Nato a Reggio Calabria il 6 settembre 1975, ha iniziato la carriera con il gruppo Sottotono. Nei primi anni 2000 il debutto come solista e nel 2025 il ritorno al Festival di Sanremo con La mia parola. Nel corso della carriera ha pubblicato 12 album ed è anche produttore discografico
Il rapper Tormento compie 50 anni. Massimiliano Cellamaro, questo il vero nome, è nato a Reggio Calabria il 6 settembre 1975 e ha iniziato la carriera con il gruppo Sottotono ottenendo un discreto successo. Il secondo album del gruppo, Sotto effetto stono, ha ottenuto il doppio disco di platino e il premio rivelazione al Festivalbar 1997. Nel 2001 la band è salita sul palco del Festival di Sanremo con il brano Mezze verità e nello stesso anno è uscito l’ultimo album. Nel 2002 Tormento ha intrapreso la carriera da solista pubblicando diversi album e collaborando con altri artisti come Max Pezzali, il fratello Esa e J-Ax. Nel 2021 ha pubblicato un nuovo album con i Sottotono e nel febbraio 2025 è tornato sul palco dell’Ariston con il brano La mia parola, insieme a Shablo, Guè e Joshua. Ecco le cinque canzoni più famose di Tormento.
La mia coccinella
La mia coccinella è un singolo pubblicato dai Sottotono nel 1994 e prodotto da Manuel Agnelli. La canzone è una romantica ballata hip hop, rappata da Tormento e dedicata a una ragazza chiamata appunto “coccinella”. La base del brano usa un campionamento di Cause I Want You Back Again del gruppo R’n’B americano The O’Jays. Ha ottenuto un ottimo successo anche perché scelta per la pubblicità televisiva della crema depilatoria Lycia che ha reso il singolo un tormentone.
“So che può sembrarti strano, ma/Cerco le parole per spiegarti che effetto fa/Sapere che se la giornata non è stata bella/Posso contare sulla mia coccinella/So che può sembrarti strano, sai/E so che può sembrarti strano, ma/E so che può sembrarti strano, ma/I love my ladybug/And I love and I love my ladybug And I love and I love (love my), my ladybug/Qualche volta litighiamo, ma il problema non è quello/L’amore non è bello se non è litigarello/E si sa (sa), come vanno queste cose qua (qua)/Il problema domani più non esisterà/E allora ascolta, non importa se l’incomprensione è sorta/Tormento ti vuole bene, tutto quanto si scorda/A-doppia F-E-doppia T-O/This is the tikiti-wa, the tikiti-wo, the tikiti-Tormento”.
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Solo lei ha quel che voglio
Solo lei ha quel che voglio è il singolo del 1996 che ha contribuito notevolmente al successo del disco dei Sottotono Sotto effetto stono. Il brano è considerato una pietra miliare dell’R&B italiano. Parla dell’incontro con una ragazza in un locale. In un minuto lo sguardo della giovane colpisce il cantante che ritiene sia lei “l’unica che voglio” nonostante lei sia in compagnia di un altro, lui l’aspetta convinto che l’attrazione sia reciproca. A 25 anni dall’uscita, nel 2021, i Sottotono ne hanno realizzato una nuova versione feat. Tiziano Ferro, Gué Pequeno e Marracash contenuta nell’album Originali. Una parte del testo della versione 1996:
“La conosco da un minuto/L’ho appena trovata e già l'ho perduta/Resta una sconosciuta/Un mistero e chissà se è vero/Quel che i suoi occhi mi stanno dicendo di lei/Io lo spero e sta volta è per davvero/E tutto questo perché se puoi io so…/Può lasciarsi andare e l’accompagnerò/E domani ti giuro che me ne andrò/Può lasciarsi andare e l’accompagnerò/E poi ti giuro che sparirò…/Solo lei ha quel che voglio/E sono io ciò che sta cercando”.
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Dimmi di sbagliato che c’è
In Sotto effetto stono è contenuta anche Dimmi di sbagliato che c’è il cui ritornello è stato realizzato con la cantante italiana Jasmine. La canzone è una sorta di poesia erotica dedicata a una ragazza con cui si sta passando una piacevole serata.
“Baby, fai di me quel che vuoi stanotte/Mi hai ipnotizzato eccitato ed è la peggio delle fotte/A dispetto di molte tipe vuoi correre a letto/Forse è l’effetto del succo alla pera corretto/Io ci sto dentro quindi non perdiamo tempo/So che vuoi farlo con me, puta son Tormento/Troppo ho aspettato/Con la scusa che la prima volta avrei dovuto essere innamorato/Mi hanno ingannato ma adesso nessuno mi fa fesso/E il male di vivere ho incontrato troppo spesso/Una mollata, 100 trovate ma dopo la terza/Ho capito che ogni lasciata è persa/Ed ora siamo qui per questo e so che ti piace farlo/Tu ami queste cose e non tentare di negarlo/Sono il tipo su cui vorresti muoverti/So che ti eccito come un pezzo di Jodeci/Dimmi perché non so/Di sbagliato che c’è/Ora che ti sto amando babe/Dammi tutta te stessa e finalmente ti avrò/Ci siamo sono io e te/Non fermarti adesso babe”
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Acqua su Marte
Acqua su Marte è un singolo di Tormento pubblicato nel 2019 che ha visto la collaborazione di J-Ax. Il brano è stato scelto anche da Sky Sport come sigla dei Mondiali di calcio femminile 2019 con una versione appositamente riadattata per l’evento. La canzone è stata la 76esima più trasmessa dalle radio nell’anno d’uscita. Tra dance e soul, Acqua su Marte vuole “veicolare un messaggio positivo, e cioè che tutto è sempre possibile, anche quando sembra che le cose non vadano per il verso giusto”, ha spiegato il rapper.
“Quando tutto non va come vorrei/quando mi hanno detto non ce la farai/quante lotte in casa con i miei/quando prendi le tue cose/sbatti la porta e te ne vai/infrangere la barriera del suono/perdere serve a crescere/e diventare un uomo/adesso mi perdono tanti sbagli/o non ti godrai i traguardi/Mi dicevano dai/come farai senza il diploma/ci pensi mai/che poi la vita è un’altra scuola/è formidabile e sta parlando la tv/han trovato l’acqua su Marte/tutto è possibile”.
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La mia parola
La mia parola è la canzone che Shablo, Gué, Joshua e Tormento hanno portato al Festival di Sanremo 2025. Shablo l’ha definita “un esercizio di stile tipico di quello che è il genere urban. Va a ripescare nella tradizione della musica black e soul reinterpretata in chiave contemporanea”. Street song che arriva da dove “la gente vive o muore senza soldi o alternative”, sempre Shablo ha spiegato che a cantarla sono Guè, Joshua e Tormento che rappresentano tre generazioni diverse del rap. Il brano è anche un mix di generi che oltre al rap vede influenze gospel, jazz e musica black.
“È rap è blues e gin & juice/Fai il mio nome tre volte beetlejuice/Suona ancora più forte bad and boujee/Rock’n’roll lo sai party & bullshit/La voce del blocco suonerà più forte/Per quelle volte che ci hanno chiuso le porte/E ho solo una word, se dico che hai la mia parola/Lo sanno i miei g, questa è la way that we live/È una street song/Per dare quello che ho/Brucerò fino alla fine/Chiuso tra cemento e smog/È una street song/Qui la gente muore e vive/Senza soldi e alternative/L’unica cosa che so/È una street song”.