Ragni, il nuovo singolo di Tananai canta le nostre paure (prima tra tutti, la caducità)

Ragni di Tananai: il testo della canzone

Avevamo parlato due volte
Ci amavamo già da trent’anni
Ma noi avevamo vent’anni
Avevamo vent’anni
Di pianti, di feste e di botte
Lei che ha paura dei ragni
Io avevo paura degli anni
C’eravamo solo ingannati

E se non ho più niente da dirti
Come puoi capirmi?
Io non ci riesco

Se questa vita la dedico a te
Starò attento ad uscire la sera
E se incontro uno stronzo che ha in mano un coltello
Stavolta mi fermerei
Gli avrei spaccato il naso, sai
Ma ti vedo stasera
E non fai l’infermiera

Tu curami, curami, curami, curami sempre
Che il dolore non vuol dire necessariamente sangue
E che fa un freddo cane in questa stanza

Una volta è gelosia
L’altra volta me lo merito
Tu che studi anatomia
Perché sai guardarti dentro
E hai pianto per me in cento bagni
Un bel gesto da incoerente
Che hai sempre paura dei ragni
Che non ti hanno mai fatto niente

Ma se non ho più niente da darti
Come fai a sopportarmi?
Io non capisco

Se questa vita la dedico a te
Starò attento ad uscire la sera
E se incontro uno stronzo che ha in mano un coltello
Stavolta mi fermerei
Gli avrei spaccato il naso, sai
Ma ti vedo stasera
E non fai l’infermiera

Tu curami, curami, curami, curami sempre
Che il dolore non vuol dire necessariamente sangue
E che fa un freddo cane in questa stanza
Ma dimmi quanto manca prima che, prima che

Che divento grande anch’io
Starò attento ad uscire la sera
E se incontro uno stronzo che ha in mano un coltello
Stavolta mi fermerei
Gli avrei spaccato il naso, sai
Ma ti vedo stasera
E non fai l’infermiera

Ma curami, curami, curami, curami sempre
Che il dolore non vuol dire necessariamente sangue
E che fa un freddo cane in questa stanza

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Cosa significa il testo del nuovo singolo

Ragni si pone come una ballad malinconica accompagnata da un melodioso pianoforte. Narra la storia di un amore, una love story complessa fatta di alti e bassi, innervata di paure e incomprensioni.

Tra le righe del testo, si nota una riflessione su una relazione amorosa che ha avuto inizio con una grande passione, un sentimento travolgente. E ora, nonostante gli ostacoli e le difficoltà a cui la relazione è andata incontro, quella persona di cui Tananai canta si riconferma un punto di riferimento per lui.

Il titolo, Ragni, si riferisce a una delle due paure di cui la canzone parla. Da un lato c’è lei, l’amata, una ragazza che è aracnofobica, terrorizzata dai ragni appunto. Se questa fobia è concreta e tangibile, l’altra, quella di chi canta, è invece meno chiara, lampante, spiegabile ma si rivela più complicata.

La sua paura è quella della caducità umana, della morte sempre in agguato, di quel memento mori che ci perseguita in vita, spesso peggiore di ciò che ci fa temere. La paura che fa da contraltare a quella dei ragni è un timore di crescere, di diventare adulti, con le inevitabili responsabilità che questa condizione comporta.

“Lei che ha paura dei ragni. Io avevo paura degli anni” sono alcuni dei versi del testo. Un testo per cui viene da dire “beata lei”, perché nella morra cinese della vita, tra ragni e caducità vince sempre la seconda. Ahinoi.
Questi due piani diversi di fobie rendono la comunicazione tra i due soggetti difficile, tanto che il protagonista confessa di non riuscire a spiegarsi sempre al meglio e nemmeno di capire come l'altra persona possa sopportarlo ancora.

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Quella vulnerabilità che fa da fil rouge

Ciò che sempre piace molto delle canzoni di Tananai è quel senso di vulnerabilità che l'artista non manca mai di comunicare, qualcosa in cui tutti quanti possiamo rispecchiarci.

In un mondo dominato ormai dai supereroi marveliani e dai superuomini nietzschiani (ma che, se togli loro i filtri Instagram, diventano inetti kafkiani e sveviani, lo sanno tutti…), quel mostrarsi senza make-up abbellente di Tananai è di conforto a tutti coloro che si sentono inadeguati di fronte alle prodezze che i profili social altrui ci sbattono continuamente davanti agli occhi.

Oltre a una musica suadente, testi mai banali e sempre interessanti, Tananai riesce anche a toccare quel tasto millenario dell’umanità, quell’empatia e solidarietà che ci ricordano che "nessun uomo è un'isola": il caro vecchio mal comune mezzo gaudio.

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Ragni sembra il prosieguo ideale di Veleno

Il nuovo singolo Ragni sembra il prosieguo ideale e naturale di Veleno, la canzone pubblicata a marzo 2024, dopo che il musicista si era concesso un periodo di pausa di circa 6 mesi.

Anche Veleno contava sul sodalizio di Tananai e Davide Simonetta. E quel veleno messo a titolo, così indissolubilmente legato al morso talvolta letale del regno, non può che essere un rimando.

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Si attende ora il nuovo disco

Questo nuovo singolo è il terzo tassello del puzzle da cui prima o poi dovrebbe emergere la “figura” che tutti attendono, ossia l'uscita del secondo album in studio, quello che arriverà dopo Rave, Eclissi (2022).

La prima fatica discografica di Tananai è certificata triplo Disco di Platino, quindi i fan non vedono l’ora di poter gustarsi il nuovo lavoro del loro beniamino.

Via Instagram, Tananai ha detto: “Rave, Eclissi sarà per sempre un disco speciale per me perché è quello grazie a cui vi ho incontrati. Tra poco ce lo canteremo ancora addosso, lui e il suo nuovo fratellino”.

A proposito del nuovo album, l'artista continua a offrire indizi, per esempio in un recente post condiviso su Instagram ha scritto: “Questo sono io lo scorso ottobre, la prima volta che mi sono seduto in studio a scrivere il nuovo disco. Ora finalmente è chiuso, ed è la cosa più bella che abbia mai fatto. Non vedo l’ora di cantarvelo. Presto vi dirò la data”.

Di seguito trovate il videoclip di Ragni.