
“Prima pagina”, 50 anni fa usciva il film di Billy Wilder con Jack Lemmon: 12 curiosità
La commedia debuttò nelle sale americane il 18 dicembre 1974: nel cast, oltre all’attore già vincitore di due Premi Oscar, anche il grande Walter Matthau. Al centro della storia un giornalista che è in procinto di ritirarsi e si ritrova coinvolto in un ultimo grande scoop, ma anche le ombre della società americana degli Anni Venti che vide molti innocenti accusati di reati che non avevano commesso solo perché membri di circoli anarchici

Compie 50 anni Prima pagina (The Front Page), commedia sul mondo del giornalismo uscita nelle sale americane il 18 dicembre 1974 e diretta dal grande Billy Wilder, regista e sceneggiatore vincitore di sette Premi Oscar. Con un cast straordinario guidato da due giganti come Jack Lemmon e Walter Matthau, racconta con ironia il dilemma di un giornalista che sta per ritirarsi ma si trova di fronte a un possibile ultimo grande scoop, sullo sfondo di una società americana fatta di luci e ombre. Ecco alcune curiosità sul film
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L’OPERA TEATRALE - Prima pagina è tratto dall’omonima opera teatrale del 1928 di Ben Hecht e Charles MacArthur. Un lavoro a cui si erano già ispirati altri due film, The Front Page di Lewis Milestone (1931) e La signora del venerdì di Howard Hawks (1940). Billy Wilder era per principio contrario ai remake, ma in questo caso decise di fare un’eccezione. Una terza trasposizione cinematografica arriverà poi nel 1987 con Cambio marito di Ted Kotcheff
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IL TEATRO NEL FILM - Il fatto che Prima pagina sia tratto da un’opera teatrale è evidente dalla sua impostazione: le vicende si svolgono in un lasso di tempo piuttosto breve e si sviluppano quasi del tutto in un numero molto ridotto di ambientazioni interne
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LE LOCATION - Per quanto riguarda invece le scene girate all’esterno, lo scenografo Henry Bumstead decise di realizzarle a San Francisco perché a suo parere gli edifici erano più adatti a ricordare la Chicago degli Anni Venti. E sempre a San Francisco venne ripresa la scena finale sul treno, per la quale un appassionato di ferrovie fornì un vagone d'epoca. A Los Angeles vennero utilizzati l’Orpheum Theatre e, per le immagini dei titoli di testa, la sede del Los Angeles Herald Examiner
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L’AMBIENTAZIONE NEGLI ANNI VENTI - Arrivati alla seconda stesura della sceneggiatura del film, Billy Wilder decise di ricominciare tutto dall’inizio perché non gli piaceva l’idea di ambientare la storia nel presente - ovvero negli anni Settanta - quando la carta stampata aveva già perso parte dell’importanza che rivestiva invece nel 1929, anno in cui si svolge la storia. Nonostante questo, il regista annoverò poi questo lavoro fra quelli che "non gli piacevano"
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IL MALCONTENTO DI CAROL BURNETT - Anche Carol Burnett, che nel film interpreta la prostituta Mollie Malloy, non fu affatto contenta della riuscita del suo personaggio. Al punto che una volta, durante un volo aereo sul quale venne proiettato il film, si alzò in piedi e si scusò con i passeggeri

ALLEN JENKINS - Nel cast del film c’è anche Allen Jenkins che interpreta una piccola parte come telegrafista: l’attore era apparso nella produzione teatrale originale di Prima pagina del 1928. Quello nel film di Wilder fu il suo ultimo ruolo: morì a 74 anni nel luglio del 1974

I PERSONAGGI CHE NON C’ERANO - Nella pellicola cinematografica di Wilder appaiono due personaggi che nell’opera teatrale non c’erano. Si tratta del giovane reporter Rudy Keppler, interpretato da Jon Korkes, e dell’eccentrico psichiatra dottor Max J. Eggelhofer che ha il volto di Martin Gabel (e che nell’opera del 1928 veniva solo citato)

SCANDIRE I DIALOGHI - Billy Wilder e l’altro sceneggiatore, IAL Diamond, vollero che gli attori si attenessero ai dialoghi da loro scritti e che le parole venissero pronunciate in modo chiaro. Anni dopo Jack Lemmon, che interpreta il protagonista Hildy Johnson, rivelò: “Avevo un solo rimpianto. Billy non ci avrebbe permesso di sovrapporre di più le nostre battute. Penso che questo l'avrebbe reso migliore. Ma Billy voleva sentire tutte le parole chiaramente e voleva che il pubblico le sentisse. Mi sarebbe piaciuto sovrapporle al punto da perdere parte del dialogo”

IL MONTAGGIO SPRINT - Billy Wilder aveva la tendenza al “cut in the camera”, una forma di montaggio spontaneo che si traduce in un minimo di scene girate. Così, dopo la fine delle riprese principali, il montatore Ralph E. Winters riuscì a mettere insieme un montaggio approssimativo di Prima pagina in soli quattro giorni

SLAPSTICK COMEDY - Il grande talento di Billy Wilder si traduce all’interno di Prima pagina anche con un omaggio alla slapstick comedy, ovvero quel genere nato con il cinema muto in Francia nei primi del Novecento e fondato su una comicità elementare, basata sul linguaggio del corpo e su gag semplici ma efficaci. Ne è un esempio la sequenza velocizzata in cui le auto della polizia cercano per tutta la città Earl Williams (Austin Pendleton) senza rendersi conto che non ha mai lasciato il tribunale

UNA CRITICA ALLA SOCIETÀ - Prima pagina però non è solo una commedia, è anche una riflessione sulla società americana. Le figure dello sceriffo che “vede bolscevichi dappertutto” e dell’uomo arrestato ingiustamente rappresentano il clima che regnava negli Stati Uniti nel 1929, quando molti innocenti furono accusati di reati che non avevano commesso solo perché membri di circoli anarchici. Ne è un esempio la vicenda di Sacco e Vanzetti, accusati di omicidio e giustiziati nel 1927 (e citati esplicitamente a un certo punto del film)

“PRIMA PAGINA” ED EDDIE MURPHY - Nel film Dolemite Is My Name - storia vera della vita dell’intrattenitore di colore Rudy Ray Moore - il protagonista interpretato da Eddie Murphy va a una proiezione di Prima pagina con alcuni amici, ma ritiene la storia poco interessante e non capisce la reazione del pubblico in sala - in maggioranza bianco - che invece lo trova esilarante
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