Tilly Norwood, il SAG-AFTRA contrario all'attrice IA: "Non ha emozioni"
CinemaIl sindacato statunitense dei lavoratori dei media e dello spettacolo ha condannato la creazione artificiale che ha già sollevato numerose polemiche a Hollywood, da Whoopi Goldberg a Emily Blunt. La creatività, infatti, dovrebbe rimanere "centrata sull’uomo"
Il sindacato statunitense SAG-AFTRA, che rappresenta i lavoratori del settore dei media e dello spettacolo, ha condannato Tilly Norwood, l’attrice IA che ha sollevato polemiche a Hollywood dopo che la sua creatrice, l’attrice, comica e produttrice Eline Van der Velden, ha dichiarato che la prima creazione dello studio di talenti IA Xicoia ha già attirato l’attenzione di numerose agenzie. “SAG-AFTRA crede che la creatività sia, e debba rimanere, centrata sull’uomo. Il sindacato si oppone alla sostituzione degli artisti umani con degli attori sintetici”, si legge sulla pagina Instagram del sindacato. “Per essere chiari, “Tilly Norwood” non è un’attrice, è un personaggio generato da un programma informatico che è stato addestrato sul lavoro di innumerevoli artisti professionisti, senza permesso o compenso”. Ha proseguito: “Non ha esperienza di vita da cui attingere, nessuna emozione e, da quello che abbiamo visto, il pubblico non è interessato a guardare contenuti generati al computer slegati dall’esperienza umana. Non risolve nessun “problema” – crea il problema di usare performance rubate per mettere fuori gli attori senza lavoro, mettendo a repentaglio il sostentamento degli artisti e svalutando l’arte umana”. Infine, “i produttore firmatari devono essere consapevoli che non possono utilizzare artisti sintetici senza rispettare i nostri obblighi contrattuali, che richiedono preavviso e contrattazione ogni volta che verrà utilizzato un artista sintetico”.
EMILY BLUNT: "SIAMO NEI GUAI"
“A coloro che hanno espresso rabbia per la creazione del mio personaggio IA, Tilly Norwood, dico che non è un sostituto di un essere umano, ma un’opera creativa, un’opera d’arte. Come molte forme d’arte prima di lei, suscita conversazioni, e questo di per sé dimostra il potere della creatività”, aveva replicato la creatrice di Tilly Norwood, Eline Van der Velden, dopo lo scoppio delle prime polemiche. "Non vedo l’IA come un sostituto delle persone, ma come un nuovo strumento, un nuovo pennello. Proprio come l’animazione, i burattini o la CGI hanno aperto nuove possibilità senza togliere nulla alla recitazione dal vivo, l’IA offre un altro modo di immaginare e di costruire storie. Sono un attore anch’io e nulla – certamente non un personaggio di IA – può rubare l’abilità o la gioia della recitazione umana”. Star di Hollywood come Melissa Barrera, Kiersey Clemons e Mara Wilson avevano condannato sui social la creazione IA, che era stata criticata anche da Whoopi Goldberg in una puntata del programma The View. “Il problema, a mio modesto parere, è che all’improvviso ti trovi di fronte a qualcosa che è stato generato con altri 5.000 attori. Ha l’atteggiamento di Bette Davis, ha le labbra di Humphrey Bogart. E quindi è un vantaggio un po’ sleale. Ma sapete cosa? Forza. Si può sempre distinguere da noi. Ci muoviamo in modo diverso, i nostri volti si muovono in modo diverso, i nostri corpi si muovono in modo diverso”, aveva detto l’attrice. Durante un’intervista podcast con Variety, anche Emily Blunt ha osservato una foto di Tilly Norwood, che l’attrice ha accolto con sgomento e paura. "Mi delude? Non so proprio come rispondere, se non dicendo quanto sia terrificante", ha commentato. "No, dici sul serio? È un'IA? Santo cielo, siamo nei guai. È davvero, davvero spaventoso. Forza, agenzie, non fatelo. Per favore, smettetela. Per favore, smettetela di privarci del nostro legame umano”.