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Paul Simon e Art Garfunkel hanno fatto pace: "Abbiamo pianto e ci siamo abbracciati"

Musica

Camilla Sernagiotto

©IPA/Fotogramma

Art Garfunkel, il cantautore e attore statunitense diventato celebre per essere stato parte dello storico duo Simon & Garfunkel in coppia con Paul Simon, ha parlato di un recente rappacificamento che ci sarebbe stato tra lui e l’ex socio musicale. “A un certo punto mi sono messo a piangere perché sentivo di averlo ferito”. Il leggendario duo ha da lungo tempo una relazione complicata e non si esibisce insieme dal 2010

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Paul Simon e Art Garfunkel hanno fatto pace: i membri dello storico duo musicale, dopo anni di litigi e musi lunghi, hanno finalmente sotterrato l’ascia di guerra.
Lo racconta uno dei due, Art Garfunkel: il cantautore e attore statunitense diventato celebre per essere stato parte dello storico duo Simon & Garfunkel, in coppia con Paul Simon, ha parlato di un recente rappacificamento che ci sarebbe stato tra lui e l’ex socio musicale. “A un certo punto mi sono messo a piangere perché sentivo di averlo ferito”, ha detto Garfunkel.  

Il leggendario duo ha da lungo tempo una relazione complicata e non si esibisce insieme dal 2010.
Ma Garfunkel nei giorni scorsi ha rivelato che un recente incontro con Paul Simon lo ha lasciato in lacrime, con la sensazione di aver “ferito” il suo ex partner musicale.

 

Simon & Garfunkel sono stati uno dei gruppi più famosi degli anni ’60, con oltre 100 milioni di dischi venduti e hit immortali come Bridge Over Troubled Water, The Sound of Silence e Mrs. Robinson.
Però il duo è noto per la relazione a dir poco turbolenta, così turbolenta da renderli più proverbialmente litigiosi dei fratelli Gallagher, per dire. Ma se per gli Oasis alla fine la riappacificazione (con conseguente reunion) è arrivata, prima o poi succede a tutti.

I primi contrasti risalgono al 1970

Alcuni disaccordi artistici risalenti al 1970 portarono Paul Simon e Art Garfunkel a separarsi. Si sono esibiti insieme solo sporadicamente da allora, e l’ultima esibizione risale al 2010.

“Quell’anno avevano pianificato un grande tour di reunion in Nord America, ma fu annullato dopo un solo spettacolo, poiché Garfunkel soffriva di problemi vocali. Simon in seguito dichiarò di sentirsi deluso dalla cancellazione del tour, affermando: ‘Non sentivo di potermi più fidare di lui’, come raccontato al biografo Robert Hillman. In risposta, Garfunkel descrisse Simon come un ‘mostro con un complesso di Napoleone’”, spiega il giornalista musicale Max Pilley in un recente articolo pubblicato sul magazine statunitense NME.

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I due hanno recentemente pranzato insieme

In una recente intervista rilasciata al tabloid inglese The Sun, Garfunkel ha rivelato che lui e l’ex partner musicale hanno recentemente pranzato insieme. “È stato molto, molto caloroso e meraviglioso”, ha detto.

 

Ha rievocato le emozioni di quell’incontro, spiegando quanto siano state complesse. Poi ha aggiunto: “Ci sono state lacrime. A un certo punto stavo piangendo perché sentivo di averlo ferito. Ma ci sono stati abbracci. Conservo con affetto questo ricordo di due settimane fa, quando ho pranzato con Paul Simon”.

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Simon ottimista riguardo a un suo ritorno sul palco

Dal canto suo, Paul Simon a ottobre 2024 ha detto di sentirsi “ottimista” riguardo a un possibile ritorno sul palco, dopo aver affrontato la “spaventosa e frustrante” esperienza della quasi totale perdita dell’udito nell’orecchio sinistro.
In precedenza aveva dichiarato di non aver “accettato” la perdita dell’udito, ma che stava cercando una nuova soluzione che lo aiutasse a tornare sul palco.
In un’intervista rilasciata al quotidiano britannico The Guardian, Paul Simon ha detto di “sperare di poter finalmente fare un concerto completo”, qualcosa che sei mesi prima vedeva come poco probabile.

 

Nel 2018, Paul Simon ha intrapreso il suo tour di “addio” e ha suonato in quello che era stato presentato come il suo ultimo concerto presso il Flushing Meadows Corona Park che sorge nel Queens, il quartiere di New York.
Sempre durante la medesima sopracitata intervista al Guardian, Simon ha descritto quell’esibizione newyorkese come “un atto di coraggio per lasciarsi andare” e ha definito la “fine naturale” dell’attività dal vivo come “un po’ destabilizzante, leggermente esaltante e in parte un sollievo”.

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