Nato a Dunston, in Inghilterra, il 5 ottobre 1947, è un simbolo della musica rock. È entrato a far parte degli AC/DC dopo la morte di Bon Scott, nel 1980. Da li è iniziata una stagione di successi e, nel 2003, la band è entrata nella Rock and Roll Hall of Fame. Nel 2016 l'artista ha affrontato un momento difficile, per via di problemi all'udito. Ma è tornato in scena nel 2019 e ha partecipato all'uscita dell'album Power Up del 2020
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Brian Johnson è arrivato al traguardo dei 75 anni. Nato a Dunston, in Inghilterra, il 5 ottobre 1947, è un simbolo della musica rock. Ecco alcuni passaggi fondamentali della sua carriera, dalla prime esperienza con una band, fino al successo con gli AC/DC (LE 5 CANZONI PIÙ FAMOSE)
L’ingresso negli AC/DC
Negli anni Settanta Johnson è stato il cantante dei Geordie, una band glam rock di Newcastle. Poi, alcuni anni dopo, arriva la svolta: viene chiamato a un’audizione per gli AC/DC. Centra l’obiettivo e si aggiunge alla band ufficialmente nell’aprile del 1980, come frontman. Il suo compito è difficilissimo dato che deve raccogliere l’eredità di Bon Scott, morto a Londra nella notte tra il 18 e il 19 febbraio 1980, a 33 anni, dopo una serata passata in un pub di Camden. In una recente intervista per AXS TV, Brian Johnson ha parlato dei suoi primi momenti nella band: "Era spaventoso. Bello ma spaventoso, perché avevo 32 anni e mi chiedevo che ci facessi lì. Ero convinto che dopo un paio di giorni si sarebbero resi conto che non ero un granché".
Il successo
Johnson, passo dopo passo, non solo riesce a raccogliere il testimone, ma fa evolvere la band a un livello successivo: la sua performance nel primo album con gli AC/DC, Back in Black - uscito con una copertina completamente nera in omaggio a Scott - diventa una pietra miliare nella storia del rock e della musica. In breve tempo la sua figura diventa quella di un idolo, accettata e amata dai fan. Il tour mondiale che segue l'uscita dell’album Back in Black vede tra l’altro l'introduzione di uno degli elementi scenici che diventerà poi tipico dei concerti del gruppo: una campana del peso di una tonnellata e mezza con il logo AC/DC, che verrà colpita da Johnson all'inizio del brano Hells Bells. Quelli dal 1980 in poi furono anni di uno strepitoso successo per la band, anche grazie alle interpretazioni di For Those About to Rock (We Salute You) del 1981, The Razors Edge del 1990 o Black Ice del 2008. Nel 2003 inoltre arriva l'ingresso della band nella Rock and Roll Hall of Fame.
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I problemi all’udito e l’addio alla musica, ma solo temporaneo
Il 2016 è invece un momento difficile, perché il frontman è costretto a lasciare momentaneamente il gruppo australiano per problemi all’udito causati da una corsa automobilistica. A sostituirlo viene chiamato il frontman dei Guns N’ Roses, Axl Rose. “Fu un problema abbastanza serio – ha rivelato Brian in un’intervista per Rolling Stone – non riuscivo a sentire per niente il tono delle chitarre. Era un’orribile tipologia di sordità”. “Iniziavo a sentirmi davvero mortificato per le esibizioni di fronte ai miei compagni e di fronte al pubblico – ha raccontato ancora Johnson – era paralizzante. Non c’è niente di peggio che starsene là e non essere sicuro di te stesso”. Il frontman ha quindi iniziato un un trattamento sperimentale, con un apposito macchinario, ed è riuscito a ritornare nel 2019, partecipando all’uscita dell’album Power Up del 2020.
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Una biografia da rockstar
A raccontare gli alti e bassi della sua carriera, è lo stesso artista, in un'autobiografia dal titolo The Lives of Brian, in uscita il 13 ottobre 2022, con un anno di ritardo sul previsto. "Ho passato delle notti divertenti e delle notti molto lunghe, giorni felici e giorni difficili e in tutto questo tempo sono passato da cantare in un coro a diventare un cantante rock", scrive Johnson, in una sintesi estrema della parabola che lo ha portato nella Hall of Fame del rock.