Un personaggio a dir poco iconico, sicuramente uno dei più affascinanti e importanti di Game of Thrones: lei è Daenerys Targaryen, la Nata dalla Tempesta, la Non Bruciata, la Madre dei Draghi, e chi più ne ha più ne metta! A interpretarla per tutto il corso della serie è stata la giovane attrice britannica Emilia Clarke, che è diventata famosa in tutto il mondo proprio grazie a questo ruolo. Daenerys è morta nel sesto e ultimo episodio dell'ottava e ultima stagione, uccisa da Jon Snow, che la pugnala al cuore per fermare la sua furia distruttrice, ma vivrà per sempre nella memoria dei fan. - Il Trono di Spade 8, la recensione dell’episodio 6, il FINALE DI SERIE
Dopo otto stagioni, Il Trono di Spade è giunta al termine, ma resterà per sempre nel cuore dei fan. Lo stesso discorso vale per i personaggi e per gli attori che li hanno interpretati. Tra questi, uno dei più controversi è senza dubbio quello di Daenerys Targaryen, che sullo schermo ha preso vita grazie a una giovane attrice che, all'epoca della prima stagione, era praticamente un'emergente: Emilia Clarke.
Daenerys Targaryen, fuoco, sangue e draghi
Conosciamo Daenerys nel primo episodio della prima stagione. Come non ricordare quelle prime scene, con Viserys pronto a darla in moglie a un signore della guerra solo per poter avere un esercito con cui riconquistare il trono dei Sette Regni? E come non ricordare quel bagno nell'acqua bollente, bagno affrontato senza il minimo fastidio?
Da lì in avanti, Daenerys non ha fatto altro che evolversi, ma ogni passo avanti è stato preceduto da momenti molto difficili, come ben ricorderanno i fan della serie. Ad ogni modo, l'abbiamo vista diventare una Khaleesi rispettata da suo marito e dal suo nuovo popolo, l'abbiamo vista camminare in mezzo al fuoco e sopravvivere, l'abbiamo vista diventare la Madre dei Draghi, poi l'abbiamo vista sconfiggere gli schiavisti di Astapor, Yunkai e Mereen e l'abbiamo vista spezzare le catenere, letterali e metaforiche, di migliaia di persone, conquistando consensi e seguaci un po' ovunque.
Quando nella settima stagione l'abbiamo vista sbarcare a Westeros e riprendere possesso della fortezza ancestrale della sua casata, Roccia del Drago, abbiamo provato un brivido lungo la schiena, e lo stesso è successo quando l'abbiamo vista commuoversi per la perdita di Viserion, quando l'abbiamo vista combattere durante la Battaglia di Grande Inverno, e quando l'abbiamo vista salutare per sempre il fidato Ser Jorah.
Il percorso di Daenerys è finito in modo decisamente tragico, purtroppo, ma quello interpretato da Emilia Clarke è un personaggio destinato a rimanere per sempre nella storia della serialità televisiva. Come è giusto che sia.
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Un solo obiettivo: il Trono di Spade
Inizialmente era più che altro l'obiettivo del fratello Viserys, ma poi è diventato il suo: stiamo ovviamente parlando del Trono di Spade. Nel corso della serie, ogni passo fatto da Daenerys è stato fatto guardando al futuro, cioè al momento del ritorno a Westeros. Non che alla Madre dei Draghi non sia mai veramente interessato liberare gli oppressi e punire gli oppressori, tutt'altro, ma, fino a prova contraria, l'appellativo di Distruttrice di Catene non è mai stato tra i primi del lungo elenco che abbiamo sentito ripetere più volte dalla sfortunata Missandei.
Daenerys era intenzionata a tornare a Westeros e a vendicare i torti subiti dalla sua casata prima ancora che a liberare gli abitanti di Approdo del Re e dei Sette Regni da Cersei Lannister. La prova di ciò è quanto successo nel quinto episodio, e non c'è bisogno di aggiungere altro. Detto questo, è sbagliato riscrivere completamente la storia della giovane Targaryen solo alla luce di quanto accaduto negli ultimi due episodi della stagione finale: se è vero che Daenerys non ha mai esitato a usare la violenza per raggiungere i suoi obiettivi, è anche vero che a Essos ci sono molte persone che, proprio grazie a lei, hanno visto spezzate le proprie catene e hanni potuto (ri)assaporare la libertà.
Da rivoluzionaria convinta di essere la predestinata, colei in grado di spezzare quella maledetta ruota, Dany ha sicuramente abbracciato una posizione radicale nel finale di Game of Thrones, motivo per cui uno sviluppo più approfondito dei processi psicologici che l'hanno portata a scegliere la distruzone di Approdo del Re sarebbe stato più che utile. Purtroppo la brevità della stagione conclusiva non ha aiutato, ma Emilia Clarke nel suo piccolo (che piccolo non è stato!) è riuscita a rendere abbastanza credibile il cambiamento del suo personaggio, una mission quasi impossible!
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La morte di Daenerys
Ultimo episodio de Il Trono di Spade, The Iron Throne. Approdo del Re, Fortezza Rossa. In una sala del trono dal soffitto completamente sventrato vediamo concretizzarsi la visione avuta da Daenerys dentro la Casa degli Eterni nel finale della seconda stagione. La Madre dei Draghi si avvicina all'ambito trono, finalmente può toccarlo con le sue mani, finalmente è suo. Non riesce, però, a sedervisi sopra, perché viene interrotta da Jon. Ancora non sa che su quel trono non si siederà mai. Dopo un acceso scontro a parole riguardo quanto successo ad Approdo del Re, Jon prova a far ragionare la sua regina e a convincerla a perdonare Tyrion, ma lei non si piega.
Daenerys si vede chiaramente come una liberatrice, è ancora convinta che il suo compito, il suo destino, sia quello di spezzare quella maledetta ruota, addirittura chiede a Jon di unirsi a lei, e lui, che sa di avere una missione da portare a termine, si lascia avvicinare. Un ultimo bacio, e poi la morte, che arriva con una coltellata al cuore: il viaggio di Daenerys finisce qui, tra le braccia dell'unico altro Targaryen rimasto al mondo. Di nuovo, Jon, messo di fronte al dovere, arriva a sacrificare l'amore per il bene più grande.
Straziante la scena in cui Drogon si avvicina al cadavere della madre e la tocca col muso, tentando di farla svegliare. Altrettanto straziante la scena in cui il drago prende delicatamente il corpo di Daenerys tra i lunghi artigli e poi vola via. Tornerà a Essos, tra le rovine dell'antica Valyria? Non lo sapremo mai. Ciò che però sappiamo con certezza è che, anche nel mondo di Game of Thrones, gli unici esseri fedeli sempre e fino alla fine sono solo gli animali!
La circolarità è qualcosa di pressoché inevitabile in un finale di serie, e Game of Thrones non fa eccezione: il Trono di Spade, quel maledetto trono forgiato da Aegon il Conquistatore più di 300 anni prima grazie al fuoco di un drago, Balerion, proprio da un drago (l'ultimo che volerà mai su Westeros?) viene distrutto per sempre. Il ferro delle spade si scioglie travolto dalle fiamme che escono dalla bocca di Drogon (che in un primo momento forse ha anche pensato di dare fuoco a Jon, ma che poi si è fermato, perché lui è pur sempre un Targaryen!): il simbolo della conquista dei Signori dei Draghi, il simbolo della schiavitù di Westeros, soggiogato dalla Ruota per secoli, viene eliminato una volta per tutte. Ma perché Drogon decide di sciogliere il Trono di Spade? Semplice: perché è per colpa di quel trono, e di ciò che quel trono rappresenta, che sua madre è morta.
Non possiamo non fare i complimenti a Emilia Clarke, che fino all'ultimo (e nonostante la velocità con cui Daenerys ha subito un certo cambiamento per ragioni di avanzamento della storia) ha fatto un lavoro fantastico: Emilia, sarai sempre la Khaleesi del nostro cuore!!
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