In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Kurt Cobain, una chitarra spaccata venduta per mezzo milione di dollari

Musica

Camilla Sernagiotto

©Getty

Una chitarra Fender Mustang del 1973 appartenuta al compianto frontman dei Nirvana è stata battuta per quasi 500.000 dollari, superando la stima iniziale di 400.000 dollari. È stata utilizzata nel primo tour della leggendaria band grunge, la primissima tourneé negli Stati Uniti. Cobain l’ha distrutta al concerto presso il Sonic Temple di Wilkinsburg, in Pennsylvania, il 9 luglio 1989, spaccandola durante l'esibizione finale di Blew

Condividi:

Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo

Una chitarra rotta di Kurt Cobain è stata venduta lo scorso fine settimana per quasi mezzo milione di dollari. E con rotta non intendiamo dire accidentalmente caduta né ormai irrimediabilmente scordata: questa chitarra vale così tanto perché è stata spaccata dallo stesso frontman dei Nirvana durante un concerto, quindi volutamente rotta. Fortemente volutamente rotta, ecco.

Si tratta di una chitarra Fender Mustang del 1973 color tabacco, appartenuta al compianto leader della band grunge di Seattle.
Per l’esattezza, è stata battuta all’asta per 486.400 dollari, superando la stima iniziale di 400.000 dollari.

È stata utilizzata nel primissimo tour dei Nirvana, quello avvenuto negli Stati Uniti nel 1989, suonata in due esibizioni (secondo la casa d’aste Julien's Auctions che si è occupata della vendita di questo strumento musicale storico).

Il primo live in cui Cobain l’ha imbracciata pubblicamente è stato quello presso il Club Dreamerz di Chicago, Illinois, l'8 luglio 1989. Il secondo si è tenuto invece al Sonic Temple di Wilkinsburg, in Pennsylvania, il 9 luglio.
Proprio sul palco del Sonic Temple c’è stato il rito del rock - e anche del grunge - della distruzione della chitarra.
Kurt Cobain l’ha spaccata durante l'esibizione finale di Blew.

In fondo a questo articolo trovate l'immagine della chitarra distrutta.

La chitarra spaccata è autografata da Cobain, a nome dei Nirvana

Ciò che il fortunato che è riuscito ad accaparrarsi questo pezzo di storia della musica è una chitarra spaccata, sì, ma comunque suonata e anche autografata dal leggendario musicista statunitense, morto suicida nell’aprile del 1994. Non è autografata a suo nome ma a nome dei Nirvana, come spiegano nel dettaglio i documenti dell'asta, allegati a questo cimelio.

"Dopo quell'esibizione, la band è rimasta nell’appartamento di Sluggo Cawley, musicista della band Hullabaloo, dove Cobain ha notato una Gibson SG rotta appesa al muro di Cawley", racconta la documentazione della casa d'aste. "Cobain si è offerto di scambiarlo con la Fender Mustang che aveva rotto il 9 luglio perché pensava di poter riparare la Gibson SG abbastanza bene da romperla di nuovo in seguito”.
E i documenti di Julien's Auctions proseguono raccontando che "Sluggo ha accettato lo scambio e ha chiesto a Cobain di incidere la Mustang, firmando come Nirvana e disegnando inoltre due fiori lungo la parte in alto a destra del battipenna […]. Lungo la parte inferiore del corpo della chitarra, l'iscrizione recita: ‘Yo Sluggo / Grazie per lo scambio / Se è illegale fare Rock and Roll, allora gettami il cu*o in prigione / Nirvana’”.

approfondimento

Gli eredi di Kurt Cobain vs Last Days, opera tratta da Gus Van Sant

Altri oggetti musicali battuti all'asta lo scorso weekend

Sempre nell'ambito dell'asta di Julien's Auctions, sono stati battuti tanti altri oggetti musicali degni di nota.
Ma facciamo un passo indietro prima di passare ai cimeli delle sette note che sono stati venduti lo scorso weekend.

È doveroso fare una parentesi relativa a Julien's Auctions, casa d'aste privata con sede a Culver City, in California, fondata nel 2003 da Darren Julien e in comproprietà con Martin Nolan. Questa casa d’aste è ormai un nome leggendario per chi ama il rock e anche il cinema, dato che è specializzata in aste di cimeli cinematografici, cimeli musicali, cimeli sportivi, arte contemporanea e street art.

Lo scorso weekend hanno battuto, tra le altre cose, l'orologio da polso Ebel con diamanti in oro 18 carati di Elvis Presley del 1972, venduto per 256.000 dollari;
il pianoforte a coda Wm. Knabe & Co. Brand Louis XV di Bob Dylan, venduto per 217.600 dollari; la chitarra elettrica modello Kurt Nelson Cloud di Prince del 1992 con NFT, venduta per 192.000 dollari. Sono stati venduti anche gli occhiali "Granny" abbinati alla foto di John Lennon, venduti per 162.500 dollari. L'opera d'arte di Tupac Shakur, completata per una raccolta fondi del 1996 per il progetto AIDS a Los Angeles, è stata invece venduta per 128.000 dollari.

Tra le altre cose, è stata battuta anche la chitarra elettrica Gibson su misura di Michael Jackson, anche quella distrutta dal legittimo proprietario: è stata fatta a pezzi nel videoclip della canzone Scream. È stata però venduta a una cifra assai inferiore rispetto alla chitarra di Kurt Cobain: nel caso di Michael Jackson, parliamo infatti di 87.500 dollari, secondo la casa d'aste.

approfondimento

Nirvana,chitarra di Smells Like Teen Spirit venduta per $ 4,5 milioni

Perché Cobain distruggeva le chitarre sul palco?

Kurt Cobain aveva il pallino di fare a pezzi le chitarre sul palco mentre si esibiva con i Nirvana.
Interrogato da un giornalista su questa sua propensione a distruggere gli strumenti durante gli show, Cobain avrebbe risposto: "Perché lo faccio? Perché no? È bello. Qualcuno ha già abbattuto un bel vecchio albero per fare quella fottuta chitarra. Distruggilo! Lo facciamo solo se la sensazione è giusta; non importa dove siamo".

Comunque Kurt Cobain non è stato certo l'unico con l'ossessione di spaccare le chitarre sul palco. L’uomo che ha trasformato quel gesto in un'arte è stato Pete Townshend degli Who. “È un gesto che nasce sul momento. È una performance, è un atto, è un istante e quindi non ha senso”, ha dichiarato il chitarrista degli Who durante una chiacchierata che fece con il fondatore di Rolling Stone, Jann Wenner, alle fine di un concerto del 1968 al Fillmore di San Francisco. Alla domanda relativa all’inizio di quel rito, Pete Townshend ha risposto: “La prima volta è successo per caso. Quella sera, come ogni martedì, ci esibivamo in un club. Suonando, la chitarra è andata a sbattere contro il soffitto. Si è rotta ed è stato un shock, non volevo buttarla, era uno strumento prezioso, ma è andata così. Mi aspettavo che tutti pensassero ‘oh ca**o, ha rotto la chitarra’ e invece nessuno ha detto nulla. Allora mi sono incazzato e mi sono messo in testa di fare qualcosa affinché il pubblico notasse quel che era accaduto. Ho trasformato quell’incidente in un evento. Sono andato avanti e indietro sul palco con la chitarra rotta, ho disseminato i pezzi un po’ dappertutto. Poi ho preso la chitarra di riserva e ho continuato come se fosse stata una cosa voluta”.
Quando Jann Wenner gli a chiesto se così facendo fosse contento, Pete Townshend ha risposto: “No, la chitarra era rotta, dentro di me ero infelice. La voce però si è sparsa e la settimana dopo la gente è venuta a dirmi che era ora che qualcuno glielo facesse vedere alle chitarre, robe del genere. La faccenda si è ingrossata e quando andavamo in una nuova città la gente sapeva che eravamo quelli che avevano distrutto la chitarra. Finché un giorno qualcuno di un grosso quotidiano si è fatto avanti. ‘Ci dicono che spaccate le chitarre. Speriamo che lo facciate stasera, perché siamo del Daily Mail. Finirebbe in prima pagina’.
Sono andato dal mio manager Kit Lambert e gli ho chiesto se potevamo permetterci di distruggere una seconda chitarra, per farci pubblicità. ‘Se è per il Daily Mail, vale la pena’, mi ha risposto. L’ho fatto e ovviamente il Daily Mail non ha comprato la fotografia, non ha proprio voluto saperne della storia. Ma a quel punto ci ero dentro e da allora lo faccio di continuo”.

Di seguito potete vedere la chitarra di Kurt Cobain appena battuta all'asta da Julien’s Auctions.

approfondimento

Nirvana, arriva la collezione benefica di NFT