Chi è Tilly Norwood, l'attrice creata con l'AI che spaventa gli attori di Hollywood
SpettacoloLa prima creazione dello studio di talenti IA Xicoia ha già attirato l’attenzione di numerose agenzie e potrebbe risolvere il problema del rapporto tra budget e creatività. Per Whoopi Goldberg, però, si tratta di un "vantaggio sleale" sugli esseri umani, che rischiano inoltre di essere invasi sul lavoro dall'intelligenza artificiale e di subire la riduzione delle connessioni tra le persone
L’attrice IA Tilly Norwood è nata da poco, ma ha già creato scompiglio tra gli attori di Hollywood. Il 27 settembre, intervistata da Diana Lodderhose di Deadline durante il Zurich Summit, l’attrice, comica e produttrice Eline Van der Velden ha dichiarato che la prima creazione dello studio di talenti IA Xicoia ha infatti già attirato l’attenzione di numerose agenzie. “Quando abbiamo lanciato Tilly, la gente si chiedeva: “Cos’è?”, e ora annunceremo quale agenzia la rappresenterà nei prossimi mesi”. Lo scorso luglio, la stessa Norwood aveva rivelato sulla sua pagina Facebook di aver ottenuto il suo primo ruolo, uno sketch comico che esplorava il futuro dello sviluppo televisivo. “Potrei anche essere stata generata dall’intelligenza artificiale, ma in questo momento provo emozioni molto reali. Sono così emozionata per quello che mi aspetta!”, aveva scritto. “Vogliamo che Tilly diventi la prossima Scarlett Johansson o Natalie Portman, questo è l’obiettivo di ciò che stiamo facendo”, ha dichiarato a Broadcast International Van der Velden, che ha anche affrontato la questione del rapporto tra budget e creatività. “Le persone si stanno rendendo conto che la loro creatività non deve essere limitata da un budget: non ci sono limiti creativi ed è per questo che l’intelligenza artificiale può davvero essere positiva. Si tratta semplicemente di cambiare il punto di vista delle persone”. Come ha aggiunto in un post su LinkedIn, per lei “l’era degli attori sintetici non è “arrivata”, è già qui”.
WHOOPI GOLDBERG: "IA UNISCE BETTE DAVIS E HUMPHREY BOGART, VANTAGGIO SLEALE"
La notizia dell’interesse degli agenti nei confronti di Tilly Norwood ha suscitato le reazioni più disparate, dall’ammirazione di alcuni fan alla preoccupazione di attori e attrici di Hollywood. “A coloro che hanno espresso rabbia per la creazione del mio personaggio IA, Tilly Norwood, dico che non è un sostituto di un essere umano, ma un’opera creativa, un’opera d’arte. Come molte forme d’arte prima di lei, suscita conversazioni, e questo di per sé dimostra il potere della creatività”, ha scritto su Instagram Eline Van der Velden. “Non vedo l’IA come un sostituto delle persone, ma come un nuovo strumento, un nuovo pennello. Proprio come l’animazione, i burattini o la CGI hanno aperto nuove possibilità senza togliere nulla alla recitazione dal vivo, l’IA offre un altro modo di immaginare e di costruire storie. Sono un attore anch’io e nulla – certamente non un personaggio di IA – può rubare l’abilità o la gioia della recitazione umana”. Tra i volti noti che hanno contestato la creazione di Norwood c’è la star di Sister Act, Whoopi Goldberg. “Dopo che molti attori umani hanno chiesto il boicottaggio delle agenzie che ingaggiano attori IA, lo studio sostiene che Tilly non è un sostituto di un essere umano, ma un’opera creativa, e che i personaggi IA dovrebbero essere giudicati come parte del loro genere, piuttosto che confrontati direttamente con gli attori umani”, ha detto durante il programma The View l’attrice. “Il problema, a mio modesto parere, è che all’improvviso ti trovi di fronte a qualcosa che è stato generato con altri 5.000 attori. Ha l’atteggiamento di Bette Davis, ha le labbra di Humphrey Bogart. E quindi è un vantaggio un po’ sleale. Ma sapete cosa? Forza. Si può sempre distinguere da noi. Ci muoviamo in modo diverso, i nostri volti si muovono in modo diverso, i nostri corpi si muovono in modo diverso”. Secondo l’attrice, allo stato attuale la tecnologia IA “non è ancora perfetta”, risultato che invece potrebbe raggiungere “fra due o tre anni”. In tal caso, “speriamo di riuscire a resistere, perché questo significa avere l’IA sul posto di lavoro, non solo nel mio posto di lavoro, ma in ogni settore. Alcuni settori stanno già utilizzando l’IA. Si dice che le persone siano così sole da non avere una connessione, se si continua così, con l’IA, non si avrà alcuna connessione con nient’altro che con il proprio telefono”.