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The Cure, tutti gli album pubblicati dalla band dal 1979 a oggi. FOTO
A distanza di 16 anni da "4:13 Dream", il gruppo britannico pubblica l’1º novembre "Songs of a Lost World", il suo 14esimo disco in studio. Dagli esordi con "Three Imaginary Boys" e "Boys Don’t Cry", passando per la fase gotica, fino alla svolta pop e il successo mondiale, ecco tutta la discografia della formazione guidata da Robert Smith
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Venerdì 1º novembre esce Songs of a Lost World, il 14esimo album in studio dei The Cure, che arriva 16 anni dopo l’ultimo disco della band britannica. Nelle scorse settimane è stato anticipato da due singoli: Alone e A Fragile Thing. Ecco la discografia completa della formazione guidata da Robert Smith, dagli esordi a oggi
The Cure, per il nuovo album Songs of a Lost World un concerto gratuito a Londra![the cure robert smith album dischi the cure robert smith album dischi](https://static.sky.it/editorialimages/8051898f9920c849131350d3288a7fef12103796/skytg24/it/spettacolo/musica/approfondimenti/cure-album/02_album_cure_getty.jpg?im=Resize,width=335)
THREE IMAGINARY BOYS (1979) / BOYS DON’T CRY (1980) - L'album di debutto della band (all’epoca un trio composto da Robert Smith, Michael Dempsey e Laurence Tolhurst) venne pubblicato dalla Fiction Records. Stile scarno, echi punk e i primi elementi dark sono le caratteristiche essenziali. Qualche mese dopo uscì il singolo Boys Don’t Cry, che ebbe un enorme successo e portò a far ristampare nel 1980 l’intero disco (ma solo negli Usa) dandogli il titolo omonimo del singolo e modificando la tracklist
The Cure: le 7 canzoni più famose della band di Robert Smith![the cure robert smith album dischi the cure robert smith album dischi](https://static.sky.it/editorialimages/456f73865c2764f000b5ed9bce37290c8d892f9b/skytg24/it/spettacolo/musica/approfondimenti/cure-album/03_album_cure_getty.jpg?im=Resize,width=335)
SEVENTEEN SECONDS (1980) - Dempsey lasciò la band dando inizio a una caratteristica chiave dei The Cure, la "politica della porta girevole”. Intorno al frontman Smith la formazione è cambiata molto spesso negli anni. Il secondo album inaugura la “fase gotica”, con toni più cupi e malinconici. Il disco si chiude con l’unico singolo estratto, A Forest, uno dei pezzi più celebri della band, oltre che vero e proprio inno dark
The Cure, Robert Smith ha pronti due nuovi album![the cure robert smith album dischi the cure robert smith album dischi](https://static.sky.it/editorialimages/dc20a2ab105b788852a79ffd659e0e24a648e650/skytg24/it/spettacolo/musica/approfondimenti/cure-album/04_album_cure_getty.jpg?im=Resize,width=335)
FAITH (1981) - Tornati ad essere un trio (con Smith ci sono Simon Gallup e Lol Tolhurst) i The Cure pubblicano il terzo album anticipato dal singolo Primary. Il disco, incentrato sul tema della fede e influenzato dal lavoro dei Joy Division, ebbe un buon successo commerciale trascinato dalle atmosfere cupe e goth, in qualche modo un antipasto della malinconia esistenziale del lavoro successivo
The Cure, nuovi brani nel vinile ecosostenibile dal vivo “November: Live in France 2022"![the cure robert smith album dischi the cure robert smith album dischi](https://static.sky.it/editorialimages/ccc17a0e010382f55880dbe98465a1b31fd58d6d/skytg24/it/spettacolo/musica/approfondimenti/cure-album/05_album_cure_getty.jpg?im=Resize,width=335)
PORNOGRAPHY (1982) E JAPANESE WHISPERS (1983) - Considerato l’ultimo album di una “trilogia gotica”, Pornography è una pietra miliare nel goth rock. Smith in questa fase inizia a truccarsi in modo pesante, gettando le basi del suo inconfondibile look. La depressione lo portò vicino a un esaurimento nervoso. E questo si riflette sui toni disperati e nichilisti del disco. La band fu sull’orlo dello scioglimento a causa dell’abuso di droghe e di conflitti personali. L’anno dopo venne pubblicata la raccolta con alcuni recenti singoli più i rispettivi B-sides
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THE TOP (1984) - Smith e Tolhurst (passato ora alle tastiere) si spostano su sonorità e tematiche più solari: è l’inizio della svolta pop. Nella band torna anche Porl Thompson e nel 1984 esce The Top, che si distacca dai toni dark dei precedenti lavori in studio facendo emergere una forte sperimentazione. Nell’ottobre 1984 viene invece pubblicato il primo album dal vivo della band (titolato Concert: The Cure Live)
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THE HEAD ON THE DOOR (1985) - La formazione con Smith, Tolhurst, Gallup, Thompson e Boris Williams (una delle più amate dai fan) in un clima di grande spensieratezza registrò questo album che fu il primo vero grande successo commerciale della band, anche grazie ai due singoli Close to Me e In Between Days, trainati dai loro celebri videoclip girati da Tim Pope. L’anno dopo, anche la raccolta di singoli Standing on a Beach fece un altro boom di vendite, consacrando il gruppo a livello mondiale
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KISS ME, KISS ME, KISS ME (1987) - Il settimo album in studio (un doppio LP) è quello della maturità artistica, con la band all’apice della fama. L’esplorazione musicale abbraccia diversi generi, dal funk al pop. Il singolo di punta è la ballata Just Like Heaven, pezzo simbolo del gruppo. Il successivo tour mondiale decretò la definitiva consacrazione dei Cure, con livelli di isteria collettiva senza precedenti da parte dei fan
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DISINTEGRATION (1989) - I The Cure tornarono a sonorità dark con uno dei loro album capolavoro, Disintegration, enorme successo commerciale grazie a brani immortali come Plainsong, Pictures of You, Lovesong e Lullaby. Il disco raggiunse la posizione numero 3 in Uk e la 12 negli Usa. Seguì un tour mondiale con sold out ovunque (tra cui 3 date consecutive a Wembley)
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WISH (1992) - Il successivo lavoro in studio fu un altro successo in tutto il mondo. Wish è ad oggi l’album della band più venduto di sempre e ottenne anche una nomination ai Grammy. Tra le tante canzoni del disco, la più famosa è la ballad Friday I’m in Love, emblema della solarità che contraddistingue tutto l’album. Dopo il tour planetario iniziò una fase turbolenta con diversi addii e sostituzioni nella formazione, che rischiarono di far sciogliere i Cure
The Cure, un evento speciale sui social per i 30 anni del disco Wish![the cure robert smith album dischi the cure robert smith album dischi](https://static.sky.it/editorialimages/a6590d5a878a9abe877d9cb9623ccaea83954cc0/skytg24/it/spettacolo/musica/approfondimenti/cure-album/11_album_cure_getty.jpg?im=Resize,width=335)
WILD MOOD SWINGS (1996) - Dopo un silenzio di 4 anni la band tornò con un disco di inediti dal sound allegro e latineggiante. I fan rimasero spiazzati e l’album si rivelò un flop (come pure la tournée). L’anno seguente è invece uscita la raccolta di successi Galore, che raccoglie tutti i singoli pubblicati dal 1987 al 1997, una continuazione di Standing on a Beach - The Singles 1978-1985
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BLOODFLOWERS (2000) - Il successivo album venne presentato da Smith come quello che sarebbe stato l’ultimo disco in studio della band. Non fu estratto neanche un singolo nonostante la presenza di ottime canzoni come Maybe Someday e Out of This World. Il disco, con atmosfere soft e acustiche, ottenne anche una candidatura ai Grammy rivelandosi un successo di critica (meno di pubblico)
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THE CURE (2004) - Dopo un Greatest Hits del 2001, viene pubblicato l’omonimo disco The Cure, esordio della band con la nuova etichetta, la Geffen Records. La miscela tra pop e rock ha avuto un buon successo commerciale e di critica. Per promuovere l'album il gruppo ha creato una sorta di festival itinerante, il "Curiosa Festival", con alcuni gruppi personalmente scelti da Robert Smith
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4:13 DREAM (2008) - L’ultimo album prima del lungo silenzio discografico doveva in origine uscire alla fine di una serie di quattro singoli pubblicati il 13 di ogni mese, per celebrare il tredicesimo album in studio della carriera del gruppo, ma poi si è dovuto optare per un cambio di data
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