Morte Liam Payne, cinque persone accusate compreso un caro amico

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Il caro amico e manager dell’artista, Rogerio “Roger” Nores, e i direttori della struttura alberghiera, Esteban Grassi e Gilda Martin, sono accusati di omicidio colposo e, se condannati, rischiano fino a cinque anni di carcere. Ezequiel Pereyra e Braian Paiz, rispettivamente dipendente dell’hotel CasaSur e cameriere in un ristorante locale, sono invece accusati di avergli somministrato cocaina e rischiano fino a 15 anni di prigione

Si allarga l’inchiesta sulla morte di Liam Payne, l’ex cantante degli One Direction morto il 16 ottobre dopo essere precipitato dal terzo piano dell’hotel CasaSur a Buenos Aires. Come riporta il Daily Mail, secondo il quotidiano online argentino Infobae gli inquirenti hanno accusato cinque persone, che sono state convocate tutte in tribunale. Il caro amico e manager dell’artista, Rogerio “Roger” Nores, e i direttori della struttura alberghiera, Esteban Grassi e Gilda Martin, sono accusati di omicidio colposo e, se condannati, rischiano fino a cinque anni di carcere, mentre Ezequiel Pereyra e Braian Paiz, rispettivamente dipendente dell’hotel CasaSur e cameriere in un ristorante a Puerto Madero, sono accusati di avergli somministrato cocaina e rischiano fino a 15 anni di prigione. Per Paiz e Pereyra è scattata la custodia cautelare.

LE INDAGINI

Intanto, la polizia prosegue le indagini. Secondo il capo receptionist dell’albergo, Grassi, il giorno della morte Payne avrebbe chiamato “insistentemente” la reception per chiedere alcolici e cocaina e avrebbe insultato il personale una volta ricevuta risposta negativa. Il cantante avrebbe anche scambiato messaggi con una escort, alla quale avrebbe offerto 5.000 dollari per “fare festa”. Secondo altre indiscrezioni, uno psichiatra avrebbe invece messo in guardia l’amico e manager Nores perché sarebbe stato “impossibile” aiutare ancora la popstar con i problemi di salute mentale, e gli avrebbe inoltre prospettato i rischi derivanti dal mix letale di antidepressivi e alcol. “Non ho mai abbandonato Liam, sono andato al suo hotel tre volte quel giorno e me ne sono andato 40 minuti prima dei fatti”, ha detto Nores, che si proclama innocente. “Nella hall c’erano più di 15 persone che parlavano e scherzavano con lui quando sono andato via. Non avrei mai potuto immaginare che accadesse qualcosa del genere”. Prima della caduta, i direttori dell’albergo, Martin e Grassi, avrebbero invece condotto Payne non lucido dalla hall alla stanza. I pubblici ministeri hanno comunque escluso l’ipotesi del suicidio, perché dopo aver abusato di alcol, cocaina e antidepressivi, Payne si è gettato dal balcone in uno stato di “semi o totale incoscienza”. Intanto, la fidanzata Kate Cassidy, che “ha cercato a lungo di aiutarlo a disintossicarsi ed è ancora ossessionata da quello che è successo”, intende aiutare “in qualsiasi modo possibile, perché vuole che le persone giuste vengano assicurate alla giustizia”. Infatti, “per lei, chiunque abbia fornito droga a Liam deve essere perseguito”.

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