Per celebrare la notte del 31 ottobre, ecco l'alfabeto del terrore tra bambole, esorcismi, demoni, generi cinematografici, killer, fantasmi, lupi mannari, mostri e vampiri
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A COME ALIENI. È dai tempi di “La cosa da un altro mondo” di Howard Hawks (1951) che gli extraterrestri si dilettano a spadroneggiare per l’intera superfice del globo terracqueo. Si sa; i marziani buoni vanno in paradiso, quelli cattivi dappertutto Sicché da “L’Invasione degli Ultracorpi” alla saga di Alien, da “The Thing” di John Carpenter a “Men in Black” gli alieni sono tra noi, ma non sono come noi, in una fantascientifica epifania di baccelloni, xenomorfi e predator. Perché, alla fine, nonostante tutto. “Essi Vivono”
B COME BAMBOLE. A differenza della canzone di Patty Pravo, non ti fanno girare la testa questi bambolotti, ma di solito ti decapitano, tra un jump scare e l’altro. Pupazzi assassini, sono messaggeri di morte come in "Profondo Rosso", oppure Bambole del Diavolo, protagoniste del capolavoro di Tod Browning, Che siano antichi feticci in legno Zuñi avvezzi a tormentare Karen Black, o luciferine incarnazioni di serial Killer chiamate Chucky, le malevole Dolls impazzano al cinema. In attesa di giocare con quella crudele pupazza di Annabelle
C COME CANNIBAL MOVIE. L’appetito vien mangiando. Soprattutto se in cucina si spadella carne umana. Gli afflati cannibalici hanno spopolato sul grande schermo a partire dagli anni Settanta con registi chef del calibro di Umberto Lenzi, Ruggero Deodato, Joe D’Amato. Titoli come “Il paese del sesso selvaggio”, “Mangiati vivi!, “Cannibal Ferox”, “Ultimo mondo cannibale”, “Cannibal Holocaust”, Emanuelle e gli ultimi cannibali”, Antrophofagus” sono le principali pietanze del menù delle forchette del cinema estremo. In fondo, siamo ciò che divoriamo e vediamo
D COME DEMONI. "Il più grande inganno del Diavolo sta nel convincerci che non esiste", scriveva Baudelaire. Ma al cinema il trucco c'è e si vede. Sin dai tempi di Melies, Mefistofele si è manifestato sul grande schermo in un crescendo rossiniano di "Pape Satan Aleppe". Tra “Rosemary's Baby” di Polanski e John Milton, Satana fa le pentole e pure i coperchi. Perché in fondo anche Lucifero era un angelo e il cinematografo è una diabolica invenzione, una lanterna magica che illumina l'ora del lupo
E COME ESORCISMI. "Il potere di Cristo ti espelle", esclama padre Lankester Merrin nella speranza di scacciare dall'innocente Regan MacNeil, il demone Pazuzu e la sua mefitica legione. Da L'Esorcista a L'Esorciccio, il rito si ripete sullo schermo. Tra storie vere e leggende, si cerca di rimandare al mittente il Satanasso con ogni mezzo necessario
F COME FANTASMI. Spettri, spiriti, apparizioni, ombre, poltergeist, ectoplasmi. Per la sua stessa natura, il cinema è illusione. Sicché i fantasmi, sul grande schermo. giocano in casa. Appaiono, scompaiono, spaventano tormentano e talvolta, consolano gli umani in schidionate di film. Qualcuno li vuole evocare, altri acchiappare. Ma da Vincent Price al “Sesto senso”, passando per “The Others” e “Crimpson Peak”, le ghost stories ci accompagnano nel tempo e nello spazio, attraverso racconti immortali per sconfiggere la nostra data di scadenza
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G COME GATTI. È dai tempi del meraviglioso racconto “The Black Cat” firmato dal Maestro Edgar Allan Poe che i gatti abitano le stanze del brivido. In “Inferno” di Dario Argento, i felini sono i malefici sodali delle Tre Madri. In “Cimitero vivente”, tratto da un’opera di Stephen King, il gattino Church torna dal mondo dei morti feroce e inselvatichito. Insomma, come scriveva Erodoto: “I gatti sono l’immagine vivente dei Lari e dei Penati. Somigliano agli dei, amano le carezze e non le restituiscono mai
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H COME HALLOWEN. “Malocchio e gatti neri, malefici misteri il grido di un bambino bruciato nel camino nell'occhio di una strega il diavolo s'annega e spunta fuori l'ombra: l'ombra della strega! La vigilia d’Ognissanti han paura tutti quanti è la notte delle streghe (chi non paga presto piange)”. Basta questa filastrocca che annuncia l’arrivo di Michael Myers nel primo film della saga di Halloween, del 1978 per comprendere la notte delle streghe abbia contagiato il cinema della Paura. Da John Carpenter a Rob Zombie, è sempre tempo per fare “Dolcetto o scherzetto”
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I COME INFERNI. Lasciate ogni speranza o voi che entrate.”, scriveva Dante. E se per Jean Paul Sartre, “l’inferno sono gli altri, per il cinema, gli inferi sono una dimensione di puro male perduta nello spazio, come scoprirà l'equipaggio dell’Astronave Event Horizon in “Punto di Non Ritorno”. Invece per Pinhead e i Cenobiti della saga di Hellraiser, l’averno è una prigione che rimanda ai rompicapi architettonici progettati da Escher. Infine, all’occultista Constantine tocca accordarsi con Lucifero per evitare che la Terra si trasformi in un incubo infernale
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I COME J COME J-HORROR. Si tratta della parola usata per riferirsi agli horror giapponesi che tendono a concentrarsi su una paura di carattere psicologico, costruendo la tensione più su ciò che non viene mostrato. Particolarmente utilizzati nel genere sono gli yūrei, tipici fantasmi nipponici ed i poltergeist, mentre molte altre pellicole hanno elementi tipici del folclore e della religione. Il più noto in occidente e “Ring”, film del 1998 diretto da Hideo Nakata, che ha dato origine a una serie di sequel e remake
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K COME KILLER. Per Cocteau, “il Cinema è la morte al lavoro” E, in effetti, i serial Killer impazzano sul grande schermo, da Michale Myers Jason Voorhees, da Leatherface a Freddy Krueger, da Candyman a Ghostface, da Jigsaw a Benjamin Willis, da Pennywise ad Hannibal Lecter, da Norman Bates a Chucky. L’assassino ti siede sempre accanto perché come scrivono Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi: “I serial killer hanno dato ai nostri incubi il volto umano e concreto di uomini e donne comuni, a volte banali, spesso simili in tutto e per tutto proprio a noi.”
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L COME LUPI MANNARI. “Anche l'uomo che ha puro il suo cuore, ed ogni giorno si raccoglie in preghiera, può diventar lupo se fiorisce l'aconito, e la luna piena splende la sera". Bastano questi versi composti dallo sceneggiatore Curt Siodmak, autore dello script dell’uomo Lupo del 1941 che il licantropo è più una vittima che un carnefice.” La stessa cosa vale per il lupo mannaro americano a Londra e per i licantropi della saga Underword. Insomma, il lupo perde il pelo, ma non il vizio della tenerezza
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M-COME MOSTRI. “L’invenzione non è una creazione dal nulla, bensì dal caos.” Così scriveva Mary Shelley, l’autrice di Frankenstein, il mostro più noto della storia del cinema. E creatore e creatura al cinema ballano insieme una danza macabra. Pure quando provengono dalla laguna nera o dall'Opera, i mostri hanno un’anima antica e dolente, basti pensare a un film come “La forma dell’acqua” e all'l’immaginifico bestiario di Guillermo del Toro. E poi niente può essere più mostruoso, nell'accezione negativa del termine, di certi uomini che di umano non hanno più nulla
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N COME NEBBIE. “È l’incertezza che affascina. La nebbia rende le cose meravigliose.” Diceva Oscar Wilde. Tuttavia, la foschia può pure celare l’orrore. Lo sanno bene gli abitanti di San Antonio Bay, protagonisti di “The Fog” di John Carpenter. E pure i vicini di casa di “The Mist” (tratto da un racconto di Stephen King) hanno un rapporto difficile con la bruma, senza dimenticare che persino il Conte Dracula può trasformarsi in nebbia
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O COME OUIJA. La tavoletta usata per le comunicazioni medianiche, ideata nella seconda metà del XIX secolo e diventata famosa nella metà del XX secolo, sta diventando una costante di tanti film horror, da “L’Esorcista” a “Paranormal Activity”, sino a “The Conjuring - Il caso Enfield”. E ha addirittura dato il titolo a film “Ouija” del 2014 e “Ouija, le origini del male” del 2016. Certo, visto la fine che fanno i protagonisti dei film, sarebbe più salutare riporre la placchette e non disturbare il mondo dei morti.
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P COME PIRANHA. Il merito è tutto di Joe Dante, se questi voraci pescetti d’acqua dolce, sono diventati dei sotto-genere del cinema horror. Il film uscito nel 1978, come parodia di Lo Squalo, ha divorato il boxe office a fronte di un budget di soli 700mila dollari. Tra i tanti film dedicati ai serrasalmidi (questo è il loro nome scientifico) , va citato Piranha 3D di Alexandre Aja, non foss’altro per il cast composto da Elisabeth Shue, Adam Scott, Ving Rhames, Christopher Lloyd, Richard Dreyfuss, Jerry O'Connel e dalle pornostar Gianna Michaels e Ashlynn Brooke
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Q COME QUADRI. Chissà cosa avrebbe mai detto Oscar Wilde se avuto prevedere che Il ritratto di Dorian Gray, sarebbe stato trasportato al cinema ben 17 volte? Ma i dipinti sono spesso fonte di inquietudine e mistero sul grande schermo. Basti pensare all’angelo che scompare in “Fuoco cammina con me”, ai quadri mutanti di “Il Seme della follia”, o al Martirio di San Sebastiano affrescato da Bruno Legnani in “La casa dalle finestre che ridono”. Non a caso Dario Argento con “La sindrome di Stendhal” ci ha ricordato quanto l’arte possa essere perturbante
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R COME REVENGE MOVIE. Il rapimento di una ragazza da parte di una banda violenta composta da maschi. La sopravvivenza della ragazza e la sua riabilitazione. La vendetta della ragazza contro i suoi rapitori. Sono queste nella maggior parte dei casi le regole dei rape & revenge movie. Un sotto-genere declinato sovente in chiave horror in film come “L’ultima a casa a sinistra (The Last House on the Left)” del 1972 di Wes Craven o “Non violentate Jennifer (I Spit on Your Grave)” del 1978 di Meir Zarchi
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S COME STREGHE. Tremate, tremate le Streghe son tornate. Ma in realtà non sono mai andate via. Si sono palesate la prima volta nel 1922 in “La stregoneria attraverso i secoli” per continuare ad ammaliare e spaventare generazioni di spettatori. E alcune opere sono capolavori come “Suspiria” di Dario Argento e il film di Luca Guadagnino che ha reso omaggio alla pellicola del 1977. Notevole anche “The Witch” con Anya Taylor-Joy. Insomma, sia che si tratti di Grimilde, della strega di Blair, la magia bianca o nera e la cultura Wicca sono sempre più presenti al cinema
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T COME TORTURE PORNE. La definizione l’ha coniata il critico del New York Times, Robert Eldestein. Qualcuno lo chiamò "Gorno" (l’incontro tra il gore e il porno) perché al pari dei film hard, niente è lasciato all’immaginazione Pellicole come “Hostel” di Eli Roth, “Alta tensione” di Alexandre AjaFrontiers, “Ai confini dell'inferno” di Xavier Gens, “À l'intérieur” di Alexandre Bustillo e Julien Maury e “Martyrs” di Pascal Augier hanno cambiato e sfigurato i connotati di un genere. Una nouvelle vague di viscere e morte, un compendio di decomposizione
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U COME L'UOMO INVISIBILE. Nato dalla penna dello scrittore britannico H. G. Wells nel racconto fantascientifico del 1897, “L'uomo invisibile” deve il suo successo cinematografico al meraviglioso film del 1933 diretto da James Whale. Uno dei più celebrati mostri della Universal nel tempo ha subito svariate trasformazioni. L’ultima in ordine di tempo è la pellicola del 2020 scritta e diretto da Leigh Whannell e interpretata da Elizabeth Moss. Un’opera intelligente capace di spaventare, ma pur di far riflettere
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V come Vampiri. Il mondo è un vampiro. il cinema pure. La morte al lavoro. La dipartita 24 fotogrammi al secondo. Sicché è nell'ordine delle cose che chi (come insegna Borges) “è immortale con il terrore di esserlo” abiti il grande schermo sin dai tempi muti e silenti di George Mèliés. Da Bela Lugosi a Christopher Lee, dal Nosfertatu di Herzog, Dracula di Coppola, gli zannuti amanti del sangue continuano a popolare la storia del cinema. D'altrome i film si guardano al buio
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W COME WRONG TURN. Nel cinema horror sbagliare strada può risultare fatale. Una svolta che porta i protagonisti incontro a una fine orribile. Di solito si finisce per fare un'incidente con l'auto e invece dei soccorsi, arriva un manipoli di folli cannibali, Capita alla famiglia di "Le colline hanno gli occhi" e anche ai protagonisti di Wrong Turn, film del 2003 che ha dato origine a una saga splatter composta da 6 film
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X COME LA X DI INCOGNITA. La ventiquattresima lettera dell'alfabeto latino moderno è il simbolo del mistero, dell'incognito. Non a caso è stata utilizzata per catalogare quei files misteriosi e sovrannaturali protagonisti di una delle più longeve serie tv e che nel 1998 a dato origine a un film e a un sequel. Insomma, l'equazione della paura è nella X, l'ncognita che determina il brivido, perché siamo terrorizzata ciò che non conosciamo
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Y COME YETI. Tra le creature leggendarie della criptozoologia 'abomimevole uomo delle nevi gode di una posizione privilegiata, anche perche spesso e volentieri viene scambiato per il Bigfoot, ovvero la versione nordamericana dello Yeti. Cionondimeno, mutando l'ordine dei giganteschi ominidi, il risultato non cambia, almeno per il cinema horror. Da "il Mostruoso Uomo delle nevi", prodotto dalla mitica Hammer nel 1957 a al tv movie "Yeti: Curse of the Snow Demon", il bestione dal candido manto tenta sempre di rimediare un pasto a base di carne umana
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Z come Zombi: "Gli zombie sono diventati una fonte di affari elevatissima, un meccanismo economico – e ciò non può essere fermato. Sono fichi. Come dicono, sono una moda.” Parola di George Romero, il padre dei revenant cinematografici. E in effetti, neanche il barone Samedi avrebbe mai potuto immaginare che i morti viventi avrebbero colonizzato sia il cinema, sia la televisione. I cadaveri ambulanti, con la loro celebre camminata hanno attraversato tutti i generi. Ma l'horror resta la loro casa, a partire proprio dai film di Romero, passando per Lucio Fulci.