Puff Daddy, nuova denuncia: il rapper avrebbe drogato e violentato un bambino di 10 anni
MusicaIl 28 ottobre a New York sono state depositate due nuove denunce contro il rapper e produttore, che attualmente si trova in carcere con le accuse di traffico sessuale, racket e sfruttamento della prostituzione
Nuovi guai per Sean Combs. Il 28 ottobre a New York sono state depositate due nuove denunce contro il rapper e produttore, che attualmente si trova in carcere senza possibilità di rilascio su cauzione e che nel marzo 2025 affronterà il processo con le accuse di traffico sessuale, racket e sfruttamento della prostituzione, dove rischia l’ergastolo. All’inizio di ottobre, l’avvocato Tony Buzbee aveva annunciato che avrebbe rappresentato oltre 120 uomini e donne contro Puff Daddy. Come riporta Variety, nella prima delle nuove denunce “John Doe” ha accusato P. Diddy di averlo drogato e violentato nel 2005, quando lui aveva 10 anni e desiderava diventare un attore o un rapper. Nel tentativo di supportare il figlio, i genitori avevano organizzato un’audizione con Combs su suggerimento di una consulente dell’industria musicale. Il rapper avrebbe incontrato il ragazzo da solo in una camera di albergo e, dopo aver assistito ad una piccola esibizione, gli avrebbe detto che avrebbe potuto “farlo diventare una star” e gli avrebbe chiesto quanto lo desiderasse. Secondo i documenti legali, “John Doe” avrebbe risposto, “come qualsiasi bambino di 10 anni, che avrebbe fatto “qualsiasi cosa””. Un assistente del rapper gli avrebbe poi offerto una bevanda e, poco dopo, il ragazzo si sarebbe sentito “un po’ strano”, probabilmente a causa della presenza di droghe. “Devi fare alcune cose che non vuoi fare a volte”, avrebbe detto Combs prima di costringerlo a praticare sesso orale. Il bambino avrebbe poi perso conoscenza e al risveglio, dolorante e tra le lacrime, avrebbe chiesto di vedere i suoi genitori. Puff Daddy l’avrebbe avvertito che, se avesse detto qualcosa a qualcuno, avrebbe fatto del male ai suoi genitori. La consulente musicale avrebbe in seguito notato che il bambino era “fortemente scosso”, mentre i genitori che era “letargico e si comportava in modo diverso”. Nel periodo successivo alla presunta aggressione, “John Doe” avrebbe sofferto di “grave depressione e ansia, che lo lasciano senza speranza e affaticato”. Le accuse ricordano quelle di “Jane Doe”, che la scorsa settimana aveva denunciato Puff Daddy per averla drogata e violentata quando lei aveva 13 anni sotto lo sguardo di due personaggi famosi rimasti anonimi.
LA SECONDA DENUNCIA
Nella seconda denuncia, un altro “John Doe” ha accusato Sean Combs di averlo costretto a fare sesso orale con lui e con la sua guardia del corpo durante un’audizione per Making the Band avvenuta nel 2008, quando lui aveva 17 anni, per testare quanto ci tenesse ad entrare nell’industria musicale. Dopo aver colto il suo disagio, il rapper gli avrebbe detto che l’avrebbe “tenuto d’occhio” e infine l’avrebbe eliminato dalla competizione.
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PUFF DADDY NEGA TUTTO
I legali di Sean Combs hanno negato le accuse. “L'avvocato dietro questa causa è interessato all'attenzione dei media piuttosto che alla verità, come risulta evidente dalle sue costanti apparizioni sulla stampa”, hanno dichiarato. “Come abbiamo detto prima, il signor Combs non può rispondere ad ogni nuova trovata pubblicitaria, anche in risposta ad affermazioni apparentemente ridicole o palesemente false”. Hanno aggiunto che “in tribunale prevarrà la verità: il signor Combs non ha mai aggredito o effettuato traffico sessuale con nessuno, uomo o donna, adulto o minorenne”. Lo stesso rapper si è dichiarato non colpevole.