Oscar 2026, svelata data cerimonia e nomination (più qualche nuova regola anche sull’I.A)
Cinema
L'Academy ha annunciato con anticipo le date della cerimonia, delle votazioni per le candidature e delle nomination della 98esima edizione, più alcune importanti novità che riguardano i votanti e i filmmaker con lo status di rifugiato o in asilo politico. Nuove linee guida sull'uso dell'intelligenza artificiale: da oggi non pregiudicherà la valutazione delle opere
Il conto alla rovescia per gli Oscar 2026 può avere ufficialmente inizio.
L'Academy of Motion Pictures ha annunciato la data della prossima cerimonia di consegna dei premi fissata per domenica 15 marzo 2026, al Dolby Theatre di Los Angeles.
Nello stesso contesto, sono state comunicate anche le date delle votazioni per le candidature e quella dell'annuncio delle nomination, che saranno diffuse giovedì 22 gennaio.
Tra le novità per la 98esima edizione dei prestigiosi premi cinematografici spiccano quelle che riguardano i cineasti con status di profugo o richiedente asilo: le loro opere potranno essere candidate agli Oscar per il Miglior Film Internazionale.
Nuove regole: l'obbligo per i votanti di guardare tutti i film candidati
Mancano poco più di dieci mesi agli Oscar 2026 ma già sappiamo che la 98esima edizione dei più ambiti riconoscimenti del mondo del cinema a stelle e strisce sarà diversa dalle precendenti.
Da tempo, ormai, a Hollywood si discute della necessità di adeguare i regolamenti degli Oscar all'attualità e alle esigenze di un'industria in continua evoluzione.
A partire dal 2026 sarà consegnata una nuova statuetta per la categoria Miglior Casting, un premio che potrà essere assegnato al direttore del casting di una produzione o a chi ne ha svolto, di fatto, le funzioni (anche il regista).
Oltre all'introduzione di una nuova categoria di premiati (una vera novità visto che l'ultima nuova categoria creata risale al 2001), importanti cambiamenti riguardano i votanti, i quali, a partire da questa edizione, sono obbligati a guardare tutti i titoli candidati alla statuetta per poter esprimere la loro preferenza.
La regola va a formalizzare un obbligo che fino a questo momento veniva solo dato per scontato ma che, di fatto, ha creato precedenti imbarazzanti: alcuni votanti dell'ultima edizione hanno confessato, in anonimo, di non aver visto The Brutalist, uno dei titoli favoriti, a causa della sua durata (216 minuti).
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Ammesse opere di autori non residenti e uso di I.A.
L'Academy ha inoltre comunicato le prime linee guida sulla valutazione di titoli realizzato con l'uso dell'intelligenza artificiale il cui impiego non influenzerà in negativo né in positivo l'idoneità della candidatura di un film agli Oscar.
Come principio guida, i votanti dovranno valutare il grado di creatività umana al centro del progetto cinematografico.
La questione è di primaria importanza a Hollywood specie dopo il dibattito nato dall'assegnazione di statuette a opere e interpreti le cui performance sono state migliorate dall'intelligenza artificiale.
Adrien Brody, vincitore dell'Oscar come Migliore attore per The Brutalist, ha migliorato la sua voce (e l'accento ungherese del suo personaggio) con l'I.A. L'Academy apre, dunque, a opere realizzate con l'I.A. generativa, una posizione che cambia lo scenario presente e lo stato del dibattito attuale nel mondo delle produzioni cinematografiche e televisive.
Quanto alla categoria già esistente di Miglior fotografia, dal 2026 in poi sarà soggetta al processo di shortlist.
Per la categoria Miglior canzone originale, la scadenza per la candidatura è fissata al 15 ottobre. Per la Miglior colonna sonora, i titoli sono candidabili fino al 3 novembre.
La novità più rilevante è quella che riguarda i cineasti con status di profugo o richiedente asilo: anche le loro opere potranno essere candidate nella categoria Miglior Film Internazionale.
Il requisito è, come sempre, che il paese che chiede la candidatura dell'opera specifichi che il controllo creativo della stessa appartenga ai cittadini che hanno chiesto accoglienza nel Paese in questione.
Anche questa importante novità tiene conto delle mutate condizioni geopolitiche globali e dei crescenti flussi migratori che prmettono la mobilità delle persone e degli autori.
Fino ad ora erano possibili le candidature esclusivamente delle opere di cittadini residenti in stati riconosciuti; la nuova regola riconosce a un numero di autori che vivono in situazioni di difficoltà e instabilità di concorrere a uno dei premi più prestigiosi del settore, possibilità che accresce la visibilità di lavori spesso incentrati su temi importanti e controversi.