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Mia Martini: carriera, canzoni e collaborazioni

Musica

La carriera di una delle interpreti più iconiche della musica italiana: Mia Martini, celebrata dal film “Io sono Mia”

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Quest’anno si celebrano 30 anni dall’uscita di una delle canzoni più belle mai cantate al Festival di Sanremo: “Almeno tu nell’universo”, presentata dall’indimenticata Mia Martini. La celebre interprete è stata una delle protagoniste della 69esima edizione del Festival, ricordata per l’uscita di un biopic, “Io sono Mia”.

Gli inizi

La storia, personale e professionale di Mia Martini affonda le sue radici nella famiglia e nell’infanzia trascorsa nelle Marche, dove il padre, insegnante di latino e greco, si era trasferito per lavoro. Originaria di Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, Domenica Berté (questo il vero nome della cantante), è la secondogenita di quattro sorelle. Fin da ragazzina, Mimì - come la chiamavano gli amici - mostra interesse per la musica e per il canto. Dopo una lunga serie di provini, incide il primo 45 giri nel 1963. Nel frattempo, si trasferisce a Roma dove, insieme alla sorella Loredana, anch’essa cantante, e l’amico Renato Fiacchini (che diventerà poi Renato Zero), tentano di farsi notare da qualche produttore.

Il grande successo

Il successo arriva dopo qualche anno, quando incontra Alberigo Crocetta, fondatore del Piper e già manager e produttore di Patty Pravo e di Mal. Il discografico le suggerisce di cambiare il nome in Mia Martini e le fa incidere il brano “Padre davvero”, sul rapporto tra padre e figli, che riscuote un immediato successo, sia per la voce incredibile dell’interprete che per il testo considerato “dissacrante”. La pubblicazione del primo album, “Oltre la collina”, impone Mia Martini come una delle interpreti più interessanti e talentuose della canzone italiana. Il disco, inoltre, è ancora oggi considerato uno dei migliori mai incisi.

La cantante comincia a ottenere l’attenzione di alcuni degli autori più importanti del momento, da Lucio Battisti a Claudio Baglioni, che scrive per lei il retro del suo primo cd, “Amore.. amore.. un corno” nel 1971 e poi “Gesù è mio fratello” e “Lacrime di marzo”, contenute in “Oltre la collina”.

“Piccolo uomo” e la vittoria al Festivalbar

Nel 1972 Mia Martini incide quello che resterà uno dei suoi più grandi successi, “Piccolo uomo”, scritta da Bruno Lauzi, Michelangelo La Bionda e Dario Baldan Bembo. La canzone vince il Festivalbar di quell’anno diventando uno dei più grandi successi di vendite della stagione. Da quella vittoria, l’ascesa della cantante diventa inarrestabile e viene invitata nei principali programmi televisivi e a tenere concerti anche in Germania.

“Minuetto” e il successo in Europa

L’anno successivo è quello di “Minuetto”, brano scritto per lei da Dario Baldan Bembo con testo di Franco Califano. La canzone vince il disco d’oro, le permette di vincere per la seconda volta il Festivalbar e rimane nella classifica dei 45 giri più venduti per 22 settimane consecutive. “Minuetto” è, ancora oggi, la canzone di maggior successo di Mia Martini.

Nel frattempo, la fama della cantante comincia a travalicare i confini nazionali e Mia Martini incide i suoi successi in inglese, francese, tedesco e spagnolo. In Francia diventa una delle cantanti più popolari e viene paragonata ad Edith Piaf per la sua forza interpretativa. Anche Charles Aznavour la vuole accanto a sé per una serie di spettacoli all’Olympia di Parigi. In seguito, l’artista avrà dei dissapori con la casa discografica dell’epoca, la Ricordi.

L’incontro con Ivano Fossati

Nel 1977 avviene un incontro che inciderà molto sulla vita personale e professionale di Mia Martini. Per l’album “Per amarti”, la cantante collabora con alcuni dei più grandi cantautori italiani, da Bruno Lauzi a Riccardo Cocciante. Ma è Ivano Fossati, autore di “Sentimento” e “Se finisse qui”, a rapire il cuore di Mimì e ha inizio così un legame sentimentale che ha dato vita ad alcune delle pagine più belle della musica italiana. Fossati è l’autore e il produttore di “Danza”, album considerato tra i migliori di Mia Martini. All’interno, sono contenute perle come “Canto alla luna” e “La costruzione di un amore”, che diventeranno dei cavalli di battaglia della cantante. Il rapporto con il cantautore genovese però finisce poco dopo e Mia Martini vede anche sfumare una collaborazione con Pino Daniele.

Lo stop e il ritiro dalle scene

A causa di un problema alle corde vocali, Mia Martini è costretta a stare ferma dalle scene. Dopo due interventi chirurgici e uno stop dovuto anche a un ambiente ostile intorno a sé, la cantante preferisce starsene in disparte e centellinare le sue apparizioni. Nel 1981 esce l’album “Mimì”, dove si cimenta anche come autrice dei brani. Torna al Festival di Sanremo nel 1982 con una canzone scritta ancora da Ivano Fossati, “E non finisce mica il cielo”. Non vince ma i giornalisti la ritengono meritevole di un premio, così viene istituito, per l’occasione, il Premio della Critica, che esiste ancora oggi e che porta il nome di Mia Martini. Nel 1983, la cantante decide di allontanarsi dalle scene, a causa di alcune dicerie sul suo conto. Per molti anni, nel mondo dello spettacolo, è girata voce che Mia Martini portasse sfortuna, come raccontato dalla stessa Mimì nelle interviste: «Tutto è cominciato nel 1970. Allora cominciavo ad avere i miei primi successi. Fausto Paddeu, un impresario soprannominato “Ciccio Piper” perché frequentava il famoso locale romano, mi propose una esclusiva a vita. Era un tipo assolutamente inaffidabile e rifiutai. E dopo qualche giorno, di ritorno da un concerto in Sicilia, il pulmino su cui viaggiavo con il mio gruppo fu coinvolto in un incidente. Due ragazzi persero la vita. “Ciccio Piper” ne approfittò subito per appiccicarmi l’etichetta di porta jella».

Il ritorno e il grande successo al Festival di Sanremo

Dopo alcuni anni di stop, Mia Martini decide di tornare sulle scene, e lo fa con un brano che è diventato la canzone simbolo della cantante, “Almeno tu nell’universo”. Nonostante fosse stata scritta nel 1972, ai tempi di “Piccolo uomo”, la canzone non era stata ancora incisa fino al 1989, quando si decise di presentarla al Festival di Sanremo. Pur classificandosi “solo” al nono posto, “Almeno tu nell’universo” si aggiudica il Premio della Critica e ottiene un enorme successo di vendite, riportando Mia Martini nell’Olimpo delle interpreti italiane. Successivamente, Mimì incide un’altra canzone memorabile scritta per lei da un grande autore: “Donna”, brano intenso composto da Enzo Gragnaniello.

Gli ultimi anni

L’anno successivo, Mia Martini è nuovamente tra i cantanti in gara al Festival di Sanremo, con “La nevicata del ‘56”, che vede tra gli autori nuovamente Franco Califano. Ancora una volta, il Premio della Critica è suo. Appassionata da sempre della musica napoletana, verso la fine del 1991 incide un brano di Enzo Gragnaniello con uno dei più grandi esponenti della canzone partenopea, Roberto Murolo. “Cu ‘mme”, questo il titolo della canzone, diventa un successo e ancora oggi è tra i brani più popolari dell’artista. L’ultima partecipazione al Festival di Sanremo risale al 1992, con “Gli uomini non cambiano”. La vittoria va a Luca Barbarossa e Mia Martini deve “accontentarsi” del secondo posto.

Nel 1994 Mimì incide quello che sarà il suo ultimo album, “La musica che mi gira intorno”, in cui l’artista canta alcuni dei più grandi successi della musica italiana, da “I treni a vapore”, “La canzone popolare” e “La musica che gira intorno” di Ivano Fossati a “Hotel Supramonte” di Fabrizio De André, a “Stella di mare” di Lucio Dalla.

Il 14 maggio 1995 Mia Martini viene trovata priva di vita sul suo letto, a Cardano del Campo, in provincia di Varese. Le circostanza della scomparsa sono sempre state molto discusse, per la procura di Busto Arsizio si trattò di un arresto cardiaco a seguito di un’overdose di stupefacenti.

Ancora oggi, Mia Martini può contare su fan ed estimatori in tutta Italia e le vengono continuamente tributati omaggi, l’ultimo è il film di Riccardo Donna “Io sono Mia”, con Serena Rossi nei panni della cantante.