I rumors davano per certo Glimpses of the Moon come nuovo progetto del regista di Apocalypse Now e Il Padrino girato in Italia. Sarà invece un film ambientato in Calabria negli anni '30 del secolo scorso il suo nuovo lavoro
A partire da dicembre, Francis Ford Coppola ritorna alle origini scegliendo la Calabria come location per il suo nuovo progetto. I set saranno distribuiti tra Reggio Calabria, Cosenza e Scilla. Rumors indicano che il premio Oscar Vittorio Storaro, nonostante i suoi ottant’anni, potrebbe essere coinvolto per dare una mano ad un vecchio amico come direttore della fotografia, essendo residente nelle zone in cui si svolgeranno le riprese.
Ambientazione e trama: un racconto di famiglia
I dettagli sulla trama non sono ancora del tutto noti, ma dai primi casting call emerge che si tratterà di un film di costume ambientato negli anni ’30. Secondo alcune indiscrezioni rilasciate dallo stesso Coppola, la pellicola sarà una rilettura del classico letterario I Buddenbrook di Thomas Mann. Seguendo lo schema del romanzo, il film racconterà la storia di quattro generazioni di una famiglia del Sud Italia attraversando i cambiamenti del boom economico del primo Novecento.
Contrariamente ai rumor precedenti che parlavano di un progetto intitolato Glimpses of the Moon, il regista realizzerà invece Distant Vision, un’opera ispirata al saggio Live Cinema and Its Techniques, in cui Coppola descrive il concetto di “cinema dal vivo”.
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Il “cinema dal vivo”: tecnica e ispirazioni
L’idea di Distant Vision era stata teorizzata nel 2015, con sperimentazioni all’Oklahoma City Community College e alla UCLA School of Theater. Il progetto prevede l’uso simultaneo di più cineprese per registrare video e audio in presa diretta, catturando le interpretazioni dei protagonisti in un singolo take che poi sarà montato nel film finale. La tecnica mira a ricreare un’esperienza simile a quella dei drammi televisivi stile sit-com o soap operas creando così una performance cinematografica dal vivo, in cui le vicende di una famiglia italo-americana si intrecciano con la nascita e la diffusione della televisione.
Secondo lo stesso Coppola, Distant Vision sarà più ambizioso del kolossal Megalopolis. L’intento è raccontare, attraverso tre generazioni, come la televisione abbia cambiato la vita di una famiglia, con un approccio che unisce cinema e teatro in una forma che definisce “televisiva” e “cinema dal vivo”.
UNA PRODUZIONE TRANSMEDIALE
La lavorazione del film si svolgerà interamente in Calabria per circa un mese, probabilmente a novembre. Nonostante i casting avessero fatto pensare a uno “strano musical ispirato a Leo McCarey e ambientato negli anni ’30”, si tratta di un progetto molto diverso: un esperimento tecnico e narrativo che fonde cinema, teatro e televisione in un’unica esperienza dal vivo.