In concerto a San Siro, prima data negli Stadi (la seconda a Roma il 22 giugno), il cantautore si racconta a poche ore dalla partenza del live: “Non sono mai stato così felice di tornare a cantare dal vivo, arrivare qui è un traguardo molto importante dopo 13 anni di carriera. Il concerto è un abbraccio con il pubblico, ho iniziato a disegnare lo stage ben prima di sapere la data di ripartenza. E ora posso dirlo: non ho più paura di niente”. Siamo stati a Milano: ecco il nostro racconto di #MARCONEGLISTADI
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Due anni, sei mesi e un giorno dall’ultimo concerto Marco Mengoni torna dal vivo. E lo fa con la sua consueta energia elegante, determinazione e raffinatezza, elementi che sin dal primo giorno della sua carriera l’hanno fatto emergere nel mondo della musica. Ecco #MARCONEGLISTADI, ecco Marco Mengoni a San Siro. Un concerto suddiviso in quattro atti (ma il primo è a sua volta diviso in due parti) e con un epilogo, che di fatto è un augurio, un abbraccio ai presenti.
L'entrata, l'abbraccio con il pubblico: emozioni e adrenalina
Un’entrata spettacolare, nel cuore del parterre, un modo ancora più concreto per abbracciare e toccare con mano l’affetto che il popolo di San Siro gli regala in ogni istante di questo show, ma anche per vedere il palco dal punto di vista del pubblico (“agli artisti non succede mai, oggi finalmente lo posso fare” aveva detto Mengoni qualche ora prima durante la conferenza stampa). Poi il via alla musica: con “Cambia un uomo” si intravede la commozione di Mengoni che, guardando lo stadio sold out ma soprattutto ascoltando le voci cantare all’unisono si emoziona e piange quasi a voler ripetere proprio le parole “dimmi di riprovare ma non di rinunciare MAI” soprattutto a momenti come questo. Poi “Esseri umani” e al termine riparte da quei “due anni, sei mesi, un giorno dal mio ultimo concerto a Londra” prima di dare la prima scossa di energia pura (la prima delle tante) del concerto: arriva “No stress”, la danza e le scenografie, i giochi di luce realizzati in collaborazione con il Team di Black Skull Creative (composto da Dan Shipton, Ross Nicholson, Jay Revell, Paul Gardner), studio creativo londinese che cura lo show-design dei live di artisti internazionali e grandi eventi (tra cui Little Mix, Dua Lipa, Elton John, Ellie Goulding).
Voce, energia, effetti spettacolari: gli ingredienti di uno show “exciting”
Finisce il primo atto, ma con “Voglio” inizia la seconda parte del primo atto. Uno show così creativo, colorato, coinvolgente. Come del resto lo è Marco Mengoni, performer a cui non manca nulla, soprattutto voce e presenza scenica. Durante la conferenza stampa del pomeriggio Marco aveva svelato qualche dettaglio di questo show, creato insieme a Black Skull Creative: ciò che li ha legati sin dall’inizio della loro collaborazione è stata la passione per questo progetto. “Marco is such a passionate artist” mi dicono tre di loro presenti stasera. “Insieme a Marco abbiamo lavorato insieme per circa otto mesi, abbiamo iniziato a lavorare al progetto senza conoscere quasi nulla della storia artistica di Marco e soprattutto senza aver mai sentito le canzoni che avrebbe portato in scena. È stato un progetto emozionante ed emozionale, molto forte”. E questa forza si rispecchia perfettamente in “Muhammad Ali”, “Psycho killer” e “Credimi ancora”: giochi di luce, colori, fuochi artificiali. Ma soprattutto tanta, tantissima passione. Prima di iniziare “Mi fiderò”, Marco fa un accenno a “Ready or not” dei Fugees. Poi è il momento di “Solo due satelliti”, che a Roma Mengoni canterà con Giuliano Sangiorgi.
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L’omaggio ai Favolosi Anni Settanta
Dopo “Solo due satelliti” il primo omaggio agli show Anni Settanta: Mengoni in un video si sdoppia in due conduttori, che annunciano il concerto “come qualcosa di strepitoso”. Un’occasione per presentare la band di straordinari musicisti che accompagnano Mengoni in questo viaggio negli stadi. Marco l’aveva detto: “La mia è the best band ever”. E come dargli torto? Cantanti che intonano “Think”, “Sometimes”. Prima di ripartire con la voce di Mengoni e la sua “Luce”: tu sei luce si legge in alcuni cartelli tra il pubblico, ed è anche quello che canta Marco, “in questa notte senza fine”, proprio come quella di San Siro. Poi è tempo di “Proteggiti da me” e il “mi sento libero” di “Parole in circolo”. Con “L’essenziale” è solo emozioni, in “Non passerai” va ben oltre le aspettative e accenna alla vera perfezione (con acuti che fanno venire i brividi per la loro bellezza e intensità”. Con “Onde” si sente tutta la potenza anche delle voci che accompagnano Mengoni, che alla fine accennano “Ain’t nobody, loves me better” di Felix Jaehn.
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Il monologo sull’importanza della parola
“Ho chiesto ad alcune persone vicine a me quali parole avrebbero voluto eliminare dal loro dizionario e le ho messe insieme. Ho pensato molto a questo tema, dopo aver visto un’intervista di Goran Bregovic, che rifletteva proprio sul linguaggio, rivolgendosi al giornalista dicendo “nella mia lingua non esiste questa parola, nella vostra sì”. Ci ho pensato e ho voluto dedicare l’apertura del terzo atto proprio all’importanza della parola". Un monologo di Marco Mengoni apre il terzo atto, che poi continua sulle note di "Sai che".
Poi “Hola”, in cui Mengoni fa cantare il pubblico e apprezza ogni istante di questa magia: alla fine sulle note della canzone dice più volte “grazie” e, con un sorriso unito a un po’ di timida emozione, si gode l’applauso del suo pubblico, che non smette di battere le mani.
“Ti ho voluto bene veramente”, poi “Duemila volte” – San Siro vorrei la tua bellezza dice molto dolcemente Marco, che poi intona "Come neve/ Venere e Marte" con una delle sue coriste.
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Il Guerriero Marco: “Auguro a tutti voi di vivere quello che sto provando questa sera”
In un giorno qualunque (canta: "grazie, io in questi due anni non ho vissuto, grazie Milano"). Poi una breve pausa, cirxa due minuti e mezzo, in cui Marco Mengoni si lascia trascinare dall’emozione: “Voglio chiedervi scusa perché questa sera sono particolarmente emotivo, sarà l’età che avanza (sorride). A chi di voi ha una passione auguro di vivere tutto quello che sto provando questa sera. Tredici anni fa non avrei mai immaginato di vivere tutto questo. E se sono qui è per colpa vostra!” dice commuovendosi per la felicità. E prima di intonare “Guerriero” aggiunge: “Vi auguro che accanto a voi ci sia qualcuno”
“Vorrei che questa notte fosse eterna”
Il quarto atto si apre con la forza di “Ma stasera” e Mengoni urla “Facciamo ballare Milano” e lo fa veramente. Poi con “Pronto a correre” San Siro trema di felicità.
“Sei bellissimo” intona il pubblico e Mengoni dice “Sì lo so già (sorride). Ma volevo ringraziare un sacco di persone qui sotto, dietro, appesi, tantissime persone che non hanno avuto la possibilità di lavorare in questi due anni. Grazie mille! E lo dico a voi: mi sa che ci vediamo a ottobre nei palazzetti!” Mengoni annuncia, quindi, il tour autunnale. Poi con “Pronto a correre” Marco fa cantare e alzare in piedi tutto lo stadio, come del resto con “Io ti aspetto”.
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Marco non ha più paura di niente
“Buona vita” è l’epilogo del primo concerto a San Siro di Marco Mengoni: un augurio a tutti e per tutti. Non è stato il concerto della consacrazione, perché Marco Mengoni non ne ha bisogno. È stato il concerto della consapevolezza, delle emozioni e della felicità ritrovata. Ma anche dell’energia e dell’adrenalina positiva. Con l’augurio che per Marco Mengoni sia il primo di tanti, tantissimi Stadi. E non solo in Italia. Marco ci aveva detto che non ha più paura di niente. E si vede: è pronto per conquistare il mondo, con la sua voce e con la sua nobiltà artistica. Buona vita, Marco. E continua a regalarci stadi pieni, sorrisi, qualche lacrima di gioia e tante, bellissime canzoni.
Dopo gli Stadi, i live nei palazzetti
Dopo i due show negli Stadi Marco Mengoni tornerà live nei palazzetti con MENGONI LIVE 2022, di cui Marco ha scelto di annunciare direttamente dal palco di San Siro, le date e che lo porterà, dopo la data zero a Mantova (2 ottobre 2022), a Milano (5 ottobre), Torino (12 ottobre), Bologna (14 ottobre), Pesaro (16 ottobre), Firenze (18 ottobre), Roma (21 ottobre) ed Eboli (27 ottobre).
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La scaletta
PRIMO ATTO
Cambia un uomo
Esseri Umani
No stress
SECONDO ATTO I
Voglio
Muhammad Ali
Psycho killer
Credimi ancora
Mi fiderò
Solo due satelliti
SECONDO ATTO II
Luce
Proteggiti da me
Parole in circolo
L’essenziale
Non passerai
Onde
TERZO ATTO
Sai che
Hola
Ti ho voluto bene veramente
Duemila volte
Come neve/ Venere e Marte
In un giorno qualunque
Guerriero
QUARTO ATTO
Ma stasera
Pronto a correre
Io ti aspetto
EPILOGO
Buona vita