Radiohead, Thom Yorke ha una grave infezione alla gola. Rimandati due concerti

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Gli show a Copenaghen in programma ieri e oggi alla Royal Arena sono stati spostati al 15 e 16 dicembre. Restano invece confermate sia le altre due date danesi, sia i quattro appuntamenti a Berlino, che segneranno la chiusura del tour europeo

I Radiohead hanno rimandato due concerti del tour europeo a Copenaghen a causa della grave infezione alla gola che ha colpito Thom Yorke. Gli show della band inglese, originariamente in programma alla Royal Arena lunedì 1º dicembre e martedì 2 dicembre, sono stati spostati nello stesso luogo lunedì 15 e martedì 16 dicembre. Restano invece confermate sia le altre due date danesi di giovedì 4 e venerdì 5 dicembre, sia i quattro appuntamenti all’Uber Arena di Berlino di lunedì 8, martedì 9, giovedì 11 e venerdì 12 dicembre, che segneranno la chiusura del tour. “Ci dispiace dover rinviare questi due spettacoli con così poco preavviso, ma a Thom è stata diagnosticata una seria infezione alla gola che gli impedisce di cantare”, ha scritto il gruppo su Instagram. “La terapia è già iniziata e speriamo che possa tornare sul palco per le ultime date a Copenaghen e per l’intera serie di concerti a Berlino”.

IL RITORNO SUL PALCO DOPO SETTE ANNI

Nella dichiarazione su Instagram, i Radiohead hanno aggiunto: “Siamo rimasti sbalorditi dalle reazioni del pubblico in queste date e siamo felici di essere tornati sul palco; inutile dire che ci sentiamo malissimo per essere stati costretti a rimandare questi spettacoli”. I fan del gruppo hanno atteso sette anni per il ritorno live della band. A novembre, i Radiohead si sono esibiti a Madrid, a Bologna e a Londra, dove hanno collezionato quattro concerti sold out all’O2 Arena e hanno battuto il record di presenze in precedenza detenuto dai Metallica, con almeno 22.200 fan presenti ogni serata. L’ultimo album, A Moon Shaped Pool, risale al 2016. “Non abbiamo pensato oltre il tour”, ha recentemente dichiarato Thom Yorke. “Siamo solo stupiti di essere arrivati fin qui”. In un’intervista al Times, il frontman ha anche spiegato le ragioni della lunga sospensione delle attività del gruppo. “Credo che a un certo punto le ruote si siano un po’ staccate, quindi abbiamo dovuto fermarci. C’erano molti elementi in gioco. I concerti andavano benissimo, ma la sensazione era: fermiamoci ora, prima di finire giù da un dirupo”. Il leader della band necessitava di una pausa soprattutto per sé stesso: “Avevo bisogno di fermarmi comunque. Non mi ero mai davvero concesso il tempo di elaborare il lutto”, aveva spiegato in riferimento alla morte dell’ex compagna e madre dei suoi figli Rachel Owen, scomparsa nel 2016 a causa di un tumore. “Il dolore stava venendo fuori in modi che mi facevano pensare: devo allontanarmi da tutto questo”. In ogni caso, “la musica può aiutarti a trovare un senso nelle cose, ma dover smettere, anche quando ha senso farlo, perché non stai bene...anche nei momenti peggiori, non riesco. Ho bisogno di qualcosa a cui aggrapparmi. Ma ci sono stati momenti in cui cercavo conforto nel suonare il pianoforte e mi faceva male. Fisicamente. La musica stessa faceva male, perché stavo attraversando un trauma”. Tuttavia, tutti i membri della band hanno infine superato il blocco. “L’anno scorso ci siamo riuniti per provare, giusto per il gusto di farlo”, ha dichiarato lo scorso settembre il batterista Philip Selway. “Dopo una pausa di sette anni, è stato davvero bello suonare di nuovo le canzoni e riconnetterci con un’identità musicale che è radicata profondamente dentro tutti e cinque. Ci ha anche fatto venire voglia di suonare qualche concerto insieme, quindi speriamo che possiate essere presenti a una delle prossime date. Per ora, saranno solo queste, ma chissà dove ci porterà tutto questo”.

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