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Piero Pelù, da El diablo a Toro loco: le sue canzoni da (ri)ascoltare

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©Kika Press

Il cantautore fiorentino, nato il 10 febbraio 1962, compie 60 anni. Da storico frontman dei Litfiba e poi  come solista, ha alle spalle una carriera lunga oltre 40 anni in cui ha scritto e cantato brani cult, da Fata Morgana a Regina di cuori. Ecco i suoi più grandi successi

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Piero Pelù è uno dei simboli del rock made in Italy. In oltre 40 anni di carriera, prima come frontman dei Litfiba e poi da solista, ha scritto e cantato brani entrati di diritto nella storia della musica italiana. Nato a Firenze il 10 febbraio 1962, compie oggi 60 anni. Da El diablo a Fata Morgana, da Regina di cuori a Toro loco: ecco le canzoni che l’hanno reso celebre. 

Eroi nel vento (1985)

Dopo aver fondato i Litfiba, diventa l’autore principale dei testi della band, talvolta insieme al chitarrista Ghigo Renzulli, l’altra anima del gruppo. Il primo album, Desaparecido, esce nel 1985. Tra i brani simbolo ci sono Lulù e Marlene e il pezzo di apertura del disco, Eroi nel vento, inno emotivo che alcuni anni dopo venne riarrangiato in una forma molto diversa

Apapaia (1986)

Il secondo disco dei Litfiba, 17 re, uscì nel 1986. Una perla che vira dalla new wave al post-punk e fu il primo doppio album della musica indipendente italiana. Tra i brani simbolo c’è Apapaia, dedicata al rispetto delle idee individuali.

Tex (1988)

La "trilogia del potere" si chiude con l’album Litfiba 3, uscito nel 1988. Nel disco si va dalla critica alla pena di morte (Louisiana) a quella contro al visita di Papa Giovanni Paolo II a Pinochet (in Santiago) fino al tema del genocidio dei nativi americani nel brano Tex, che verrà poi registrato di nuovo in studio in una versione diversa nel 1990 dopo l’abbandono del bassista Gianni Maroccolo e la morte del batterista Ringo De Palma. Il video della canzone è stato girato nel deserto dell’Arizona.

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Cangaceiro (1989)

La versione dal vivo uscì come singolo tratto dall’album live Pirata, mentre la versione registrata in studio rimase inedita fino al 1992 quando venne inserita nella raccolta Sogno ribelle. Il titolo è un riferimento ai ribelli della regione del Sertão, in Brasile, che tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo diedero vita al movimento sociale del cangaço.

El diablo (1990)

Il quarto disco della band, ora capitanata da Pelù e Renzulli, è quello del grande successo commerciale e apre la cosiddetta "tetralogia degli elementi". Da segnalare i brani Il volo, omaggio allo scomparso batterista De Palma, Proibito, che racconta un mondo in cui niente è libero, e la title track El diablo, che ironizza sul presunto satanismo nel rock. Il testo, molto provocatorio, e il cantato aggressivo di Pelù, lo hanno fatto diventare un inno generazionale.

Fata Morgana (1993)

Nel 1993 esce Terremoto, album influenzato da sonorità grunge e vicine all’heavy metal. Tra le canzoni simbolo c’è sicuramente Fata Morgana legata all’omonimo fenomeno ottico. Il testo descrive un viaggiatore disidratato nel deserto. Una canzone sull’apparenza, su come le cose non sono mai come appaiono, come accade appunto nell’effetto ottico detto fatamorgana.

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Animale di zona (1994)

Spirito è il disco uscito nel 1994, che contiene tra le altre Lacio drom ma tra le tracce più struggenti c’è Animale di zona, racconto di un amore intenso eppure impossibile da vivere. Come gli animali selvatici che marcano il territorio, anche il protagonista della canzone deve mettere dei limiti alla sua relazione.

Ritmo 2# (1997)

Con Mondi sommersi, nel 1997, si chiude la "tetralogia degli elementi". Il disco ebbe un ottimo riscontro di pubblico grazie a singoli di grande impatto. I testi di Piero Pelù spaziano dai rapporti controversi con l'altro sesso (Regina di cuori) agli esami dei propri sbagli (Goccia a goccia). Una delle canzoni simbolo dell’album è Ritmo 2#, vera svolta nel sound della band, con l’uso di campionamenti e una virata all’elettronica.

Vivere il mio tempo (1999)

Infinito, uscito nel 1999, è l’ultimo disco dei Litfiba prima della rottura tra Pelù e Ronzulli (durata fino alla reunion del 2009). Il modo di cantare di Pelù, più femmineo e lontano dal suo classico stile aggressivo, fu una grande novità per i fan. Due le canzoni simbolo del disco, Il mio corpo che cambia e la ballata d’amore Vivere il mio tempo, che l’autore disse di aver scritto per le figlie ma può anche essere letta come un presagio dell’imminente separazione con Ronzulli (“Ti direi hai ancora / voglia di nuotare in questo mare”).

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Bomba boomerang (2000)

Il debutto da solista di Piero Pelù avviene nel 1999 con la partecipazione al brano Il mio nome è mai più, insieme a Ligabue e Jovanotti. Nel 2000 pubblica il suo primo album Né buoni né cattivi, trainato dai singoli tormentone Toro loco e Io ci sarò. Uno dei testi più belli è però quello di Bomba boomerang, canzone pacifista scritta a quattro mani con Alessandro Bergonzoni e basata su giochi di parole e ossimori (come le bombe intelligenti).

Amore immaginato (2002)

Nel 2002 Pelù lancia il suo secondo disco solista, U.D.S. - L'uomo della strada, la cui canzone più celebre è Amore immaginato, un duetto con la cantante indonesiana Anggun. Il brano è stato un grande successo commerciale e nel videoclip i due cantano in un vecchio appartamento con Anggun che alla fine sparisce.

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Prendimi così (2004)

Il successivo lavoro di Pelù è l’album Soggetti smarriti, del 2004, che chiude la "trilogia dei sopravvissuti" e viene accompagnato dall'uscita dei singoli Prendimi cosìDea musica e Soggetti smarriti. Molto particolare il videoclip di Prendimi così, che si ispira ad Alice nel paese delle meraviglie con la protagonista in una versione punk.

Tribù (2006)

L’album In faccia, del 2006, segna il ritorno di Piero Pelù su sonorità più rock rispetto a quelle pop dei precedenti lavori. Il primo singolo estratto è Tribù, in cui paragona il concetto di tribù a quello di famiglia, che cerca sempre di incoraggiarti e di aiutarti ad andare avanti.

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Luna dark (2012)

Dopo l’uscita dell’album solista Fenomeni, nel 2008, a dicembre dell’anno dopo viene ufficializzato il ritorno di Pelù come cantante dei Litfiba. La band si esibisce un tour di grande successo. Il nuovo disco di inediti del gruppo è Grande nazione, uscito nel 2012. La speranza in un futuro migliore è il tema della ballata Luna dark, dedicata alle figlie di Piero Pelù.

Maria Coraggio (2016)

Nel 2016 esce Eutòpia, secondo e ultimo lavoro in studio dei Litfiba dopo la reunion. Il concept dell’album è il ruolo dello Stato. Oltre al singolo di lancio L’impossibile, una delle canzoni più forti è Maria Coraggio, dedicato alla testimone di giustizia e vittima di ‘ndrangheta Lea Garofalo.

Gigante (2020)

Piero Pelù torna a lavorare come solista e nel 2019 pubblica il singolo Picnic all’inferno, dedicato a Greta Thunberg. Poi nel 2020 ha partecipato per la prima volta come concorrente in gara al Festival di Sanremo dove ha portato il suo brano Gigante, dedicato al nipote, con il quale si classificherà al quinto posto. La canzone fa parte dell’album Pugili fragili, ultimo lavoro in studio dell’artista fiorentino.

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