
Il marionettista Rom torinese Rašid Nikolić si è fatto portavoce delle istanze del suo popolo, che nella canzone viene associato a stereotipi e pregiudizi sul rapimento dei bambini. La richiesta? Modificare o ritirare il testo
“I Rom non rubano i bambini”. Rašid Nikolić, marionettista Rom torinese, si è fatto portavoce delle istanze del suo popolo, che viene citato nel testo della canzone Altalena Boy di Lucio Corsi. Il cantautore, arrivato secondo al Festival di Sanremo con Volevo essere un duro, avrebbe usato il termine “zingaro” “come dispregiativo”. Il testo racconta la storia di un bambino che, dopo un giro della morte su una giostra, scompare, e il paese mormora fino a trasformare in leggenda la sua sparizione. “C’è chi dice “L’hanno preso gli zingari. E l’han portato in un campo fuori Roma", recita. In una lettera condivisa sui social, Nikolić ha spiegato che “di fatto la canzone discrimina i Rom” e che Corsi “come cantautore ha un ruolo pubblico e una responsabilità nel veicolare immagini e concetti. La musica non è solo intrattenimento: ha un impatto culturale, sociale e politico. Quando un artista usa stereotipi per costruire una storia, sta contribuendo alla loro perpetuazione. Dire “non lo sapevo” non elimina l’effetto del danno che le sue parole possono causare”.
"IL DOVERE DI INFORMARSI"
“Anche se Corsi introduce questa accusa come per bocca di altri con “C’è chi dice”, questo non lo esime dalla responsabilità di aver scelto di includere e diffondere un pregiudizio infondato”, ha proseguito Nikolić. “Per quello ho deciso, in qualità di attivista Rom, di farmi portavoce di chi come me, lotta ogni giorno per la difesa dei nostri diritti. Riteniamo grave l’utilizzo del termine “zingaro” che è un insulto, un dispregiativo che significa “schiavo” e richiama al periodo un cui il popolo Rom fu schiavizzato per 500 anni nei principati Danubiani. Consideriamo inoltre ancora più grave la diffusione dello stereotipo infondato secondo cui i Rom ruberebbero i bambini, un pregiudizio che ha avuto e continua ad avere conseguenze discriminatorie e violente sulla nostra comunità. La sua perpetuazione, specialmente in una canzone dal tono giocoso e infantile, contribuisce a normalizzare un'idea pericolosa e a rafforzare pregiudizi che ancora oggi alimentano odio e discriminazione”. Ha proseguito: “Viviamo in un’epoca in cui l’accesso alle informazioni è immediato. Un artista che decide di scrivere su certi temi ha il dovere minimo di informarsi. Se non lo ha fatto, ha agito con negligenza, e la negligenza non è una giustificazione, ma un’aggravante”. L’accusa dei rapimenti di bambini “ha portato a persecuzioni, violenze e linciaggi per secoli. Questo stereotipo è stato usato per giustificare leggi discriminatorie e alimentare un’immagine criminalizzante della comunità Rom”.

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LE RICHIESTE
Nikolić ha chiesto a Corsi di modificare o ritirare il testo: “Gli ho spiegato che il termine Rom dalla lingua Romanì significa “essere umano'' e, per questo motivo, che prenda l'impegno a non riproporre stereotipi dannosi nei suoi testi e nella sua musica. Gli ho chiesto che il testo venga revisionato per eliminare il riferimento ai Rom o, in alternativa, l'impegno a non eseguire, né promuovere ulteriormente il brano”.
