La Voce di Hind Rajab vince il premio del pubblico al San Sebastián 2025

Cinema
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

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Dopo la consacrazione alla Mostra del Cinema di Venezia, il film diretto dalla regista tunisina Kaouther Ben Hania prosegue il suo percorso trionfale e ottiene il premio del pubblico al Festival di San Sebastian. La pellicola ha raccolto un punteggio di 9.52 su 10, confermandosi tra le opere più rilevanti della stagione cinematografica

Dopo la consacrazione alla Mostra del Cinema di Venezia, La voce di Hind Rajab prosegue il suo percorso trionfale e ottiene il premio del pubblico al Festival di San Sebastián.

Il film diretto dalla cineasta tunisina Kaouther Ben Hania ha raccolto un punteggio di 9.52 su 10, confermandosi tra le opere più rilevanti della stagione cinematografica.

 

Con l’affermazione a San Sebastián, La voce di Hind Rajab aggiunge un nuovo riconoscimento internazionale al proprio percorso. La vicenda della bambina palestinese, raccontata attraverso il linguaggio cinematografico, continua a essere trasmessa al pubblico come memoria viva e condivisa. Una voce che rimane incisa nella memoria e negli animi degli spettatori. La voce messa a titolo è davvero quella della bambina palestinese di sei anni rimasta intrappolata in un’automobile durante una sparatoria.

La sua voce, registrata mentre chiedeva aiuto ai volontari della Mezzaluna Rossa, è stata inserita nel racconto e diventa elemento centrale, riportando alla memoria collettiva quella vicenda e il suo drammatico epilogo.

Dall’ovazione veneziana al debutto in sala

Alla presentazione lagunare, la proiezione del film La voce di Hind Rajab era stata accompagnata da un applauso ininterrotto durato oltre 24 minuti, un’accoglienza che aveva già fatto intuire la portata del progetto.

 

L’Italia, primo Paese europeo a distribuirlo nelle sale, ha visto l’uscita del film il 25 settembre, registrando nel weekend d’esordio più di 65mila spettatori. Il risultato ha consolidato l’attenzione del pubblico, ben oltre la cerchia degli appassionati di cinema.

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La tragedia che attraversa la narrazione

La trama del film si concentra sulla vicenda di Hind Rajab, una bambina palestinese di sei anni bloccata in un’auto nel mezzo di una sparatoria.

 

La registrazione della sua richiesta di soccorso ai volontari della Mezzaluna Rossa è stata integrata nella narrazione e assume un ruolo decisivo, riaprendo il ricordo di quell’episodio e del suo tragico esito.

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Le reazioni della stampa

L’opera di Kaouther Ben Hania è stata accolta dalla critica con recensioni entusiaste. Quotidiani italiani e internazionali l’hanno definita “un capolavoro potente, urgente, vitale”. La distribuzione italiana ha segnato l’avvio europeo della circolazione del film, rafforzandone la diffusione.

Le dichiarazioni di Kaouther Ben Hania

L'agenzia stampa Adnkronos ha riportato le parole della regista, che ha descritto così il senso del progetto: “Al centro di questo film c’è qualcosa di molto semplice e molto difficile da tollerare. Non posso accettare un mondo in cui un bambino chiede aiuto e nessuno accorre. Quel dolore, quel fallimento, appartiene a tutti noi. Questa storia non riguarda solo Gaza. Parla di un dolore universale. E credo che la finzione (soprattutto quando attinge a eventi verificati, dolorosi, reali) sia lo strumento più potente del cinema. Il cinema può resistere all’amnesia. Possa la voce di Hind Rajab essere ascoltata”.

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