anche On Demand e in streaming su NOW TV). - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO L'EPISODIO

Gangs of London, cos'è successo nel primo episodio

C’è un uomo con in mano una confezione di fiammiferi in cima a grattacielo ancora in costruzione. E c’è un altro uomo – un altro ragazzo, sono entrambi molto giovani – appeso a testa in giù per una gamba che prega di non essere ucciso. Il primo è Sean Wallace, figlio ed erede del boss irlandese Finn Wallace, l’uomo che per decenni ha controllato e tenuto in ordine i vari traffici criminali della capitale britannica e che recentemente è stato ucciso da qualcuno, ma non si sa per quale motivo. Il secondo invece…beh, è solo un poveraccio che dice di non sapere nulla e che sta per fare una fine orrenda: bruciato vivo e spiattellato al suolo. 

Gangs of London, la nuova produzione originale Sky, comincia così, con un’esecuzione che ci dice subito che tipo di uomo è Sean Wallace e cosa dobbiamo aspettarci da qui in avanti. Il primo episodio di ogni serie ha infatti un doppio obiettivo: far partire la narrazione e, soprattutto, presentare i personaggi, farci capire chi sono, cosa li muove e come pensano. Inutile dire che questa premiére lo fa in maniera a dir poco egregia. Ma andiamo con ordine.

 

Dopo questa apertura decisamente a effetto, facciamo un salto indietro di una settimana. Il giovane Darren, un ragazzo di una comunità nomade gallese, dopo aver ricevuto istruzioni da non si sa chi si reca in un posto preciso, uno squallido appartamento in un palazzone di periferia, insieme al suo amico Ioan. E’ lì per commettere un omicidio su commissione, ma la vittima designata non è un pedofilo: è Finn Wallace, il boss più potente di tutta Londra, l’uomo che da decenni controlla e tiene in ordine i vari traffici criminali della capitale britannica. Purtroppo per Darren, l’assassinio va a buon fine. Ormai è fatta, e ai due ragazzi non resta altro che squagliarsela con i soldi del morto.

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Gangs of London, le foto del primo episodio della serie tv

Qualche giorno dopo, Alex, Shannon e Danny Dumani arrivano a casa Wallace. I primi due sono i figli di Ed Dumani, il migliore amico, quasi un fratello, del compianto Finn, mentre l’ultimo, un bambino, è il figlio di Shannon. Li accoglie Marian, la vedova, che dice loro di andare nella loro vecchia camera, lasciando intendere che le due famiglie sono legatissime. Intanto Sean Wallace, il primogenito del dipartito, non riesce a darsi pace: è sicuro che è stato uno dei soci in affari di suo padre a ordinare il suo omicidio.

 

Ecco dunque arrivare i sopracitati soci, alti rappresentati delle varie organizzazioni criminali presenti sul territorio, abituati da decenni a fare ottimi affari col defunto Finn. Bisogna capire come muoversi. Ed e Alex Dumani non hanno dubbi: le operazioni ripartiranno, ma resta comunque da scoprire cos’è successo. Il coreano Wong dice che il suo carico arriverà come al solito, mentre Nasir Afridi, che fa le veci del padre, signore del cartello pakistano della droga, conferma: tutto procede come al solito. Ma Sean non è d’accordo: non ripartirà proprio nulla fino a quando non verrà fuori il nome del colpevole. A incontro concluso, Afridi Junior approccia Dumani Junior: l’accordo stretto tra i loro padri è confermato, giusto? Lale, una militante kurda del PKK che importa e supervisiona la vendita di eroina a Londra per recuperare soldi con cui finanziare i combattimenti in patria, sembra preoccupata. 

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Gangs of London, tutto quello che c'è da sapere sulla serie tv

Al funerale si presenta anche Luan Dushaj, il leader in terra d’Albione della mafia albanese. La situazione si fa tesa: Finn è stato ucciso sul suo territorio, ma lui dice di non aver ordinato nessuna esecuzione. Sean non è contento di vederlo. In un vicolo sul retro, Alex si incontra con un detective che gli consegna le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso presenti in zona la notte del fattaccio. Il funerale sta per cominciare. Marian chiede a sua figlia Jacqueline – con cui, evidentemente, i rapporti non sono buoni – di sedersi in prima fila insieme alla famiglia, cioè a lei e ai suoi due fratelli, Sean e Billy. Alla fine è proprio Sean a convincerla, con la promessa di sedersi in mezzo tra loro due. 

 

Dopo aver recuperato una mazzetta di sterline nascosta in una grata, Elliot Finch – un “soldato semplice” dell’ampio esercito del clan Wallace intenzionato a farsi notare – si reca al pub per consegnare i soldi a Jim (ndr, sì, l’avete riconosciuto, è David “Walder Frey” Bradley), il suo anziano “superiore,” che lo riprende: quella è una cerimonia funebre, mica un colloquio di lavoro! Eppure Elliot non riesce a togliersi un tarlo dalla testa: è convinto che gli albanesi c’entrino qualcosa con la morte di Finn. Quando sente Alex parlare con alcuni dei suoi si intromette: sì, uno degli uomini che, nel filmato, sta caricando Jack O’Doherty, l’autista del morto, su un furgone è senza dubbio Besmir, una sua conoscenza. Uno degli sgherri di Dushaj.

 

Su ordine di Dumani Junior, Mark, uomo del clan Wallace, dovrebbe recuperare Besmir in maniera discreta, ma, inutile, dirlo, voleranno pugni come se non ci fosse un domani (e per qualcuno in effetti non ci sarà!). Il giovane albanese scappa dal pub, dove intanto cominciano a scorrere fiumi di sangue anziché di birra, ma Elliot, dopo aver neutralizzato otto uomini usando una freccetta, lo insegue e lo raggiunge. Besmir confessa: il suo capo non ha ucciso Wallace, ma Jack è ancora vivo, ed è in mano a loro. 

Created by visionary award-winning filmmaker Gareth Evans and his creative partner Matt Flannery, Gangs of London takes audiences on an immersive journey into the hidden heart of the capital.

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Gangs of London, la trama della nuova serie tv targata Sky

Mentre Ed ricorda il giorno in cui lui e Finn si conobbero – erano solo due ragazzini poveri in canna ma intenzionati a fare carriera, poco importa di quale genere, due reietti, due “figli bastardi del grande impero britannico” – e giura di essere sempre al fianco della famiglia del suo amico, che è anche la sua famiglia, Elliot si fa portare da Jack. Che, effettivamente è ancora vivo, anche se messo malaccio. Sopraggiunge Dushaj, che li lascia andare via: questo prova la sua buona fede, no? A Besmir non va altrettanto bene però. Ad ogni modo, Luan vuole sapere cosa sta succedendo di nascosto in casa sua.

 

Tocca a Sean omaggiare il padre. Il giovane erede, evidentemente a disagio, magnifica il genitore morto ricordando a tutti che Finn Wallace è ovunque in quella città…ma in fondo è solo un ragazzo che si sente perduto e che non sa come riempire il buco che ha dentro. Discretamente, Marian passa alla figlia un libro avvolto in un foulard…

Da un Jack poco lucido, Elliot viene a sapere dei due ragazzi e della macchina rossa. Intanto, a casa Wallace Ed e Sean discutono: il primo rimarca l’importanza del farsi vedere uniti nelle questioni di business, ma il secondo, sostenuto dalla madre, dice che vuole che Luan sia portato al suo cospetto. Ecco però irrompere il soldato semplice Finch, che ha con sé il malconcio autista, che nel frattempo è svenuto.

 

Wallace Junior inizialmente non si fida e quasi gli pianta una pallottola in testa, ma poi cambia idea: Jack, infatti, ha visto cos’è successo. Ora è caccia agli assassini.

Al campo dei gallesi, Kinney Edwards, padre di Darren e leader della comunità, viene a sapere cos’hanno combinato suo figlio e Ioan. Terrorizzati, i ragazzi si sono nascosti in un palazzo abbandonato in città che ospita tossici e altri sbandati. Ioan fa l’errore di chiamare il fratello: ora Edwards sa dove si trovano lui e l’amico.

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Gangs of London, il cast e i personaggi della serie tv. FOTO

La sera Elliot – mentre è a casa del padre, un ex pugile ora malato – riceve un sms da un numero sconosciuto che gli comunica dove è stata avvistata l’ultima volta la famigerata macchina rossa. Arrivato all’appartamento dove si erano rifugiati i due ragazzi, trova un vero e proprio bagno di sangue. Il fratello di Ioan è a terra, in lacrime – infatti di lì a poco, divorato dal senso di colpa, si suiciderà –, mentre il povero Ioan è nella vasca da bagno, morto stecchito e pronto per essere fatto a pezzi da un omaccione in mutande armato di mannaia (nota a margine, è andata invece molto meglio a Darren, mandato via da suo padre in un posto sicuro…quando si dice “due pesi, due misure”).

 

Dopo la rissa al pub, Finch si ritrova nuovamente a darle e a prenderle, e per poco non ci rimette la pellaccia. A finire sgozzato, però, per questa volta è il gigante semi-nudo. Per Elliot è un buco nell’acqua, ne sa quanto prima e ha pure rischiato grosso. Fuori si incontra con una donna, la detective Vicky Cheung. Scopriamo così che il soldato semplice in realtà è un poliziotto sotto copertura da due anni. Intanto, Lale viene a sapere che Asif Afridi sta operando come al solito…altro che pausa per scoprire chi ha ucciso Finn Wallace!

 

Jack si risveglia a casa sua, sdraiato sul divano. C’è anche Ed Dumani, che gli porta una tazza di caffè. Parlano di quella maledetta notte: è evidente che entrambi sanno benissimo dov’era diretto Wallace, e per quale motivo. C’entra una donna, ma chi è la lei in questione? Ad ogni modo, è bene che nessun altro venga a sapere certe cose: se l’equilibrio dovesse spezzarsi definitivamente, per tutti loro sarebbe la fine. Ci sono segreti che devono essere portati nella tomba, e, purtroppo per Jack, adesso è il suo turno. Ed, infatti, ha drogato il suo caffè. Il povero autista, paralizzato, ha capito benissimo cosa sta per accadergli, così giura che non dirà mai nulla per avere salva la vita. Ma Dumani preferisce non correre rischi, e con un rasoio da barba incide in profondità il suo polso sinistro…

Created by visionary award-winning filmmaker Gareth Evans and his creative partner Matt Flannery, Gangs of London takes audiences on an immersive journey into the hidden heart of the capital.

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Gangs of London, le foto della nuova serie tv in onda su Sky

Gangs of London, il commento al primo episodio

Chi ha ordinato l’uccisione di Finn Wallace? L’incidente scatenante alla base della prima stagione di Gangs of London – ebbene sì, la serie è già stata rinnovata, nel Regno Unito è stata uno dei titoli più visti e discussi del 2020 – non è particolarmente originale, ma questo primo episodio, ben recitato, ben scritto, ben girato e ben realizzato, scorre via come niente nonostante duri un’ora e mezza, riuscendo a catturare l’attenzione e a convincere. La morte del più potente e rispettato boss di Londra, snodo cruciale del malaffare britannico, scoperchia il proverbiale vado di Pandora, dunque aspettiamoci una vera e propria guerra da qui in avanti.

 

Vendetta, intrighi, tradimenti, famiglie (criminali) disfunzionali, e tanto, tanto sangue: sì, Gangs of London non è per spettatori facilmente impressionabili, specialmente quando in scena c’è il personaggio di Sope Dirisu: il suo Elliot Finch, infatti, è una calamita vivente quando si tratta di risse, inseguimenti e scontri corpo a corpo di inaudita violenza. Ma, d’altronde, quando accetti di infiltrarti sotto copertura in un ambiente del genere sai bene che quello potrebbe essere il tuo ultimo incarico. Oltre a Elliot, l’altro personaggio meglio caratterizzato è sicuramente quello di Lucian Msamati, recentemente visto nella prima stagione di His Dark Materials: il suo Ed Dumani è veramente interessante, ma è anche alquanto ambiguo, e sicuramente ci riserverà delle belle sorprese.

 

Sean Wallace – interpretato dal giovane Joe Cole, precedentemente nel cast di Peaky Blinders, altra serie ad alto tasso criminale, anche se ambientata in un’altra epoca – per adesso ci viene presentato come un figlio furioso per la morte dell’amato padre e interessato a una sola cosa: alla vendetta. Ma, poiché in un mondo del genere, fatto più di scuri che di chiari, tutto è possibile, sarà meglio tenerlo d’occhio. Nel cast della serie troviamo poi un volto assai noto al pubblico di Sky Atlantic: ci riferiamo ovviamente a Michelle Fairley, Catelyn Tully/Stark nella serie cult Game of Thrones. Anche Pippa Bennet-Warnerè stata recentemente sui nostri schermi, precisamente nel ruolo di Lauren nell’ottima miniserie inglese MotherFatherSon.

 

Nel complesso, un buon episodio introduttivo capace di incuriosire e di lasciare a bocca aperta, specialmente durante le scene action. Decisamente inaspettato il finale: quale sarà il vero motivo per cui Ed ha deciso di eliminare Jack simulandone il suicidio?

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Gangs of London, la data di uscita della serie tv Sky e dove vederla

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