Sziget Festival, Jackie Mere: “La mia testardaggine mi ha portata qui”

Musica
Matteo  Rossini

Matteo Rossini

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Nonostante la carriera appena sbocciata, ha già ottenuto una nomination ai prestigiosi riconoscimenti svedesi Grammis. La cantautrice scandinava si è esibita sul Lightstage dell'isola di Óbuda, Budapest. L’abbiamo intervistata

Debutto fuori dai confini nordici per Jackie Mere. Dopo aver conquistato la Svezia, la giovane cantautrice si è esibita sull’iconico Lightstage dello Sziget Festival (LA GUIDA COMPLETA). In quasi sessanta minuti di spettacolo, Jackie Mere ha dato dimostrazione di essere pronta a diventare una stella internazionale. Attesa per l’uscita del suo secondo album.

Jackie Mere: “Voglio che le persone si sentano libere di essere sé stesse”

Nominata nella categoria Miglior artista emergente ai prestigiosi riconoscimenti svedesi Grammis, Jackie Mere è tra le artiste più promettenti del panorama internazionale. Dopo un unico concerto fuori dai confini nazionali, l’artista si è esibita allo Sziget Festival 2025. La cantautrice ha proposto brani noti e inediti regalando un meraviglioso momento di soul e pop. Abbiamo intervistato Jackie Mere subito dopo la fine del concerto.

 

Com’è andata?

È stato bellissimo, mi sono divertita moltissimo.

 

Com’è stato esibirsi in Ungheria?

Tranne un’esibizione in Norvegia, non mi ero mai esibita fuori dalla Svezia. Non mi era ancora capitato di portare la mia musica in giro per il mondo. È come un nuovo inizio, sto provando una sensazione strana.

 

Oggi hai proposto anche l’inedito Fifteen

Esatto, ma anche Blondie e Japanese pancakes.

 

Cosa vuoi far arrivare alle persone presenti ai tuoi concerti?

Voglio che le persone si sentano libere di essere sé stesse. Sono molto testarda, per me le cose non sono sempre state facili, ma la mia testardaggine mi ha portata qui. So benissimo che dire di credere in sé stessi è un cliché, ma bisogna sempre essere orgogliosi della persona che si è.

 

C’è una tua canzone che senti maggiormente vicina?

Running For My Life. È stata la canzone più difficile da scrivere e da pubblicare.

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Quali sono le tue influenze?

Amo Prince, Whitney Houston e Amy Winehouse, ma ascolto musica di diverso genere. Amo tantissimo anche Katy Perry!

 

Nel 2024 sei stata nominata ai premi svedesi Grammis, qual è stato il tuo primo pensiero?

Ho detto alla piccola Jackie di essere molto orgogliosa di lei. Tante volte ho pensato di arrendermi alle difficoltà, ma non l’ho mai fatto e poi è accaduto tutto molto velocemente.

 

Negli anni la Svezia ha avuto un ruolo da protagonista sulla scena musicale, lanciando grandi artisti: dagli Abba ad Avicii. Citiamo anche Max Martin, forse il più grande produttore pop di sempre, come spieghi questo successo della Svezia?

Credo dipenda molto dalla cultura svedese. Abbiamo tante scuole di musica e studi di registrazione. Viene dedicata grande attenzione alla musica.

 

In Svezia è molto popolare il Melodifestivalen, ovvero il programma che seleziona il rappresentate incaricato di gareggiare all’Eurovision Song Contest. Hai mai pensato di partecipare?

Perché no, sarebbe divertente. Il Melodifestivalen è sicuramente una grande esperienza, mai dire mai nella vita. Sono aperta a tutto e amo sperimentare mettendomi in gioco!

 

Artisti con cui ti piacerebbe collaborare?

Mi piacerebbe poter far qualcosa con Adele, sogno in grande.

 

E guardando al futuro?

Sto scrivendo il mio secondo album e ho già pubblicato due brani, ma ora sto lavorando al disco. Credo che uscirà tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.

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